Marcel Kittel esplode in uno sprint rabbioso, quando allo striscione del traguardo mancano 200 metri. Alle sue spalle una piccola ombra verde, quella di Peter Sagan. Non riesce a uscire il campione slovacco, spento dalla potenza del tedesco. Una volata perentoria, che non ammette repliche. Oggi Marcel Kittel è il più forte, quali che siano le condizioni. 

A complicare i piani giunge la pioggia che accompagna i corridori nell'ultimo tratto della terza tappa, partita, poco dopo l'ora di pranzo, da Cambridge. 155 km fino a Londra, pianeggianti. L'unica emozione uno sprint intermedio, posto a Epping Forest. 

Il resto è una lunga attesa, stemperata dalla fuga di giornata. Ci provano in due, Barta e Bideau. Il primo, campione nazionale a cronometro in Repubblica Ceca, tenta il colpo di coda solitario ai meno otto, ma è un'illusione. Piomba veemente il plotone, guidato dalle squadre dei velocisti. Contador e Nibali si mantengono nelle prime posizioni per evitare rischi. 

Si organizzano la Lotto per Greipel, l'Omega per Renshaw e Petacchi, la Giant Shimano per Kittel. Una caduta, a 800 metri dall'arrivo, cambia lo scenario. I treni si spezzano, regna il caos. Sagan d'astuzia si mette a ruota di Kittel, ma non basta. Il re, lungo il Tamigi, al cospetto di Buckingam Palace, è teutonico. 

Ordine d'arrivo:

1) Kittel 

2) Sagan

3) Renshaw

Classifica generale: 

1) Nibali

2) Sagan

3) Albasini