L'Italia di Gigi Di Biagio confeziona l'approdo alla fase finale dell'Europeo superando per 3-1 una Slovacchia capace di mettere in campo cuore e carattere. In novanta minuti si palesano pregi e limiti di una Nazionale ancora alla ricerca della giusta mentalità per competere con le maggiori potenze del Vecchio Continente. Il primo tempo è un concentrato di talento. Quello accecante di Bernardeschi, che tramortisce Rusov al quinto, quello potente di Belotti, che scarica in porta il rigore del 2-0, quello elegante di Berardi, talvolta più bello che concreto, ma di certo di una categoria superiore. I patemi nascono nella ripresa, quando l'Italia, inconsapevolmente, alza il piede dall'acceleratore e prova a gestire una partita fino a quel punto dominata. La Slovacchia, in dieci, segna e si rende pericolosa. Avrebbe addirittura l'occasione del pari, ma il direttore di gara prima asssegna e poi cancella il penalty, su indicazione del primo assistente. Il resto è nervosismo e contatti, duri. Fioccano i cartellini, in un finale in cui c'è gloria anche per Samuele Longo. Di Biagio può far festa, ma serve un ulteriore salto di qualità.

Il CT rilancia in mediana Crisetig. Panchina per Baselli, non al meglio. Confermata invece la linea a quattro davanti a Bardi. L'esterno di sinistra è Biraghi, con Sabelli ancora in panchina. Nella Slovacchia rientra Duda, dopo l'assenza nella gara dell'andata.

L'inizio è di stampo azzurro. Cinque minuti e Reggio Emilia si alza in piedi per applaudire Federico Bernardeschi. Berardi si libera di due avversari e calcia in porta. La palla, respinta, termina sui piedi del giocatore viola. Il proseguo è un'opera d'arte. Un dolce tocco sorvola Rusov e si va ad insaccare nella porta slovacca. Dopo il tentativo di Zrel'ak al minuto 11, l'Italia torna padrona della partita. Al 14' Berardi impegna Rusov da fuori e sulla palla vagante è bravo ad avventarsi Battocchio. L'esterno azzurro serve l'accorrente Bernardeschi, questa volta non preciso. Il 2-0, su rigore, un minuto dopo. Azione corale dell'Italia, con Berardi che apre per Battocchio, bravo a far correre Biraghi. Il cross trova dalla parte opposta Bernardeschi che premia l'inserimento di Berardi, astuto nel cogliere il massimo dall'imprudente spinta di Paur. Dal dischetto glaciale Belotti, 2-0 e match in cassaforte. Berardi torna a farsi vivo col sinistro al 24', al 27' è invece Belotti a lavorare un bel pallone per Crisetig. La conclusione del mediano è però troppo centrale. Altra svolta nell'incontro al 34'. Duda prende la seconda ammonizione - fallo tattico - e lascia la Slovacchia in dieci. All'intervallo Italia con il doppio vantaggio e la superiorità numerica.

La partita sembra in discesa, ma l'Italia mostra ancora una volta di non saper gestire il vantaggio. La Slovacchia, a inizio ripresa, si getta con orgoglio in avanti. Gli azzurri non sfruttano un'ottima occasione con Berardi - bella giocata di Belotti - che stringe troppo la conclusione con il sinistro. Al 60', Lobotka, entrato a partita in corso, mette un pallone su cui la retroguardia di casa non è perfetta e la chiusura in angolo di Zappacosta - sospetto tocco di braccio - sbroglia una situazione complessa. Quattro minuti e la qualificazione si riapre. Proprio Lobotka supera Bardi con un perfetto pallonetto. L'Italia ha paura e rischia ancora. Bardi è super su Zrel'ak al 67'. Belotti si invola, al 69', verso la porta e viene abbracciato da Skriniar, ma il direttore di gara lascia correre. Pandemonio al 74'. L'arbitro assegna la massima punizione in favore della Slovacchia, ma il primo assistente interviene salvando l'Italia. Era da rigore il contatto Bianchetti - Schranz. La panchina slovacca esplode e gli ospiti restano in nove, quando Zrel'ak commette un fallo in mezzo al campo e riceve il secondo cartellino. Cacciati anche team manager e allenatore in un clima che si fa via via più surreale. Di Biagio, costretto a rinunciare a Belotti, colpito in occasione del contatto con Skriniar, lancia Longo e predica calma. Malek, un gigante, è l'ultima mossa di Galad. Baselli, in campo per Berardi, cerca gloria personale all'87', ma la Slovacchia non demorde e si riversa in avanti. In contropiede il 3-1 Italia. Bernardeschi spinge a sinistra e serve al centro Longo. Controllo non perfetto, ma geniale è invece la conclusione in prossimità della riga di fondo. Azzurri all'Europeo, ma con eccessiva sofferenza.