Sabato scorso, al risveglio, magari vi è capitato di accendere la TV su Eurosport ed avete notato un giovane portiere portare i suoi compagni in trionfo. Quel portiere è Rajkovic, premiato miglior estremo difensore del Mondiale Under-20 vinto dalla sua Serbia. La Serbia di Andrija, Nemanja, Sergej ed Ivan. Magari nomi che adesso possono non dirvi nulla ma che chissà, fra qualche annetto, non ritroverete in un fresco sabato sera di inizio estate, oppure in un afosa domenica sera, a sollevare la Champions League o il Mondiale/Europeo.

Per raccontarvi in breve cosa ci lascia in dote questa vetrina che è stato il Mondiale Under 20 abbiamo avuto l'opportunità di porre qualche domanda a Stefano Benzi, che ha seguito la competizione per Eurosport fondendo simpatia, competenza e cinismo, ed al nostro interno, Antonello Angelillo. 

La manifestazione U20 svoltasi in Nuova Zelanda ha confermato le aspettative oppure ci si poteva attendere di più?

Stefano: Devo dire che io sono rimasto soddisfatto, l'organizzazione è stata impeccabile, la presenza di pubblico buona, tutte le migliori Nazionali del mondo erano comunque presenti e sulla carta l'evento era davvero di alto livello. Abbiamo visto molte partite con tanti gol e giocate anche con una certa spregiudicatezza, cosa che personalmente amo molto, sopratutto quando si tratta di calcio giovanile.

Antonello: sono d'accordo. Peccato la competizione si svolga praticamente sempre in contemporanea con l'Europeo Under 21 e costringa le Nazionali europee e scindere le rose a disposizione. Mi sarebbe davvero piaciuto vedere la Germania giocare con Max Meyer, giocatore pazzesco, oltre che ovviamente con Davie Selke (ma di questo non possiamo incolpare l'U21).

Pesa l'assenza dell'Italia Under 20, non qualificatasi nemmeno per l'Europeo U19 dell'anno prima e quindi fuori. Quali i motivi principali dell'assenza?

Stefano: Se dovessi dire quello che penso prenderei altre querele. Ai gerarchi dello sport italiano dei giovani e del calcio giovanile non frega assolutamente nulla. In molti casi non frega nemmeno ai club. Perché quando compri un giocatore in Francia che vale 5 mln di euro girano soldi che accontentano dirigenti, procuratori, agenti, amici degli amici. E un ragazzo della Primavera non fa circolare denaro. Se mai ne costa. In Italia parlano di Olimpiadi: dovrebbero vergognarsi. Non abbiamo nemmeno i giochi della gioventù, le palestre delle nostre scuole cadono a pezzi, i giovani dei nostri vivai provinciali vivono un patetico teatrino con genitori iperprotettivi o iperpretenziosi; presidenti che ogni due anni falliscono e azzerano squadre che cambiano nome e paese. Ormai non siamo nemmeno più capaci di insegnare loro a divertirsi... Diventerò vecchio ma sono veramente deluso: perché i nostri genitori ci hanno lasciato un mondo di basso profilo umano che ha generato mostri e che ci ha fagocitato. E noi rischiamo di lasciarlo ai nostri figli in condizioni ancora peggiori

Antonello: li ha elencati tutti Stefano ma ne aggiungo uno. Manca un coordinatore come lo era Arrigo Sacchi che disponga quali giocatori faranno parte di un biennio di U19, chi di quello di U20 e via discorrendo. Troppi sali-scendi che non contribuiscono affatto a creare un'alchimia di gruppo ed un'idea di gioco comune  e consolidata. Oltre a non essersi qualificata per lo scorso di Europeo l'Italia mancherà a quello che si svolgerà quest'estate in Grecia: un'occasione buttata per la generazione di Cerri, Bonazzoli, Verde e compagnia. 

Il torneo si è rivelato un palcoscenico imporante per Uzbekistan, Mali e Senegal. E' un segnale che le Nazionali asiatiche ed africane - fra poco tempo - potranno giocarsela con le corazzate europee?

