IRLANDA - SCOZIA 1-1

38' Walters, 47' (aut.) O'Shea

Irlanda (4-4-2): Given; Coleman, O'Shea, Wilson, Brady; Hendrick, Whelan (68' McClean), McCarthy, Hoolahan (73' Keane); Walters, Murphy (80' Long). All.: M. O'Neill.

Scozia (4-2-3-1): Marshall; Hutton, Martin, Mulgrew, Forsyth; Brown (85' McArthur), Morrison; Ritchie (46' Anya), Maloney, Naismith (90+2' Berra); Fletcher. All.: G. Strachan.

Scelte un po' a sorpresa per O'Neill che rinuncia a McGeady, Long e al capocannoniere di queste qualificazioni, Robbie Keane. Strachan lascia invece in panchina Adam e Anya, dando spazio a Ritchie sulla trequarti.

Ritmo infernale, come era lecito aspettarsi per una partita quasi da dentro-fuori. Il leitmotiv della gara è chiaro: l'Irlanda gioca, ma la Scozia conclude, ma nessuno trova il gol nei primi minuti. La sfida si mantiene interessante e sotto un ottimo livello agonistico, con anche gli ospiti che provano a fare possesso, con discreto successo. Il primo gol del match è però firmato dall'Irlanda con Johnathan Walters, che a seguito di un corner si ritrova praticamente solo a un metro dalla porta sguarnita in posizione sospetta, e non deve far altro che appoggiare in rete dopo una prima respinta di Marshall sull'incornata di un compagno.

In apertura di ripresa arriva l'immediato pareggio scozzese: bell'uno-due tra Maloney e il neo-entrato Anya e sinistro dal limite piazzato del primo, la schiena di O'Shea aggiusta la traiettoria e manda in porta la sfera. Sente il colpo la squadra di O'Neill, che vuole i tre punti: l'organizzazione difensiva di Strachan però complica i piani, e allora entra in campo anche Keane, che ha un buon impatto sulla gara, ma non riesce a modificarne l'esito finale.

Il pareggio è sicuramente un affare per la Scozia, che mantiene il vantaggio negli scontri diretti e il terzo posto (visto che la Germania contro Gibilterra difficilmente perderà punti), con l'Irlanda che insegue e spera nel controsorpasso.

POLONIA - GEORGIA 4-0

60' Milik, 89', 90+1' e 90+3' Lewandowski

Polonia (4-4-2) Fabianski; Piszczek, Szukala, Pazdan (90' Komorowski), Rybus; Grosicki (79' Jodlowiec), Krychowiak, Maczynski, Peszko (64' Blaszczykowski); Lewandowski, Milik. All.: A. Nawalka.

Georgia (5-4-1): Loria; Lobjanidze, Kashia, Amisulashvili, Dvali, Navalovskiy; Okriashvili (46' Daushvili), Ananidze, Kobakhidze (76' Tskhadadze), Qazaishvili; Vatsadze (63' Chanturia). All.: K. Tskhadadze.

La Polonia si affida alla coppia d'attacco formata da Lewandowski e Milik, con due esterni offensivi a centrocampo: formazione molto d'attacco. Georgia che al contrario si copre, puntando sulle ripartenze.

Inizio decisamente equilibrato, ma poi alla lunga esce la Polonia, che va vicina il gol con Grosicki, recriminando anche un rigore. Il giocatore del Rennes è pericolosissimo, crea e conclude: Loria è costretto a fare miracoli, soprattutto su Lewandowski, ma ci vuole anche un super salvataggio sulla linea di Amisulashvili per evitar lo svantaggio al 19'. Dopo una prima sfuriata, anche la Georgia ritorna in partita senza però creare, ma non concedendo nemmeno uno spazio. Il maggior tasso tecnico della Polonia però permette di far ripartire l'assalto, che si infrange continuamente contro il muro eretto da Loria, assoluto protagonista del primo tempo.

Ospiti più attivi nella ripresa e pericolosi sulle palle inattive, ma l'episodio che gira la gara favorisce la Polonia all'ora di gioco: schema su corner che favorisce il tiro di Milik da fuori, un sinistro a giro perfetto che batte un Loria incolpevole. La sfida cambia: la Georgia prova ad attaccare timidamente cercando il pari, mentre la squadra di Nawalka punta a ripartire con in campo anche un Blaszczykowski in più. A scacciare la paura ci pensa Robert Lewandowski, con una incredibile tripletta nel finale: prima lanciato da Milik in posizione dubbia, e freddo davanti al portiere a batterlo, poi con un tocco di testa sull'assist del suo ex compagno al Dortmund Blaszczykowski, e infine ancora su un lancio di Milik, con un controllo e un destro lento ma preciso.

Un 4-0 rotondo che permette alla Polonia di chiudere anche questo turno in testa al proprio girone, tenendosi ale spalle la Germania, oltre che Scozia e Irlanda, che verosimilmente lotteranno per conquistare il terzo posto. Georgia con sempre meno speranze di qualificarsi, e già erano molto poche.

