E' il momento della verità. L'Italia Under 21 di Luigi Di Biagio ha iniziato in queste ore l'operazione Europeo di categoria che si svolgerà in Repubblica Ceca a partire da venerdì 19. Gli azzurrini sono atterrati ieri in serata sul territorio ceco e dopo un lunghissimo viaggio di tre ore e mezzo di pullman per raggiungere il ritiro di Olomuc questo pomeriggio inizieranno a lavorare in vista dell'esordio contro la Svezia

Prima della partenza il cittì della nazionale Di Biagio ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport per presentare l'evento e stringere attorno a se il gruppo che in questi due anni lo ha portato a questo Europeo: "Ho puntato sul gruppo ed è andata bene. Abbiamo scelto Rugani, Viviani, Zappacosta e altri quando erano piccoli, ed oggi ho almeno cinque giocatori pronti per la Nazionale A. L'obiettivo ora è andare a vincere l'Europeo: la squadra più forte che affronteremo sarà l'Inghilterra, la più completa. La Svezia è scorbutica, mentre il Portogallo ha palleggio, ma si può colpire in velocità".

Di Biagio punta forte sul valore del gruppo, a discapito di alcune individualità che potevano essere convocate ma che l'ex centrocampista dell'Inter ha preferito lasciare a casa appositamente: "Le esperienze con la Nazionale mi hanno insegnato che è il gruppo a fare la differenza: quando eravamo meno forti degli altri abbiamo rischiato di vincere perchè eravamo una squadra. De Sciglio, Verratti ed El Shaarawy? Io e Conte ci sentiamo tutti i giorni, mi aveva dato la possibilità di convocarli, ma avevo già deciso di non farlo: ho preferito puntare sul mio gruppo. Berardi? Gestirlo sarà semplice, è intelligente: deve migliorare in alcuni aspetti, ma è il primo a saperlo. C'è un regolamento interno, ed io sono il giudice: si pagano multe, nel 2013-14 Toldo era preparatore dei portieri, nessuno ha pagato più di lui...".

L'intervista dell'ex centrocampista esula successivamente dalla parte tecnica e tattica della manifestazione ma si sposta sulla formazione delle nuove leve del calcio italiano, che sembra notevolmente in rigardo nella crescita tecnica e mentale dei giovani talenti. Questo il parere di Di Biagio: "Diventiamo uomini più tardi, non so perché. Con l’Under 19 facciamo sempre fatica, come all’inizio del biennio Under 21, forse perché i nostri giocano ancora in Primavera. Poi oggi si giustifica tutto: se un figlio va male a scuola è colpa del professore, se un calciatore non arriva in A è solo perché si è fatto male al ginocchio. E' la testa a far la differenza: io nelle giovanili non ero il più bravo, a volte è anche questione di fortuna o di scelte. Un allenatore può bluffare, non essere sleale: ne ho avuti di scorretti, si vedeva negli occhi che non pensavano quello che dicevano. Io sono sincero, mi dispiace per Molina, Goldaniga, Verre e altri che non ho convocato, mentre non capisco come Bianchetti, Battocchio, Bardi, Belotti e Biraghi facciano fatica a giocare: per me sono da Serie A. Potessi portare qui un fuoriquota, chi sceglierei? Non posso dirlo, ma in tanti mi hanno già chiamato per chiedermi di portarli all'Olimpiade".