Stefano: Le africane ogni anno arrivano a giocarsela e cadono sul più bello. Il Ghana era riuscito nell'impresa ma quella era una squadra assolutamente fenomenale. Io guardo con grande ammirazione all'Uzbekistan, che sta investendo tanto e bene ed ha ottimi giocatori. All'Ucraina, alla Corea del Sud che non c'era ma ha un sistema scolastico di divulgazione fantastico. E ad Austria ed Ungheria che con piccoli numeri riescono a fare miracoli. Quanto alle corazzate...affondano anche loro: come la Germania

Antonello: lo spero: è da anni che si indica il continente nero come il prossimo dominatore a livello di Nazionali. Eppure non hanno mai presentato una loro selezione nelle prime quattro al Mondiale dei grandi. Sarebbe bello accadesse in Russia, c'è tempo (3 anni) perché si possa costruire qualcosa sullo sfascio del Mondiale brasiliano (solo Algeria, che forse è la più europee delle africane, e Nigeria oltre i gironi). Per l'Asia la vedo ancora più dura: sebbene il loro metodo di formazione cominci a diventare eccelso sono davvero troppo pochi i talenti esportati che possono mettersi alla prova in campionati più competitivi. Anche se non sembra questo il problema più importante visto che le Nazionali asiatiche più d'asportazione (Giappone e Corea del Sud) sono finite entrambe ultime in Brasile. La strada è ancora lunga ed in salita.

Quale Nazionale africana le è piaciuta di più?

Stefano: il Mali senza dubbio, squadra spregiudicata, sempre molto offensiva con un attaccante meraviglioso come Adama Traoré (gioca nel Lille, MVP del torneo) e un fantasista agile e leggero, piacevolissimo come Aboubacar Doumbia.  Bravissimo anche il play Samassekou, giocatore molto adatto ai campionati europei per le sue caratteristiche di incontrista ed accelerazione.

Antonello: ovviamente il Mali, come dice Stefano. Menzione d'onore però per una Nigeria che mi ha incuriosito parecchio. Ha mandato in campo le quattro formazioni con età media più bassa. (18 e 18.2 anni). Ha schierato davanti praticamente sempre il 17enne Awoniyi, protagonista della vittoria sull'Ungheria con una doppietta, nonostante la presenza dei più quotati Success ed Iheanacho. Stessa cosa dietro dove Bello, anche lui 17enne, ha giocato sempre. Protagonisti nel girone del Brasile (6 punti su 9 e con la Seleçao hanno perso solo 2-4) la loro favola si è infranta agli ottavi. Peccato abbiano incontrato tedeschi e brasiliani praticamente immmediatamente, avrebbero potuto sorprendere.

Per quanto riguarda il calcio transoceanico sono innegabili la crescita degli USA ed il flop dell'Argentina

Stefano: gli USA da tempo ormai hanno portato il soccer nelle scuole: e si vede. I loro programma universitari offrono borse di studio eccellenti. Otto dei ragazzi della Nazionale giocano titolari in MLS a tempo pieno ed un paio sono davvero bravi: Jamieson, acosta e Palmer-Brown. Gli altri sono già in Europa, Zelalem se cresce bene sotto l'ala protettiva di Wenger può diventare un fenomeno. L'Argentina sulla carta non era granché ma aveva giocatori di discreta esperieza come Maxi Rolon, Mammana, Gio Simeone e Correa. Ha giocato tre pessime partite, pessime. Il C.T. era Grondona, figlio dell'ex presidente. Evidentemente certi problemi non li abbiamo solo noi.

Antonello: colpisci il mio punto debole. Ho idealmente sposato la causa USA dall'anno scorso, quando Klinsmann con i grandi ha sorpreso un po' tutti al Mondiale. L'Under-20 non è stata da meno e sulla scia della Nazionale Maggiore ha proseguito verso grandi riconoscimenti. Peccato per l'eliminazione prematura e sfortunata. Secondo me saranno loro gli infiltrati alle noiose feste euro-sudamericane che si sono rivelati gli ultimi Mondiali: questa generazione promette faville e con una buona fusione fra gli USA attuali e quelli U20 Klinsmann può fare jackpot. Hyndman, Zelalem, i centrali di difesa e Rubio Rubin sono i talenti migliori. Attendevo l'Argentina al varco per godermi i suoi prodotti che gli hanno permesso di stra-vincere il Sub20 ed invece mi hanno deluso. Una delle poche note positive rimane Mammana. Fatto sta che i sei volte campioni a livello U20 è dall'edizione 2007 di Di Maria, Aguero, Maxi Moralez e Zarate che hanno praticamente sempre deluso, non qualificandosi alle edizioni 2009 e 2013, uscendo ai quarti nel 2011 ed ai gironi nel 2015. 