FINLANDIA - UNGHERIA 0-1

82' Stieber

Finlandia (4-3-2-1): Hradecky; Arkivuo, Halsti, Moisander, Raitala; Mattila (85' Pohjanpalo), Sparv, Hetemaj; Hamalainen, Eremenko; Pukki (46' Riski). All.: M. Paatelainen.

Ungheria (4-2-3-1): Kiraly; Fiola, Juhasz, Lang, Kadar; Gera, Toszer; Stieber, Priskin (46' Nemeth), Dzsudzsak (87' Simon); Szalai (77' Nikolics). All.: P. Dardai.

Paatelainen sceglie un 4-3-2-1 molto difensivo, chiara l'idea di non subire gol. Dardai punta sul classico modulo, cercando di cavalcare le fasce, dove agiscono Stieber e Dzsudzsak.

Prima triplice occasione per l'Ungheria, che crea scompiglio nell'area avversaria e costringe da subito Hradecky agli straordinari. Sfruttano bene le palle inattive gli ospiti, mentre la Finlandia attende e riparte. Dopo un promettente inizio la partita comincia a spegnersi lentamente, soprattutto per "causa" della squadra di Dardai, meno intensa rispetto ai primi minuti di gara: Paatelainen non vuole scoprirsi e gli spazi per i magiari sono pochi.

L'ingresso in campo di Nemeth all'intervallo porta nuova verve all'attacco dell'Ungheria: il neo-entrato ci prova col pallonetto in contropiede, salva miracolosamente sulla linea in scivolata Halsti. Dura ancora poco il momento positivo, perchè la Finlandia quando si presenta in avanti spaventa spesso Kiraly, sempre però pronto a rispondere. Il gol decisivo arriva a poco meno di 10 minuti dalla fine: sugli sviluppi di una punizione, una palla vagante finisce al limite dell'area dove in corsa Stieber esplode un destro potentissimo che va nel sette, lasciando immobile Hradecky.

Ritorna a vedere tante chances per la qualificazione la squadra di Dardai grazie alla vittoria: 11 punti contro i 13 della Romania e 12 dell'Irlanda del Nord, che hanno una partita in meno. Resta molto dietro la Finlandia, a soli 4 punti.

ARMENIA - PORTOGALLO 2-3

14' Pizzelli, 29' (r), 55' e 58' Ronaldo, 72' Mkoyan

Armenia (4-1-4-1): Berezovsky; Mkoyan, Arzumanyan, Andonian, Airapetian; Hovhannisyan (61' Ozbiliz); Mkrtchyan (29' Hovsepyan), Mkhitaryan, Pizzelli, Sarkisov (73' Koryan); Ghazarian. All.: S. Hovsepyan.

Portogallo (4-2-3-1): Rui Patricio; Vieirinha, Carvalho (78' Fonte), Alves, Eliseu; Tiago, Moutinho; Nani, Danny (63' William), Coentrao (72' Adrien); Ronaldo. All.: F. Santos.

NOTE: Espulso Tiago al 62'.

Hovsepyan esordisce sulla panchina della sua Nazionale con un 4-1-4-1 rinunciando a Ozbiliz, in panchina, e all'indisponibile Movsisyan. Conferma il 4-2-3-1 Santos, con unica punta Cristiano Ronaldo e Vieirinha ancora terzino.

A spezzare l'equilibrio delli primi minuti ci pensa un clamoroso mancino su punizione di Marcos Pizzelli da oltre 30 metri: tutti si aspettavano un cross, ma il centrocampista di origine brasiliana fa partire un bolide che va dritto per dritto nel sette. Il vantaggio non dura però molto, perchè al 29' Mkhitarian stende un po' ingenuamente Moutinho (tra i migliori in campo) in area e Cristiano Ronaldo dal dischetto spiazza Berezovsky. Ripristinata la parità, ricomincia anche a spingere la squadra di Santos, mettendo pressione alla porta difesa dal 40enne capitano dei padroni di casa.

Nella ripresa le cose sembrano cambiare, con l'Armenia che spinge tantissimo, ma un'ingenuità della difesa permette a Ronaldo di completare la rimonta al 55': Berezovsky e Arzumanyan non si capiscono, il numero 7 va sul pallone e di punta li anticipa entrambi da attaccante vero. Ancora la stella del Real Madrid protagonista, solo 3 minuti dopo, con un capolavoro: lancio lungo per lui, stop perfetto e sassata all'incrocio per il 3-1. A complicare la gara ci pensa Tiago che si prende il secondo giallo (giusto) per una trattenuta, lasciando i suoi in inferiorità numerica, ma anche Rui Patricio ci mette del suo: al 72' non trattiene una palla che Mkoyan mette in rete, firmando il 2-3. Neanche troppa sofferenza nel finale per gli ospiti: tre punti pesanti che li pongono sempre più primi nel loro girone.

4 vittorie su 5 per il Portogallo dunque. Danimarca prima inseguitrice a 7 con l'Albania, restano indietro Serbia (che può rientrare) e Armenia, virtualmente già fuori dai giochi.