ESTONIA - INGHILTERRA 0-1

73' Rooney.

Estonia (4-1-4-1): Pareiko; Jaager, Morozov, Klavan, Pikk; Mets; Antonov, Vassiljev (46' Lindpere), Vunk (83' Kruglov), Zenjov (83' Olajmaa); Anier. All.: M. Pehrsson.

Inghilterra (4-3-1-2): Hart; Chambers, Cahill, Jagielka, Baines; Henderson (64' Sterling), Wilshere, Delph (60' Chamberlain); Lallana; Rooney, Welbeck (80' Lambert). All.: R. Hodgson.

NOTE: espulso Klavan al 47'.

LE SCELTE - Dopo la vittoria contro San Marino, a cui va comunque dato il giusto peso specifico dal punto di vista tattico, Hodgson ripropone il 4-3-1-2, confermando il giovane Chambers in difesa, stavolta da terzino. Staffetta tutta Reds tra Sterling e Lallana dietro alle punte, stavolta gioca l'ex Southampton. I padroni di casa scelgono un modulo di copertura, con una sola punta, e si affidano all'esperienza di Klavan dietro per ridurre al minimo i danni, in una partita che li vede nettamente sfavoriti.

PRIMO TEMPO - Zenjov mette paura agli inglesi dopo solo 30 secondi, ma è l'unico squillo dei padroni di casa, visto che quando gli ospiti prendono palla tra i piedi non gliela toglie nessuno, e il contropiede Estone non è esattamente pericoloso. Rooney cerca il gran gol al volo su assist di Wilshere, ma la palla finisce alta di molto poco. Estonia che tiene bene il campo e rimane compatta in attesa, appoggiandosi sull'unica punta Anier per impensierire la difesa dell'Inghilterra, con scarsi risultati, ma difensivamente la squadra di Pehrsson è perfetta, e anche se sale di colpi la squadra di Hodgson, soprattutto cavalcando la personalità di Wilshere e il talento di Rooney, Pareiko viene raramente chiamato in causa. Il portiere risponde comunque presente sul finale del primo tempo, su un destro dalla grande distanza di Henderson, mantenendo lo 0-0 parziale della prima frazione.

SECONDO TEMPO - Episodio chiave della gara dopo due minuti, con Klavan, già ammonito, che stende Delph lanciato a rete: rosso ed Estonia in 10. Hodgson prova a inserire Sterling e Chamberlain per scardinare la difesa dei padroni di casa, varando un'Inghilterra a dir poco offensiva, che incredibilmente però non trova spazi per tutta la prima parte di ripresa. Ci vuole la giocata del campione al 73': è Wayne Rooney a disegnare una perfetta traiettoria su una punizione dal limite dell'area per portare in vantaggio gli inglesi. Trovato il gol, i britannici giocano senza patemi e fanno girare palla cercando spazi che ora ci sono: nel finale la grandissima occasione per il raddoppio è ancora sui piedi del numero 10, che però spara addosso a Pareiko, anche se i tre punti per l'Inghilterra arrivano lo stesso.

AUSTRIA - MONTENEGRO 1-0

24' Okotie.

Austria (4-2-3-1): Almer; Klein, Dragovic, Hinteregger, Fuchs; Baumgartlinger, Alaba; Harnik, Junuzovic (78' Ilsanker), Arnautovic (63' Hinterseer); Okotie (83' Lazaro). All.: M. Koller.

Montenegro (4-2-3-1): Poleksic; Simic, Savic, Basa, Volkov; Zverotic (71' Jovovic), Nikolic; Beciraj, Vukcevic (46' Jovetic), Bozovic (77' Damjanovic); Vucinic. All.: B. Brnovic.

LE SCELTE - Per la gara casalinga, Koller cambia pochissimo: l'ossatura è sempre il classico 4-2-3-1, ma in attacco va Okotie e non Janko, squalificato, autore del gol decisivo nell'ultimo match in Moldavia. Brnovic sceglie invece Vucinic in attacco, con sia Jovetic che Damjanovic in panchina, mettendosi a specchio per quanto riguarda il modulo.

PRIMO TEMPO - Partenza a razzo dell'Austria, ci prova in contropiede il Montenegro con poco successo. Protagonista è Okotie, grazie ai palloni che arrivan da sinistra: prima è bravissimo Poleksic a dir di no all'incornata dell'attaccante, ma al 23' non può nulla, visto che la punta del Monaco 1860 appoggia a distanza ravvicinata la palla in porta dopo una grande azione di Arnautovic in fascia, segnando l'1-0. Reazione che non c'è, Vucinic è troppo solo e raramente Almer vede occasioni dalle sue parti, così la squadra di Koller prova ad approfittarne, e ci vuole un miracolo di Basa sulla linea per evitare di mandare a riposo i suoi sotto di due gol.

