Si chiude, in modo degno, il gran ballo degli ottavi. Due giorni di riposo, prima dello sprint finale. Argentina e Belgio si aggiungono al gruppo delle pretendenti al trono, con fatica e sudore. Si conferma costante di questa Coppa l'equilibrio. Due supplementari decidono le sfide di San Paolo e Salvador. Non bastano Messi e Hazard, decidono Di Maria e Lukaku. 

Equilibrio, non sorprese, quelle restano ancorate alla fase a gironi. Le otto qualificate ai quarti sono le otte che hanno conquistato il primo posto nei rispettivi raggruppamenti. Lo spazio per ribaltare le gerarchie non è mancato, la buona sorte sì. Il destro di Pinilla si è fermato sul palo, come il colpo di testa di Dzemaili. Segni forse inequivocabili di un destino scritto, di un incrocio annunciato. 

Se per storia e tradizione esistono logiche favorite, vedi Germania, Argentina e Brasile, il campo finora ha detto altro e a suscitare maggiore impressione sono senza dubbio Colombia e Francia. I cafeteros aspettano la Selecao in uno scontro frontale fra i campioni di nuova generazione, Neymar Junior e James Rodriguez, mentre i transalpini testano la compattezza teutonica. L'Olanda ha fatto, rispetto alle prime uscite, un passo indietro, e a tre minuti dal termine, contro il Messico, era pronta a imbarcarsi sul volo di ritorno. La Costa Rica è indecifrabile. Si trova dove mai avrebbe dovuto essere, senza pressioni di sorta, spinta da un paese in festa. Mina vagante.

Ora il nastro si riavvolge. Ogni partita è un libro nuovo, un capitolo da scrivere. L'emozione del dentro-fuori, la sensazione di essere a un passo dalla meta. Alchimie, tattiche, schemi, idee. Il Mondiale ricco di fascino alza ulteriormente l'asticella. A raccolta sono chiamati i cuori forti, in campo e fuori, tra gli spalti e tra la gente. Si comincia venerdì, ore 18, a Rio de Janeiro.

Il programma dei quarti di finale:

Venerdì 4 luglio

Ore 18  Francia - Germania

Ore 22 Brasile - Colombia

Sabato 5 luglio

Ore 18 Argentina - Belgio

Ore 22 Olanda - Costa Rica

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo