Il Costa Rica è ai quarti di finale di questi Mondiali 2014. Per la prima volta nella sua storia. Termina 6-4 ai rigori la sfida infinita contro la Grecia di Santos. Dopo il gol di Ruiz e il pareggio in extremis di Papastathopoulos non bastano i supplementari a districare le sorti dell’incontro, ci si affida agli undici metri. E ora poco importa se gli uomini di Pinto affronteranno la corazzata orange, a cui di certo per qualità e quantità non possono paragonarsi, vittoriosa nel pomeriggio contro il Messico in rimonta. Questa sera è tempo di festeggiare al grido di “Vamos Ticos”. Le lacrime dei tifosi sugli spalti dell’arena Pernambuco la dicono lunga sull’impresa compiuta. La Grecia torna a casa con qualche rimpianto. Ha provato a vincerla soprattutto dal 70’ in poi, godendo di quell’uomo in più complice l’espulsione di Duarte al minuto 66. Ma non è bastato. Gioca anche meglio del Costa Rica ma la fortuna che pare averla assistita dalla gara contro la Costa d’Avorio fino al minuto 91 di questo ottavo di finale l’abbandona sul più bello, su quel rigore di Gekas che si spegne tra le braccia di Navas. Poi Umana segna il penalty decisivo che la condanna al rientro in patria. E che fa esplodere di gioia un popolo intero. Ma quanta paura.

90, la paura! Di certo non conosceranno la smorfia i giocatori del Costa Rica ma è questo quello che devono aver provato quando Papastathopoulos ha beffato Navas agguantando il pareggio al termine dei minuti regolamentari negando ai costaricensi la gioia di un’impresa incredibile. Paura ma anche sconforto, stordimento, e fatica, tanta fatica. Perché reggere 24 minuti con un uomo in meno, difendendo un vantaggio preziosissimo, è dura ma doverne giocare altri trenta davvero pesante. E allora subentra la provvidenza in forma umana, quel Navas in forza al Levante che tiene vivo il sogno dei compagni a suon di parate decisive e nega più volte a Mitroglou il vantaggio. Para anche il rigore di Gekas che regala ad Umana il penalty decisivo. Continua dunque la favola costaricense.

A fronte di un primo tempo privo di emozioni risponde una ripresa in cui tutto accade in poco più di 10 minuti. Il gol del vantaggio di Ruiz e l’espulsione di Duarte, dal paradiso all’inferno. Che diventa baratro assoluto con il pareggio greco al 91’. È stata una gara combattuta, a suo modo ordinata, nessuno ha mai mollato di un centimetro, e certo la Grecia ha mostrato un gioco migliore ma il Costa Rica ha tenuto botta e come Julio Cesar ieri ha avuto nel portiere Navas l’uomo in più.

L’ottavo di finale di minor prestigio tra quelli in programma in questi Mondiali 2014 ha dunque messo di fronte le due rivelazioni della competizione, cosa che può dirsi di entrambe aldilà del risultato odierno, nonostante il diverso percorso che le ha condotte fin qui. Se la Grecia è approdata alla gara di questa sera grazie ad un provvidenziale rigore procurato e realizzato da Samaras al 93’ nella gara da dentro fuori contro la ben più quotata Costa d’Avorio, il Costa Rica ha davvero sorpreso tutti conquistando gli ottavi e il primato nel Girone D con un turno di anticipo, eliminando Italia ed Inghilterra, matando al debutto un’Uruguay inerme e mostrando un gioco ordinato grazie soprattutto alla muraglia difensiva e al preziosissimo lavoro di Navas tra i pali che gli vale la miglior difesa del torneo assieme al Belgio.

Nessuno avrebbe scommesso dunque, il 12 giugno, sul passaggio di queste due squadre agli ottavi. La Grecia, dopo il 3-0 nella prima gara contro la Colombia, era data per spacciata, il Costa Rica lo è sempre stata, presentata come vittima sacrificale fin dal sorteggio. Certo i valori in campo son modesti, questo fa riflettere ancor di più su eliminazioni importanti, ma si equivalgono. E poi ci sono quei due/tre giocatori tecnicamente dotati che ti risolvono una gara e fanno la differenza. Samaras, Lazaros e Mitroglou da una parte, Campbell, Ruiz e Navas dall’altra, per essere equi. Stupore a parte dunque, entrambe hanno meritato di essere dove sono. E forse mai sfida fu più giusta, in un Mondiale atipico e ricco di defezioni importanti, di quella tra chi mai, prima di oggi, si era affrontato. E tra chi, oggi, ha scritto un pezzo di storia, calcistica e personale. E se l’obiettivo della Grecia era andare il più avanti possibile in nome della storica impresa compiuta agli Europei 2004, il Costa Rica, eguagliato il risultato di Italia 1990, ambiva a spingersi oltre. E così il campo ha emesso il suo verdetto: Costa Rica.

I due allenatori hanno preparato con assoluta attenzione il match, consci dell’importanza della gara. Nessuna novità nell’ undici di Pinto. 5-4-1 stra-confermato: Navas; Diaz, Umana, Gonzalez, Duarte, Gamboa; Bolanos, Tejeda, Borges, Ruiz; Campbell.

Santos può schierare il proprio portiere titolare recuperato in extremis ma deve rinunciare a Mitroglu in attacco, almeno in avvio. 4-5-1 per lui: Karnezis; Cholevas, Sokratis, Manolas, Torosidis; Samaras, Samaris, Maniatis, Karagounis, Lazanos; Salpingidis.

PRIMO TEMPO All’arena Pernambuco di Recife l’urlo “Ticos Ticos” dagli spalti si fa sempre più vibrante. Costa Rica favorito, a dirlo quasi non ci si crede. In quello stadio che l’ha vista prendersi gioco di un’Italia inconsistente. Eppure il campo lo dimostra fin da subito: gli uomini di Pinto provano ad impostare il gioco già nei primi minuti ma la Grecia si difende bene e chiude gli spazi dimostrando un atteggiamento più attendista. Santos è riuscito a recuperare in extremis il portiere Karnezis dopo il problema fisico accusato contro la Costa d’Avorio e di certo è una garanzia importante per gli ellenici. Nonostante il primo guizzo della gara arrivi al minuto 8’ sui piedi di Bolanos che, innescato da Ruiz, scarica alto un sinistro da buona posizione, la Grecia prende le misure e piano piano conquista campo.

I pericoli maggiori per gli uomini di Santos arrivano dalla sinistra dove Ruiz distribuisce palloni a profusione ai compagni senza risultato. Campbell si procura una punizione pericolosa che di fatto è una sorta di corner corto dalla destra ma sulla battuta di Bolanos non arriva nessuno a deviarla in porta. La partita non decolla anzi i ritmi sono davvero blandi. Il Costa Rica fatica alla mezz’ora ed ecco dunque Lazaros e Samaras prendere coraggio rivelandosi i più attivi tra gli ellenici e sacrificandosi molto per i compagni. E l’unica vera occasione del primo tempo è proprio per i greci al 37’ quando Holebas disegna un cross perfetto dalla destra sul secondo palo per Salpingidis che a botta sicura, con il piatto destro, trova il piede di Navas a negargli il vantaggio. Bravissimo il portiere del Levante chiamato a superarsi in occasione dell’unica vera chance dei primi 45 minuti. Si va negli spogliatoi a reti bianche e con poche emozioni da raccontare.

SECONDO TEMPO In avvio di ripresa, con gli undici invariati da ambo le parti, il Costa Rica appare più in palla e il primo tiro in porta gli regala il gol del vantaggio. Al 52’ infatti Ruiz piazza un sinistro dal limite che con precisione chirurgica trova il palo più lontano. Karnezis non tenta nemmeno l’intervento ma ci si chiede a cosa stesse pensando mentre il pallone lentamente scivolava oltre la linea di porta.  Ancora una volta lui, el capitan tico, a siglare il gol del vantaggio come contro gli azzurri. Il Costa Rica è dunque ad un passo dalla storia. La gara prende animo e si accende nuovamente due minuti più tardi quando i ticos reclamano a gran voce un calcio di rigore per fallo di mano in area di Torosidis. Il direttore di gara non fischia ma le immagini lo smentiscono. La Grecia, graziata, non può di certo più aspettare. Santos inserisce allora Mitroglou per dare maggior peso all’attacco e tenta il tutto per tutto. A dare una mano agli ellenici ci pensa anche l’ingenuo fallo di Duarte che, al 66’, riceve da Williams il secondo giallo per l’intervento su Holebas ed è costretto a lasciare il campo anticipatamente.

Gli uomini di Santos non riescono però a sfruttare l’uomo in più. Navas è sempre determinante. Smanaccia su cross di Samaras e poi ci pensa Karagounis a calciare malissimo una buona punizione dai 25 metri all’80’. Raddoppia gli sforzi il portierone del Costa Rica e prova a non far sentire l’uomo in meno murando la propria porta ma al 90’ respinge corto su Gekas e nulla può sul tap in vincente di Papastathopoulos che scaraventa il pallone in rete. Anche lui è umano infondo. La Grecia agguanta ancora una volta in extremis il risultato e spinge alla ricerca della vittoria nei 5 minuti di recupero. Navas però, con un moto d’orgoglio, si supera ancora al 94’ compiendo un miracolo su colpo di testa di Mitroglou togliendo il pallone, destinato a finir sotto la traversa, dalla porta. I supplementari sono dunque inevitabili.

SUPPLEMENTARI La Grecia ricomincia da dove aveva lasciato. Il carattere determinato, la miglior condizione fisica, il Costa Rica è infatti davvero sulle gambe, ma soprattutto l’uomo in più determinano un avvio a tinte forti degli uomini di Santos. E se Mitroglou, entrato benissimo in partita, manca il tap in vincente su cross di Torosidis in avvio e Gekas impatta veramente male il pallone di testa al 95’ è Katsouranis a farsi rimpallare il tiro da buona posizione sugli sviluppi di un calcio piazzato. Nonostante la garra evidenziata la Grecia non riesce però ad esser precisa.

Il Costa Rica reagisce nei secondi 15 minuti e dimostra di volersela giocare fino alla fine. In avvio subito ottimo fraseggio tra Campbell e Brenes con quest’ultimo che manda fuori da ottima posizione. È però sempre Navas a tener vivo il match per i suoi. È ancora determinante infatti quando interviene su Lazaros al minuto 112. La Grecia però spreca una grandissima occasione lanciata in contropiede 5 contro 2. Sono saltati tutti gli schemi e per quanto la stanchezza la faccia da padrone nessuno cede di un millimetro. E per non smentirsi mai, nel primo minuto di recupero di questo secondo tempo supplementare, Navas tiene ancora una volta vivo il sogno dei costaricensi. Su sponda di Gekas, Mitroglou trova ancora il portiere del Levante a rispondere presente. Sarà la lotteria dei rigori a decidere chi affronterà l’Olanda in uno storico quarto di finale.

RIGORI Segnano tutti poi, sul 4-3 per il Costa Rica, Gekas sbaglia tutto facendosi parare il penalty dal solito Navas e regalando il tiro decisivo a Umana che non sbaglia portando i ticos a degli storici quarti di finale. Ora li aspetta l'Olanda. Grecia eliminata con onore.

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