SECONDO TEMPO - Brnovic prova a inserire Jovetic nella ripresa, ma la musica non cambia, anzi, è Harnik a colpire una traversa, sfiorando il raddoppio. Nemmeno l'ingresso dell'attaccante del Manchester City scuote il Montenegro, è l'Austria che continua ad aggredire e rendersi pericolosa, in particolar modo con Hinterseer, che solo davanti al portiere non è freddo a sufficienza e spreca. Con anche Damjanovic in campo, è un vero e proprio assedio degli ospiti: i tre attaccanti, soprattutto Vucinic, continuano a cercare la porta tramite combinazioni e azioni individuali, senza risultati. I tre punti vanno all'Austria.

RUSSIA - MOLDAVIA 1-1

73' (R) Dzyuba, 75' Epureanu.

Russia (4-4-2): Akinfeev; Parshivlyuk, Ignashevich, V. Berezutsky, Granat; Ionov (75' Schennikov), Dzagoev, Glushakov, Cheryshev (62' Poloz); Kerzhakov (46' Ozdoev), Dzyuba. All.: F. Capello.

Moldavia (4-1-3-2): Cebanu; Jardan, Armas, Erhan, Golovatenko; Epureanu; Cojocari (74' Racu), Ionita, Gatcan; Picusceac (46' Patras), Dedov (82' Sidorenko). All.: A. Curteian.

LE SCELTE - Cambia Capello rispetto al pari in Svezia: Kombarov, Shatov e Kokorin sono out per problemi fisici, ci si affida al 4-4-2 che diventa 4-2-3-1 a seconda della posizione di Kerzakhov. La Moldavia del nuovo allenatore Curteian, messo in panchina da pochi giorni, recupera la Gatcan e si affida a Ionita, giocatore del Verona, da simil-trequartista.

PRIMO TEMPO - Russia che inizialmente non riesce a imporre il proprio goco e subisce la pressione della Moldavia, che non si tira indietro e gioca con ordine. Col passare dei minuti emerge il maggior talento dei padroni di casa, che cercano spunti dalle fasce, soprattutto con un ottimo Cheryshev. Finale di primo tempo tutto per la squadra di Capello, stabilmente nella metà campo avversaria, senza troppi risultati però, tant'è che all'intervallo nessuna delle due reti è ancora stata violata.

SECONDO TEMPO - Non cambia il leitmotiv della gara: Russia che attacca a pieno organico e crea diverse occasioni che però non riesce a sfruttare, in particolar modo con Glushakov e Dzyuba. Proprio quest'ultimo riesce a sbloccare la gara al 73', realizzando un rigore da lui stesso procuratosi, per un fallo commesso da Golobatenko a centro area. Il vantaggio russo dura però due minuti: Epureanu viene abbandonato in area da Ignashevich su azione da corner, e il mediano infila l'immediato gol del pareggio per la Moldavia. Ritorna a riversarsi in avanti la squadra di Capello, con tre attaccanti e due trequartisti in campo, ma il risultato resta invariato: sono due pareggi in tre partite per la squadra di Fabio Capello.

UCRAINA - MACEDONIA 1-0

45+2' Sydorchuk

Ucraina (4-1-4-1): Pyatov; Fedeckiy, Kucher, Khacheridi, Shevchuk; Stepanenko; Yarmolenko, Sydorchuk (90+6' Edmar), Rotan (90+3' Tymoschuk), Konoplyanka; Zozulya (78' Budkyvskiy). All.: M. Fomenko.

Macedonia (4-4-2): Pacovski; Ristovski, Silkov, Damcevski, Alioski; Ivanovski (70' Kostovski), Ademi, Gligorov (86' Stojkov), Trajkovski; Jahovic (64' Velkoski), Abdurahimi. All.: B. Gjurovski.

NOTE: al 47' Yarmolenko sbaglia un rigore (traversa).

LE SCELTE - Punta sulla coppia d'assi sugli esterni Yarmolenko-Konoplyanka il CT Fomenko, con davanti Zozulya e Stepanenko unico vero perno di centrocampo. Risponde la Macedonia con il 4-4-2, fiducia al match-winner Abdurahimi, decisivo contro il Lussemburgo.

PRIMO TEMPO - Come da pronostico, è l'Ucraina che fa gioco, partendo sempre dalle fasce, dove agiscono i due giocatori di maggior talento. Macedonia che subisce passivamente gli attacchi, creando però pericoli in ripartenza: Pyatov è costretto a un miracolo su Jahovic a metà frazione. Il gol del vantaggio arriva nel secondo minuto di recupero del primo tempo, ed è di Sydorchuk: Konoplyanka crossa dalla sinistra, sponda involontaria di Yarmolenko e gol del centrocampista che si inserisce con tempismo perfetto e manda i suoi a riposo in vantaggio di un gol.

SECONDO TEMPO - In apertura di ripresa subito rigore per l'Ucraina, ma Yarmolenko la manda clamorosamente sulla traversa, mancando la grande occasione per il raddoppio. Come accaduto anche nella prima parte di gara, è la squadra di casa a creare occasioni, senza però concretizzare, rischiando così di essere punita dal contropiede della Macedonia. Gli attacchi dei balcanici su azione non impensieriscono troppo Pyatov, che se la vede brutta su una mischia nel finale, in cui però la palla finisce larga, decretando l'1-0 finale per l'Ucraina.