Gli Orange approdano alla semifinale di questi Mondiali 2014, quattro anni dopo la sfortunata edizione di Sudafrica 2010. Ad attenderli, ora, per un posto in finale, l’Argentina di Messi. La Costa Rica cede solo ai tiri dagli undici metri complice la strategia perfetta di mister Van Gaal. Il tecnico dell’Olanda infatti, inserisce lo specialista Krul al 121’ al posto del titolare Cillissen seppur decisivo qualche minuto prima su Urena, proprio in previsione dei calci di rigore. Ed è stato ripagato ampiamente della scelta. Sue le parate su Ruiz e quella decisiva su Umana. Finisce 4-3. L’esperienza batte dunque la carica emotiva e fisica di una squadra che ha avuto il merito di tener duro e di giocarsela fino alla fine. Tatticamente ordinati, gli uomini di Pinto si affidano al muro difensivo e ad un grande Keylor Navas che più volte ha negato il vantaggio agli orange. Già perché pur apparendo paradossale che la ben più titolata Olanda riesca a passare solo ai rigori contro la piccola Costa Rica, gli uomini di Van Gaal hanno avuto più occasioni nel corso dei 120 minuti giocati. Se non fosse stato per i due legni colpiti da Sneijder, qualche salvataggio in extremis, sfortuna ed un miracoloso Navas avremmo potuto parlare di un altro match nonostante il gioco a cui ci avevano abituato sia stato espresso a tratti.

Van Gaal sceglie un 3-4-3 con Van Persie centro avanti e Robben e Depay a fargli da spalla. Privo di De Jong prova ad allargare il campo ma per lungo tempo resta sacrificato dall’assetto ordinato e compatto della linea difensiva avversaria. Il 5-4-1 costaricense fa il suo lavoro in copertura con un immenso Navas a fare gli straordinari dove i suoi compagni non arrivano, salvo poi cedere ai rigori. Il resto, con uno spento Campbell, è affidato alle ripartenze e alle palle inattive ma ciò che produce è ben poco se si esclude l’occasionissima di Urena al 117’ murato da Cillssen. Finisce dunque la favola della Costa Rica che esce comunque dalla competizione a testa alta. Migliorando il risultato ottenuto in un Mondiale, ad Italia ’90 arrivò agli ottavi, e diventando la prima squadra del Concacaf ad approdare ai quarti. Costringere poi l’Olanda ai rigori, vincere contro Italia ed Uruguay immaginiamo sia già motivo di grande orgoglio.

LA PARTITA

Match tutto sommato equilibrato soprattutto nei primi venti minuti di gioco, quando un’intensa fase di studio produce poco più che un guizzo di Robben, al 7’, senza eccessive conseguenze per i Ticos. Anzi, gli orange restano imbrigliati nel muro difensivo a cinque degli uomini di Pinto e appaiono alquanto passivi in questa fase. Sono però proprio loro a procurarsi la prima palla gol di questo insolito quarto di finale. Ecco, al 21’, la prima vera emozione dell’incontro. È un’azione avvolgente quella degli uomini di Van Gaal: Robben allarga per Kuyt che, con un’ottima intuizione serve Depay. Il giocatore del PSV, a sua volta, lascia palla a Van Persie che però spreca tutto tirando addosso a Navas a botta sicura. Sulla ribattuta arriva in corsa Sneijder ma Navas risponde presente ancora una volta. Il match allora prova ad infiammarsi. L’Olanda prende campo e riesce ad avere maggiori soluzioni offensive approfittando di un momento di difficoltà dei Ticos. Tant’è che, al 29’, è ancora l’attacco orange a far tremare di spavento tutto il popolo costaricense. Altra azione di sfondamento in velocità ma questa volta è Van Persie ad innescare Depay che prova la conclusione bassa e potente sul primo palo ma trova di nuovo il portiere del Levante a dirgli di no. Provvidenziale, per la seconda volta, l’intervento di Navas che tiene a galla i suoi. La Costa Rica allora prova a dare un segnale e che segnale. Al 35’ il pallone carambola pericolossissimo in area, la rovesciata di Ruiz costringe ad un salvataggio in extremis de Vrij. Nemmeno il tempo di metabolizzare l’occasione sfumata che Navas è messo nuovamente alla prova. Junior Diaz infatti commette fallo su Robben e procura un calcio di punizione in favore dell’Olanda. Sneijder, come da schema, calcia dopo una finta dello stesso Robben. L’ex Inter confeziona una punizione perfetta ma Navas ci mette una mano e, volando, salva tutto. Davvero ancora una prova di grande sicurezza per l’estremo difensore costaricense. Sempre lui, al 41’, toglie provvidenzialmente una palla dai piedi di Van Persie per l’ultimo brivido di un primo tempo tutto sommato equilibrato, il vantaggio oranje non sarebbe certo stato demeritato, con qualche buona occasione per parte. Superbo Navas, nettamente il migliore in campo.

