Il Portogallo batte la Serbia a domicilio e si prende tre punti a dir poco fondamentali per la situazione, molto in equilibrio, nel girone I di qualificazione agli Europei di Francia 2016: una sfida non esageratamente entusiasmante, con poche occasioni e diversi tatticismi, soprattutto dalla parte dei padroni di casa. Al Da Luz segna prima Carvalho, poi due giocatori che in quello stadio ci hanno giocato, prima di lasciarlo in grande stile, prendendo la strada di Londra (Matic) e di Madrid (Coentrao). Alla fine festeggia Santos, mentre Curcic, all'esordio, deve rivedere leggermente i suoi.

LE SCELTE - Fernando Santos sorprende un po' tutti e sceglie di coprirsi, schierando Eliseu terzino, con Coentrao esterno alto a centrocampo nel suo 4-2-3-1. Con lui ci sono Nani a destra e Danny al centro, nel trio dietro a Cristiano Ronaldo. Davanti alla difesa Tiago e Joao Mourinho. Non gioca nemmeno Pepe dal primo minuto, non al 100%: i centrali sono Bruno Alves e Ricardo Carvalho. Curcic rinuncia invece a Gudelj a centrocampo come partner di Matic: dal primo minuto c'è Petrovic. Per il resto solo conferme con il ritorno in Nazionale di Ljajic da titolare dopo tre anni e Tosic in panchina. Unica punta è Mitrovic, visto l'infortunio di Djorjdjevic, bomber della Lazio.

LA PARTITA - Nettamente meglio in avvio il Portogallo, che prova a campare su un paio di spunti di un propositivo Nani, senza però rendersi troppo pericoloso. Non punge nemmeno la Serbia, il giropalla è troppo lento e le misure in difesa non si trovano: il culmine della confusione del reparto arretrato arriva al 10', quando, a seguito di un corner, Ricardo Carvalho viene abbandonato in mezzo all'area e può mettere dentro di testa il pallone dell'1-0, sfruttando il cross a rientrare di Coentrao. La sfortuna non è però amica del difensore del Monaco, che dopo 5 minuti lascia il campo, infortunato. Il tema tattico varia quasi immediatamente, perchè gli ospiti reagiscono e i padroni di casa si chiudono nella loro metà campo, cercando di ripartire, appoggiandosi ovviamente sulla velocità di Cristiano Ronaldo, che al 28' sfiora un super gol: parte da sinistra, taglia il campo in velocità e poi esplode il destro, che Stojkovic toglie miracolosamente dall'incrocio dei pali. Il primo tempo in generale è piuttosto noioso, se si escludono il gol e il miracolo del portiere: il Portogallo tende a chiudersi molto, lasciando pochissimi spazi a una manovra troppo lenta dei balcanici.

La ripresa vede una Serbia decisamente più propositiva, sfruttando soprattutto la fascia sinistra, dove agiscono Tadic e Kolarov. La prima vera occasione arriva al 52', ed è frutto di un ottimo spunto di Ljajic: la sua palla al centro trova il colpo di testa di Mitrovic, che però non centra lo specchio della porta. Il pareggio, meritato per quanto fatto vedere nel primo quarto d'ora del secondo tempo, arriva al 61', ed è un gioiello di Matic, che segna in quel che fino a 15 mesi fa era il suo stadio il gol probabilmente migliore della sua carriera: azione ancora da corner, palla al centro prolungata da Petrovic per il mediano del Chelsea, che si prodiga in una semi-rovesciata imprendibile per Rui Patricio. La controreazione Portoghese è però impressionante, perchè dopo soli due minuti Moutinho si inventa una palla tagliata geniale per Coentrao, che arriva puntuale sul secondo palo ad appoggiare il nuovo vantaggio lusitano. Contro-controreazione Serba che però è difficoltosa, perchè la difesa messa in campo da Santos è solida e, come per tutta la partita concede davvero pochissimo e i tanti palloni recuperati permettono anche di riparire, anche se Stojkovic non deve prodigarsi in miracoli come quello del primo tempo su Ronaldo. Passa una serata tranquilla anche Rui Patricio, che a un quarto d'ora dalla fine si fa trovare pronto su un destro potente da fuori di Petrovic. Tanti cambi nel finale, compresi i moduli: Curcic mette in campo i suoi con un 4-2-4 che però non porta a nulla. I tre punti se li prendono i lusitani, la Serbia cola a picco.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]