Tutto facile per l'Islanda, che continua la propria marcia da sogno nelle qualificazioni a Euro2016 centrando la quarta vittoria in 5 partite: la vittima è il Kazakistan, squadra nettamente inferiore che ha provato a difendersi, ma senza troppi risultati. Le reti che hanno fissato il finale sullo 0-3 portano la firma di Gudjohnsen Bjarnason, autore di una doppietta, con una rete per tempo. Ed ora Turchia, Olanda e Repubblica Ceca sono chiamate a rispondere per tenere il passo nel girone.

LE SCELTE - L'uomo più atteso della partita è ovviamente Gudjohnsen, tornato in Nazionale dopo un anno e mezzo dall'ultima presenza (19 novembre 2013): subito dal primo minuto l'attaccante del Bolton, a fianco di Sigthorsson. Parte dalla panchina dunque Finnbogason, come anche Hallfredsson. Krasnozhan sceglie invece un 5-4-1 molto difensivo per arginare gli attacchi avversari, con Tazhimbekov unico riferimento offensivo, con Nurgaliev e Islamkhan sulle fasce ad aiutare nelle ripartenze. Non al meglio Ahmedov e Kiznichenko, comunque in panchina.

LA PARTITA - La partenza aggressiva dei padroni di casa spaventa subito l'Islanda, che resta passiva nei primissimi minuti, prima di cominciare a prendere confidenza col campo e ribaltare subito il gioco. La manovra passa sempre tra i piedi dell'uomo in più della squadra di Lagerback, ovvero Gylfi Sigurdsson: dopo pochi minuti recrimina un rigore per un fallo di mano di Abdulin su un suo tiro ravvicinato, che l'arbitro, il greco Sidoropoulos, non ravvede, lasciando proseguire. Non c'è comunque problema, perchè al 20' arriva il gol del vantaggio ospite: proprio il giocatore dello Swansea trova centralmente con un ottimo passaggio in orizzontale l'inserimento di Eidur Gudjohnsen, che di destro, davanti al portiere, mette la palla angolata in porta, portanto avanti i suoi, trovando una rete che in Nazionale gli mancava dal 5 settembre 2009. Il raddoppio arriva subito poco dopo, al 32', ed è un'incornata del Pescarese Bjarnason, che sfrutta il cross dell'altro esterno Gudmundsson per insaccare di testa. Il primo tempo è di controllo del risultato, con il Kazakistan che si poggia praticamente sul solo Islamkhan, il più propositivo dei suoi. Nemmeno le palle inattive, punto forte della squadra, riescono a produrre pericoli nei primi 45 minuti.

La ripresa comincia su ritmi decisamente minori, con l'Islanda che certe volte abbassa eccessivamente la guardia e sciupa anche un paio di occasioni buone per il terzo gol, una in particolare con Sightorsson, che davanti al portiere controlla male il pallone. Da segnalare anche un sinistro da fuori di Gudmundsson. Al 55' prova a dare la svolta alla partita Krasnozhan, inserendo Konysbayev: l'esterno porta nuova verve alla fase offensiva del Kazakistan, e le sue incursioni sulla destra mettono in difficoltà Skulason, che rimedia anche un giallo. Sulla punizione generata proprio da quell'irregolarità è Abdulin ad arrivare a colpire di testa a centro area, centrando il palo interno: la palla poi sbatte addosso al portiere Halldorsson, prima di essere allontanata dalla difesa. Lagerback fiuta il pericolo e decide di coprirsi, rallentando decisamente il rimo della partita, che si trascina fino al 90' con pochissimo da segnalare, se non una punizione di Gylfi Sigurdsson battuta abbastanza centralmente, uno slalom fine a se stesso di Finnbogason (subentrato a Gudjohnsen) e un paio di contropiedi che potevano essere meglio gestiti sempre dagli ospiti. Nel primo dei tre minuti di recupero Bjarnason si toglie lo sfizio di segnare il raddoppio, con un destro da fuori deviato in maniera decisiva da un difensore. L'ultima occasione è sul piede di Schetkin, che non riesce proprio a buttarla dentro, soprattutto per merito di Arnason, che si immola un paio di volte. Al triplice fischio, la festa è ancora Islandese. Per un sogno Europeo che non è mai stato così vicino.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]