Non sono bastate le tremende immagini di una Roma devastata, una settimana fa, dai "sostenitori" del Feyenoord. In Grecia, in seguito alla violenza che ha reso tristemente noto il big match tra Panathinaikos e Olympiacos, il calcio si è fermato.

Uno stop che deve far riflettere. Lo sport più bello al mondo è divenuto nelle ultime ore lo strumento preferito dei criminali, dei violenti, degli antagonisti della vita pubblica e sportiva. In un mondo già minacciato dalle guerre e dal terrorismo persino le partite possono infuocare gli animi e portare alla distruzione. Una tragedia per noi amanti del calcio, per i bambini che guardano la televisione e per uno sport che forse andrebbe frenato proprio perché conosciuto e importante.

Tsipras e la sua Grecia, impegnata in problemi altrettanto scomodi, si fermano. La Grecia delle autorità e delle istituzioni si ferma. Non ne avevamo bisogno, non siamo ancora in grado di gestire a nostro favore popolarità e successo. Che autogol!