Mancano pochi giorni all’inizio dei Mondiali in Brasile e i media di tutto il mondo hanno parlato più volte dei problemi di sicurezza legati alle manifestazioni di protesta in tutto il paese. Pochi mezzi di comunicazione però stanno spiegando in maniera approfondita perché i brasiliani stanno protestando e si oppongono così fortemente al Mondiale ed è ormai chiaro che la strada verso Rio è stata costruita lasciando voragini di corruzione e avidità.

Se si guarda alla storia del calcio, il Brasile è tra i paesi più importanti e la nazionale sempre ai primi posti nel ranking mondiale. Sono anche quelli che hanno vinto di più, con 5 mondiali e 4 vittorie nella Confederations Cup. Negli anni hanno prodotto decine di magnifici giocatori e giocato partite memorabili, alcune delle migliori che si ricordino. Son stati i primi a giocare un calcio divertente e offensivo e con sapore a samba; hanno fatto divertire il mondo più di una volta per il modo in cui sono arrivati a vincere.

C’è sempre stata grande ammirazione nel mondo per il calcio brasiliano, ma nulla in confronto all’adorazione di cui la nazionale gode tra i propri cittadini. Fa parte della loro cultura, e questo amore riguarda anche le squadre di club del paese. Dunque dove stanno i motivi di questa drastica opposizione alla Coppa del Mondo?

Abbiamo deciso di fare una ricerca e di scoprire perché una delle nazioni più calciofile al mondo non vuole più ospitare la Coppa del Mondo e siamo riusciti a intervistare Anonymous Rio, un movimento che lotta contro la corruzione e le terribili condizioni in cui versa una parte del paese. Mi hanno spiegato chiaramente i motivi, centrandosi sui problemi politici e umanitari che la FIFA e il loro governo ha ignorato.

- Anonymous Rio è una delle organizzazioni che si oppone con più forza a questa edizione dei mondiali e siete stati il primo gruppo a lanciare l’operazione “Fermiamo la Coppa del Mondo”. La protesta è contro la FIFA, il governo, o entrambi?

Prima di tutto non ci piace essere considerati una organizzazione. Anonymous è una idea, non un gruppo. Le ragioni delle proteste e delle rivolte in Brasile provengono da lontano. La popolazione è emarginata giorno dopo giorno da un governo che non dà nessuna priorità ai problemi di sanità, educazione e trasporto pubblico. Con questi Mondiali, la questione è diventata ancora più evidente. Il nostro governo ha speso miliardi di dollari per stadi e infrastrutture al servizio di un evento che durerà appena un mese. La spesa totale finora è stata di più di 30 miliardi di R$ (reales), e circa l’85% era denaro pubblico.

- Quanto è grave la situazione dal vostro punto di vista e perché c’è gente in Brasile determinata a bloccare l’evento?

Migliaia di persone stanno soffrendo sulla propria pelle l’evento: famiglie intere sono state sgomberate dalle loro case senza previo avviso, né indennizzazione, né alternativa. Così come si faceva nella Germania nazista, le loro case sono state marcate e demolite. Un numero imprecisato di persone è morto durante questa operazione. La repressione dello stato è aumentata in vista dei Mondiali e alcune leggi incostituzionali sono state varate esclusivamente per reprimere le proteste. 

Per esempio: è stato proibito l’uso di ogni tipo di maschera durante le proteste ed è stata creata una commissione che può raccogliere ogni genere di informazione senza un mandato del tribunale, chiamata “Comissao Especial de Investigacao de Atos de Vandalismo" (CEIV) (Commissione speciale di investigazione di atti di vandalismo).

C’è molta impunità, soprattutto tra i militari. L’operato dei governi  non viene mai indagato, e quando lo fanno non arrivano mai a nessuna conclusione o condanna. Nessuno indaga i crimini della polizia, che può operare liberamente e infrangere la legge, torturare e rapire. Nessuno ha fiducia nei pubblici ministeri, la burocrazia allunga i processi per anni e chi si lamenta rischia rappresaglie dei militari (che operano come una mafia).

