Doveva essere la festa degli attaccanti ma, finita la fase a gironi, sono terminati pure i gol (cinque in quattro partite nei quarti) e i protagonisti sono diventati i difensori: reti e miracoli. Questa sera si sfidano i due portieri più in forma di questa competizione: Neuer contro Cesar. Il portiere più forte del mondo è una delle stelle di questa Germania. Forte tra i pali ma ancora più coi piedi e in uscita: interpreta il ruolo in un modo assolutamente unico concedendosi anche rischiose escursioni fuori dall'area di rigore. Dall' altra parte c'è la rivincita del portiere del Triplete nerazzurro. Senza squadra per sei mesi e finito a giocare a Toronto nella Major League Soccer, il 34enne portiere brasiliano in questo mondiale sta mostrando di essere tutto fuorché sul viale del tramonto. Migliore in campo dei verdeoro nell'ottavo contro il Cile, la Seleçao si aggrappa anche ai suoi guantoni per provare a raggiungere la finalissima senza Neymar e Thiago Silva

Neuer, estremo difensore del Bayern Monaco oggi unanimemente considerato il migliore nel suo ruolo, che interpreta in maniera assai caratteristica essendosi dimostrato eccellente anche nel gioco coi piedi, spesso addirittura fuori dall’area. Manuel ha raccolto il testimone di Oliver Kahn tra i pali della Germania, a un passo dalla finale del Mondiale. Per definire la bravura dell' estremo difensore tedesco gli aggettivi son finiti. Se questo, come si è detto più volte, è stato il Mondiale dei portieri, lui è in testa alla classifica per distacco: rimarrà a lungo nella memoria la parata su Benzema nel recupero con cui, restando in piedi, ha stoppato le residue speranze francesi. È stato il secondo grande intervento in questo match, dopo il tuffo sul tiro al volo di Valbuena nel primo tempo, con cui ha salvato il risultato, come del resto negli altri incontri della Germania: dove è stata celebrata la sua abilità come "libero" difensore aggiunto. E la calma ferrea con cui dirige il reparto.

Nel 2002 fu attribuito a Oliver Kahn il merito di avere trascinato una nazionale tedesca limitata fino alla finale del Mondiale FIFA, diventando il primo portiere a essere premiato come migliore calciatore del torneo. Manuel Neuer potrebbe riuscire dove il suo predecessore tra i pali dell'FC Bayern München ha fallito, nella semifinale di questa sera. Neuer ha acceso i riflettori su di sé nella sfida degli ottavi contro l'Algeria. La difesa alta della squadra di Joachim Löw e il tentativo della squadra africana di sfruttare gli spazi con l'inserimento dei suoi attaccanti rapidi ha costretto Neuer a agire da portiere-libero. Ha toccato la palla ben 59 volte, di cui 19 fuori dell'area. Soltanto quattro calciatori algerini hanno toccato la palla più volte del 28enne estremo difensore, che ha corso 3km in più del collega algerino.

Julio Cesar, il salvatore della patria - II brasiliano Julio Cesar, ex fenomeno dell’Inter del triplete poi mandato via, retrocesso in Inghilterra col Qpr e rimasto disoccupato, allenandosi da solo dal parco, fino a trovare un posticino a 35 anni nel campionato nordamericano al Toronto. Con le ottime prestazioni e i due rigori parati al Cile, ora Julio Cesar è l’eroe di un paese che dai tempi di Barbosa – prima fenomeno poi giudicato responsabile della tragedia del maracanazo (la finale persa in casa contro l’Uruguay nel 1950) non si era più emozionato coi portieri. È nei momenti (calcisticamente) drammatici che offre il meglio. Il 24 gennaio 2010, con l’Inter ridotta in nove (espulso Sneijder e poi Lucio, mani e rigore) anche se avanti di due gol, il portiere della Seleçao aveva parato il rigore a Ronaldinho (47’ s.t.) e Mourinho alla fine aveva detto: "Non sono contento, ma preoccupato, perché ho capito come tira il vento. Se Julio Cesar non avesse preso quel rigore, l’arbitro avrebbe prolungato il recupero chissà per quanto e il Milan avrebbe pareggiato"

Come spiegò Moratti, dopo la vittoria dell’Inter contro il Bayern negli ottavi di Champions League 2010-2011 (3-2 all’Allianz Arena), "Julio Cesar può anche sbagliare qualcosa, come tutti i portieri, ma poi riesce sempre ad essere decisivo quando conta. E’ un fenomeno". In carriera ha preso gol imparabili e gol prendibili (pochi), ma mai che abbiamo dato la colpa a un compagno o si sia lasciato andare a scene isteriche. Dopo aver eliminato da solo il Cile, ha sciolto la tensione in un lungo pianto: "Solo la mia famiglia sa che cosa ho passato e che cosa sto passando, perché in questo Mondiale abbiamo addosso una pressione tremenda". Si è ricordato dell’eliminazione al Mondiale 2010, nei quarti con l' Olanda dove i suoi compagni ne avevano combinato di tutti i colori; ha ripensato agli ultimi due anni di carriera tutti in salita, lui che pensava di chiudere la carriera a Milano e che, sotto la curva Nord, nell’agosto 2012, salutando i tifosi, non era riuscito a non piangere. Stavolta ha fatto vedere che Scolari non ha puntato su di lui per affetto o per un debito di riconoscenza, ma perché è sempre il migliore. Anche se gioca in Canada.

Zoff vota: "Orgoglio Julio, ma Manuel è il numero uno" - Zoff boccia gli attaccanti moderni ed incorona l'estremo difensore di Low: "La verità è che rispetto ai miei tempi ci sono attaccanti più scarsi. Il portiere tedesco attualmente è il numero uno al mondo. Ha classe, freddezza, senso della posizione. E, rispetto a molti suoi colleghi ha un’arma in più. È formidabile con i piedi". Spesso nel corso di questo Mondiale Neuer è stato visto giocare quasi da libero fuori dai pali con grande sicurezza, ma Zoff avverte: "Contro la Francia, così come aveva fatto in precedenza nella gara degli ottavi contro l’Algeria, è stato bravo ad aiutare i compagni uscendo spesso dall’area di rigore. Ma ora dovrà stare attento. Gli avversari studiano tutto, anche la posizione del portiere in situazioni di gioco particolari". Dall'altra parte Julio Cesar, che ha vissuto la sua riscossa dopo un periodo molto difficile: "L’orgoglio del campione. Si vedeva che aveva studiato bene le caratteristiche dei rigoristi cileni. Sono contento perché Julio deve aver passato un anno infernale. Prima messo fuori dal Qpr, poi costretto ad emigrare a Torontoper giocare e non perdere la possibilità di disputare il Mondiale".