Il muro della Costa Rica produce grande lavoro e dimostra una tenuta eccellente anche nella ripresa. Grande maestria e furbizia nel non seguire sempre gli attaccanti olandesi lasciandoli spesso in balia del fuorigioco. Il cambio al 66’ di Pinto, il primo per lui e della gara, non stravolge nulla ai fini tattici dell’incontro. Dentro Urena per uno spento Campbell. Prima punta per prima punta, non hanno nulla da perdere. Non è di certo riuscito ad incidere oggi il talento di proprietà dell’Arsenal richiamato in panchina. Le contromosse olandesi poi non feriscono più di tanto e questo porta ad un empasse del gioco che di certo rende il tutto meno divertente ed appassionante fino al minuto 82’ quando, a otto dal termine, Sneijder colpisce il palo. Un minuto prima il fallo di Gonzalez ai danni di Robben, al limite dell'area, procura una punizione agli uomini di Van Gaal. Come nel primo tempo è ancora una volta Sneijder ad incaricarsi di calciarla. E ancora una volta è una parabola perfetta con il pallone che sorvola la barriera. Questa volta Navas non avrebbe potuto arrivarci ma lo grazia il palo. La Costa Rica dunque si arrocca dietro e si affida interamente al proprio portiere-provvidenza perché l’Olanda ci crede e alza il pressing. Mai fiducia fu meglio riposta di quella che i Ticos hanno donato a Keylor Navas. All’84’ ancora lui salva tutto sul tiro angolato di Van Persie. Nonostante l’assedio orange dei minuti finali, la Costa Rica rimane ordinata. E se la botta clamorosa di Van Persie all’88’ trova ancora una volta super-Navas preparato nel secondo minuto dei quattro di recupero è Tejeda a compiere il miracolo. Salva infatti sulla linea, con la complicità della traversa, il tiro a botta di sicura dell’onnipresente Van Persie sugli sviluppi di una punizione. È incredibile ma all’Arena Fonte Nova non bastano i 90 minuti regolamentari per decretare la quarta semifinalista di questi Mondiali, avversaria dell’Argentina. È ancora una volta, nella ripresa, un super Keylor Navas a portare avanti il sogno costaricense. Van Persie, prima impreciso poi sfortunato, spreca due occasionissime allo scadere che potevano valere il passaggio del turno.

SUPPLEMENTARI

Pronti via, stesso copione, un solo protagonista. Keylor Navas. Al 93’ l’estremo difensore costaricense nega il gol a Vlaar, di testa, sugli sviluppi di un angolo nell’unica occasione degna di nota di questi 15 minuti. Il portiere accusa poi anche qualche problema muscolare ma stringe i denti e resta in campo. Immaginiamo il sollievo del popolo dei Ticos. Sebbene Pinto richiami Tejeda, autore del salvataggio in extremis su Van Persie, e Martins Indi rischi il secondo giallo per un brutto fallo su Ruiz succede poco altro nel primo supplementare. L’Olanda ora spinge con convinzione, la Costa Rica può solo guardare e tener duro.

Finalmente Van Gaal decide di buttare nella mischia Huntelaar per Martins Indi. Blind torna a fare il terzino sinistro. E nel secondo supplementare le emozioni si susseguono nei minuti finali. Al 117’ la Costa Rica ha la palla del match point ma, solo davanti a Cillissen, Urena trova la parata provvidenziale del portiere. Grande chiusura dell’estremo difensore orange che non è da meno del rivale. È però due minuti più tardi che potrebbero scorrere i titoli di coda di questo quarto di finale se il tiro di Sneijder dalla distanza non impattasse la traversa. Robben prova ad approfittarne ma nel ribattere colpisce Huntelaar. Nulla da fare quindi. Undici metri decisivi. Van Gaal sostituisce Cillissen con Krul proprio in vista della lotteria dei penalty.

CALCI DI RIGORE

È senza dubbio il Mondiale dei portieri e questo quarto di finale ne è la dimostrazione. A discapito di una prestazione eccelsa nei 120 minuti di gioco a Navas non riesce il miracolo compiuto ai rigori contro la Grecia e deve lasciare la scena a Krul. Mai gestione dei cambi e sostituzione fu più giusta di quella effettuata da Van Gaal al 121’. L’estremo difensore del New Castle, subentrato a Cillissen, mura sia il tiro di Ruiz che quello decisivo di Umana e regala agli orange la semifinale. La seconda consecutiva dopo Sudafrica 2010. A segno per la Costa Rica Borges, Gonzalez e Bolanos. Per l’Olanda Van Persie, Robben, Sneijder, Kuyt. Finisce 4-3.