A causa di spese inutili e spreco di denaro pubblico, ci hanno raccontato che “questo è ciò di cui abbiamo bisogno per stimolare l‘economia”. Ma sappiamo bene che il paese produce e possiede la maggior parte del materiale usato e del denaro necessario. Metà di quel gigantesco capitale è andato alle banche per “sanare il debito”. Il resto è stato ingoiato dalla terribile amministrazione pubblica del nostro paese.

Quando un mito nazionale come Pelè dice che “è normale, andiamo avanti così” commentando la morte di lavoratori durante la costruzione di stadi e infrastrutture, è difficile nascondere le ragioni per cui la gente non vuole il Mondiale. Siamo stati usati dalla FIFA, un’organizzazione senza scrupoli e senso di responsabilità, solo per ospitare un evento sportivo.

- Quando pensiamo al Brasile dal punto di vista calcistico ci vengono in mente campioni come Pele, Ronaldo, Garrincha, Romario e tanti altri. La storia del vostro calcio è molto importante e la gente ama lo sport: se non vogliono ospitare l’evento significa che qualcosa non ha funzionato. Puoi spiegare se è cambiato qualcosa e perché?

La gente continua ad amare il calcio. Saremo sempre un paese calcistico. Ma che gusto c’è a vedere una partita se stai morendo di fame o sei ferito o malato e non ricevi nessuna assistenza medica? Dov’è il divertimento del calcio se ti buttano fuori di casa per costruire uno stadio? Come possiamo divertirci con il calcio mentre la polizia, che ha giurato di servire e proteggere la gente, uccide impunemente e per ragioni arbitrarie?

- Quando annunciarono le spese necessarie dissero che meno di un miliardo di dollari sarebbe bastato a rinnovare tutti gli stadi: ma solo con lo stadio “Manè Garrincha” sono già arrivati a 750 milioni e la spesa totale è salita a 3 miliardi di dollari, molti provenienti dalle casse dello stato. È questa la ragione principale delle proteste?

Questa è UNA delle ragioni. Attualmente abbiamo superato i 30 miliardi di reales (14 miliardi di dollari). Come detto, l’impunità della polizia, le leggi repressive e incostituzionali, migliaia di famiglie sgomberate senz aun piano di ricollocazione, una stampa parziale e servile che mostra solo la versione ufficiale del governo, l’assoluta indifferenza alle richieste popolari, la repressione delle manifestazioni … sono tutti motivi di conflitto. Viviamo in una dittatura mascherata, e chiunque la porta avanti è interessato a reprimere quelli che sono contrari a ciò che sta succedendo.

- Perché avete consigliato ai turisti di non venire quest’estate? È per proteggerli dalle violente proteste che si stanno sviluppando o per fare in modo che sostengano la vostra versione che il denaro speso per i Mondiali andava usato per migliorare le condizioni del paese?

Sarebbe un po’ naif pensare che lo facciamo per ragioni altruistiche, tipo “salviamo i turisti”. Quello che vogliamo è un boicottaggio. Non vogliamo turisti perché siamo stanchi delle politiche mascherate che fanno sanguinare il nostro popolo giorno dopo giorno. Un turista sarebbe più al sicuro in una nostra manifestazione che in giro per la strada. Chi protesta diventa violento quando la polizia lo costringe a diventarlo. Se la polizia sta buona, i manifestanti rimangono tranquilli. La violenza viene SEMPRE causata dalla repressione.

Vogliamo trasmettere un messaggio molto semplice: NON VENITE. Non contribuite a questa catastrofe col vostro denaro. Venire qui significa aiutare gli omicidi di massa che il governo e le multinazionali stanno perpetrando contro il settore più povero ed emarginato della popolazione. Volete veramente aiutarci? Fate pressione per mettere fine a queste pratiche e boicottate la Coppa del Mondo, invece di venire qui a fare turismo sessuale.

- Quale pensate che sia il risultato di questa campagna contro i Mondiali?

Possiamo assicurare che i Mondiali saranno deludenti rispetto alle aspettative, e speriamo che la nostra gente riesca a far passare il messaggio che conta veramente: “Viviamo in una dittatura neo-liberale, e i Mondiali hanno solo svelato questa realtà. Ci aspettiamo che la gente lotti per i propri diritti, sapendo che chi sta al potere non farà mai niente per loro”.