Dopo un finale di stagione burrascoso, culminato nell'esonero dell'allenatore Carlo Ancelotti dalla panchina blanca, il Real Madrid continua a vivere un momento difficile e teso, dagli esiti imprevedibili. I rumors provenienti dalla capitale spagnola danno per ormai compromessi i rapporti - mai idilliaci a dire il vero - tra Cristiano Ronaldo, stella della squadra e principale esponente dei leader dello spogliatoio merengue, e Florentino Perez, presidente del club alle prese con un tasso di impopolarità mai registrato in precedenza presso l'intero madridismo. La conquista del triplete da parte dei rivali catalani del Barcellona ha acuito tensioni latenti da tempo, scoperchiando una sorta di vaso di Pandora i cui effetti si preannunciano tempestosi.

CR7 l'aveva giurata ai giornalisti spagnoli ("Non parlerò più sino al termine della stagione") dopo le critiche piovute in virtù della sconfitta per 4-0 nel derby di ritorno di Liga contro l'Atletico al Vicente Calderon e dopo le polemiche seguite alla pubblicazione della foto del maxiparty organizzato per i festeggiamenti dei suoi trent'anni, a poche ore dalla derrota historica contro i colchoneros. Le accuse di scarso impegno da parte dei media castigliani, la mancata difesa da parte della società sono solo alcune delle ragioni che hanno indotto l'asso portoghese a raffreddare i rapporti con Florentino Perez. Un Ronaldo avulso dal contesto ha continuato a giocare e segnare per la Casablanca fino al termine della stagione, nonostante qualche problema fisico di cui non ha voluto che si facesse menzione nella settimana clou della stagione (andata e ritorno della semifinale di Champions' League contro la Juventus, intervallata dal pareggio in rimonta per 2-2 contro il Valencia al Santiago Bernabeu).

Le storie tese tra Ronaldo e Perez si sono acuite con l'esonero di Carlo Ancelotti, di cui il portoghese era uno dei principali sponsor, insieme a Modric e Sergio Ramos. Il suo tweet con tanto di foto sorridente accanto al tecnico di Reggiolo al termine dell'ultima gara stagionale ha alimentato il risentimento di Florentino, convinto che lo spogliatoio merengue avesse dato meno di quanto fosse lecito attendersi negli ultimi sei mesi dalla stagione. La gestione delle vicende relative al capitano Iker Casillas, ormai detronizzato dall'imminente arrivo di David De Gea dal Manchester United, e al contratto di Sergio Ramos, il cui rinnovo è atteso da oltre un anno, non è stata affatto gradita dal Pallone d'Oro in carica, sempre più solo in una società di cui si sente in buona misura prigioniero. Cristiano non ha mai fatto mistero di voler tornare un giorno allo United (e dalle parti di Old Trafford farebbero follie pur di rivederlo con la maglia dei Red Devils), pur considerando il Real Madrid il club più importante al mondo, il più adatto per sgretolare i vari record di gol realizzati e titoli conquistati nella storia del madridismo.

Ma ciò che fino a poco tempo fa sembrava impossibile potrebbe divenire realtà sin da quest'estate, con CR7 pronto ad ascoltare le sirene degli sceicchi del Psg, qualora il Madrid dovesse davvero acquistare dal Manchester City el Kun Aguero. L'insediamento di Rafa Benitez sulla panchina merengue non ha di certo agevolato le operazioni di distensione tra le parti. L'ex tecnico del Napoli non avrebbe ancora parlato con Ronaldo del loro futuro rapporto professionale, preferendo andare a far visita a Gareth Bale nel ritiro del Galles durante le recenti gare di qualificazione a Euro 2016. I media spagnoli, in particolare As e Marca, sostengono che il Real starebbe pensando per la prossima stagione a un Cristiano nel ruolo di prima punta, posizione che il portoghese ha già avuto modo di comunicare di non gradire affatto, per trovare una migliore collocazione a Bale sulla fascia sinistra, una volta acclarate le difficoltà del gallese sulla corsia opposta.

Parte del vestuario blanco ha mal digerito il trattamento già riservato ad Ancelotti, e sarebbe adesso sconcertato nel vedere Casillas e Ramos esposti al pubblico ludibrio, indicati come capri espiatori di una stagione chiusa senza trionfi in campionato e Champions. Un eventuale trasferimento di Ronaldo in questa finestra di mercato avrebbe senza dubbio del clamoroso, sia per i costi dell'operazione che per l'immagine del Real Madrid, ma in un momento in cui la tensione è massima rimane un'opzione al vaglio di Florentino Perez, deciso ad evitare che il suo Real venga ad identificarsi troppo con CR7, un po' come accaduto negli anni di Josè Mourinho (che nessuno nello spogliatoio rimpiange) alla guida dei blancos.