Un classico: la sua squadra rivelazione e la sua squadra delusione

Stefano: La squadra rivelazione sicuramente la Serbia, e non solo perché ha vinto: ha giocato da squadra, compatta, con schemi piacevolissimi e con tre o quattro giocatori di altissimo livello come Andrija Zivkovic, Nemanja Maksimovic, Gajic, Antonov. Il centrocampo migliore in assoluto. Impressionante per eleganza e potenza nelle ripartenze. Hanno letteralmente schiantato il Brasile che non è mai riuscito a giocare sull'estero. La delusione sicuramente l'Argentina, ma anche il Ghana da cui mi sarei aspettato di più.

Antonello: come Stefano dico Serbia per quanto riguarda la squadra rivelazione. Non mi aspettavo così tanto ed invece hanno dimostrato grandi cose: mentalità, organizzazione e talento. Il loro C.T. (Paurovic) potrebbe avere un bel futuro in Europa. Ed anche il Brasile, che sulla carta non era fra le favoritissime di questo Mondiale ma che ha saputo imporsi con le solite armi ed una buona solidità difensiva . Squadra delusione? Sì, anche io dico Argentina ma anche la Colombia di Lucumì e l'Uruguay di Gaston Pereiro e Guruceaga, le altre sudamericane, promettevano di più.

I tre giocatori che hanno dimostrato di meritare la chiamata di un grande club?

Stefano: difficile perché alcuni giocano già in grandi squadre, quindi scelgo nomi magari poco conosciuti ai più. Dire Kovalenko che abbiamo visto nella Youth League è troppo facile. Quindi dico Bence Mervò, 20enne ungherese del Gyor, attaccante di gran fisico, vede la porta ed è perfetto per il modulo con l'attaccante isolato. Il già citato Diadie Samassekou, 19 anni, gioca nel Real Bamako, un cagnaccio che va su tutti i palloni con grande determinazione, tira con precisione ed è instancabile.  Tralasciando i talenti serbi di cui ho già parlato mi piacerebbe qualcuno scomettesse su Dustonbek Khamdamov, centrocampista molto raffinato, bravissimo nell'ultimo passaggio ma anche nel vedere la porta. Ha appena compiuto 18 anni e gioca nel Bunyodkor (dove ha esordito a 15 anni). E' proprio bravo...

Antonello: io punto indubbiamente sul metodista del Brasile Danilo, che gioca nel Braga ed al quale Juventus e Fiorentina paiono interessate. Fortissimo di testa, un vero e proprio leader, padre padrone del centrocampo del quale gestisce le operazioni dal profondo della sua posizione. Sempre a testa alta. Un futuro Essien con più visione. Poi dico il portiere della Serbia, Rajkovic, che ha vinto il premio come miglior portiere. Molto reattivo e potente, alto e fisico. Gioca nella Stella Rossa e quest'anno ha concluso 16 partite sulle 28 giocate senza subire reti e in ben 11 ha indossato la fascia di capitano. Per l'ultimo nome sono indeciso ma rispondo a ciò che chiede la domanda: André Silva, centravanti che potrebbe mettere fine alla storica bulimia di prime punte fra le fila dei lusitani. Sfacciato, fisico, bravo sottoporta come dimostrano le cifre con le varie Under (8 gol in 10 partite con l'U20, 16 in 24 con l'U19) e nel club (4 gol in 6 presenze nel Porto U19 della Youth League). Costa perché stai parlando di Pinto da Costa ed il Porto potrebbe essere considerato già un grande club. Mi gioco quindi il bonus: Hyndman.

Allo scorso Mondiale U20 emerse la coppia Pogba - Kondogbia, ora fuoriclasse sulla bocca di tutti. C'è una coppia - non necessariamente di centrocampisti - che potrebbe raccoglierne l'eredità? 

Stefano: Non ho dubbi: Andrija Zivkovic - Nemanja Maksimovic della Serbia. Mostruosi... Ma direi anche Besedin - Kovalenko, la coppia offensiva dell'Ucraina, molto ben assortita.

Antonello: la coppia di centrocampisti serba era molto complementare (Maksimovic-Zdjelar) così come l'asse di trequartisti ucraino (Luchkevych-Kovalenko- Kabaev). Mi attira molto la linea di mezzo del Portogallo composta da Guzzo e Podstawski, bravissimi nel gestire i ritmi del gioco.