Brasile-Germania: le parole di Felipao, Julio Cesar, David Luiz e Klose

Dopo la gara contro la Germania, Felipao fa mea culpa, Julio Cesar avrebbe preferito perdere 1-0 con un suo errore ma non con 7 gol, Luiz piange disperato, Klose è incredulo. Qui le dichiarazioni post-match.

Brasile-Germania: le parole di Felipao, Julio Cesar, David Luiz e Klose
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Di Annalisa Falcone

Notte da dimenticare per il Brasile e i brasiliani. Davanti ai microfoni fa un ultimo sforzo Julio Cesar, ma ogni parola pesa come un macigno, ogni frase è piena di sofferenza: "Sinceramente è complicato spiegare cosa è successo. E' inspiegabile. Ma dobbiamo dire che hanno giocato un gran calcio. Penso che fino al primo gol tutto stava andando bene. C'è stato una sorta di black out. Penso che tutto il popolo brasiliano tifava per noi. Abbiamo provato a giocare. Ora anche gli alri parleranno, chiederanno scusa e ringrazieranno i tifosi. E' una sconfitta molto forte, dobbiamo riconoscerlo. Adesso non possiamo che augurare buona fortuna alla nazionale tedesca e noi torneremo a casa, abbracceremo le nostre famiglie, ci consoleremo. Ma vogliamo comunque ringraziare tutto il popolo brasiliano. Non siamo riusciti ad arrivare alla fine, rimane l'amaro in bocca, un sentimento molto triste. Io riconosco di aver sbagliato, mi carico delle colpe. Mi ero preparato da molti anni per questa partita. Avrei preferito che fosse terminata 1-0 anche con un errore mio e non con 7 sette gol finali. Ma so che tutti i giocatori del Brasile sapranno rialzare la testa. Ringrazio Dio per l'opportunità che mi ha dato di giocare il Mondiale nel mio Paese".

Felipao, invece: "Ciò che voglio dire, il messaggio che voglio dare è che abbiamo fatto del nostro meglio e abbiamo perso sì, abbiamo perso contro una grande squadra però. Ci sono stati 6 minuti che hanno definito il gioco e la partita con 3-4 gol in una maniera fantastica. Posso dire che dopo il primo gol ci hanno colto di sorpresa ed hanno approfittato della situazione. Hanno giocato con più energia di noi". Poi il sentito mea culpa: "Chiaramente chiedo scusa a tutti i brasiliani, chiedo scusa perché non siamo arrivati in Finale, ma continueremo a lavorare. Cercheremo di raggiungere il terzo posto. E voglio ringraziare tutti per l'appoggio incondizionato". "Abbiamo perso per 5, 6, 7 gol. Non importa. I tifosi ci hanno sempre sostenuto però". "Chi è il responsabile di questa disfatta? Alla fine sono io che ho scelto i giocatori, io che ho scelto la formazione. Tutti hanno delle colpe ma la scelta dei giocatori, la scelta della tattica ed il metodo di gioco è tutto opera mia quindi sono io il responsabile".

David Luiz si presenta distrutto, senza smettere di piangere: "Volevo semplicemente rendere felice il mio popolo, tutta la mia nazione, la mia gente che soffre già per tanti altri problemi. Sfortunatamente non siamo riusciti a farlo. Chiedo scusa a tutti, chiedo scusa a tutti i brasiliani. Voglio solo vedere la mia gente sorridere. Tutti sanno quanto era importante per me. Avrei voluto vedere tutti festeggiare per una vittoria. Loro sono stati più bravi, più preparati ed hanno giocato meglio. Abbiamo preso 4 gol in sei minuti. E' una giornata di grande tristezza ma abbiamo anche imparato molto". Sugli avversari, ancora: "Loro hanno notato che avevamo lasciato dei varchi e che la difesa vacillava". "Nella mia vita ho imparato a fare tesoro di tutti i momenti quindi imparerò anche da questa lezione ma non mollerò mai nella mia vita", conclude.

Incredulo, parla anche l'uomo che ha rotto il record dei goal fatti ad un Mondiale (apparteneva a Ronaldo) diventando così il miglior marcatore alla Coppa del Mondo con 16 gol, Miroslav Klose: "Siamo riusciti a conquistare una vittoria storica. Non riesco a rendermi conto ancora di quello che è successo. Abbiamo iniziato molto molto bene. Poi Toni (Kroos, ndr) mi ha passato la palla e... (sorride). Sono felice per questo record. " - continua il laziale - "Siamo stati armonici, abbiamo giocato per il gruppo, come facciamo e proviamo in allenamento e quindi anche tutti i giocatori in panchina sapevano come muoversi". Si scioglie un po' ed il viso si illumina di serenità: "Abbiamo analizzato la partita, prima di giocare, quindi se è finita così vuol dire che l'abbiamo analizzata bene". Gli chiedono perché non ha celebrato il gol con la celebre esultanza (la capriola in aria, ndr): "Ho pensato solo a fare gol e ce l'ho fatta".

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Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.