Cile

Bravo 6,5 – Partita di ordinaria amministrazione. Nel primo tempo lo salva il palo sulla conclusione di Farfan, mentre Lobaton è impreciso. Viene beffato da Medel in occasione dell’autogol, regge gli urti della pressione degli incas nel secondo tempo.

Isla 6 – Eroe nazionale contro l’Uruguay, ritorno sulla terra in semifinale. Nonostante la superiorità numerica dei suoi è costretto a limitare un indiavolato Farfan che imperversa dalle sue parti.

Medel 6 – Peccato per la goffa autorete, l’interista gioca la sua classica partita da pitbull e spazza un sacco di palloni pericolosi.

Rojas 6,5 – Il più attento della retroguardia cilena, chiude a fiato corto quando il Perù nella ripresa decide di non mollare.

Albornoz 6 – Primo tempo discreto, poi Sampaoli decide di lasciarlo negli spogliatoi per preservargli la diffida. ( ’45  Mena 5,5 – Peggio del compagno di squadra, ma nel secondo tempo il Perù è arrembante e non riesce ad arginare a meglio le azioni pericolose di Guerrero)

Díaz 6,5 – Diga. Anche lui risparmiato da Sampaoli in vista della finale. Esce lui ed il Perù alza il baricentro. (’45 Pizarro 6,5 – Subito un lancio degno del miglior Pek ad involare Edu Vargas in rete ma il gol del cileno, regolare, viene annullato. Prezioso come sempre)

Vidal 6,5 – Litiga con Zambrano, arpiona ogni pallone a centrocampo. Inventa, crea, dialoga con Valdivia. E’ l’uomo simbolo di questo Cile per agonismo, per tecnica. Sfiora il terzo gol ma Gallese gli dice di no. Re Arturo.

Aránguiz 6,5 – Prezioso in mezzo al campo. Da un suo geniale velo nasce il palo di Sánchez e la ribattuta vincente di Vargas nell’azione dell’1 a 0. Nella ripresa perde qualche pallone sanguinoso ed entra in leggera confusione come tutto il Cile, ma se lasciato giocare il ragazzo di qualità ne ha.

Valdivia 7 – E’ nettamente l’uomo simbolo della Copa América della Roja. Più di Vidal, più di Sánchez continua a strappare applausi a scena aperta. Degno numero 10, metronomo.

Edu Vargas 8 – Segna il primo gol di ribattuta, forse partendo in leggero fuorigioco, poi nella ripresa si scatena. Mette prima in rete un pallone geniale offertogli da Pizarro, annullato ingiustamente, poi nel momento di maggior sofferenza s’inventa un golazo dai venticinque metri riportando in vantaggio i suoi. Hombre del partido, forse a Napoli sapranno apprezzarlo una volta per tutte dalla prossima stagione.

Alexis Sánchez 6,5 – Non la classica partita del niño maravilla, anche se quando riesce ad accendersi dimostra per distacco di essere il più talentuoso in campo. Prende il palo da fuori area, con Gallese spiazzato, ma passa una brutta serata stretto nella morsa dei centrali peruviani Ascues e Ramos.

Perù

Gallese 7 – Subisce due gol ma tiene in piedi la baracca ogni volta che il Cile tenta l’affondo permettendo ai suoi di rimanere in partita nonostante l’espulsione numerica. Provvidenziale la parata su Vidal, avrebbe significato il 3 a 1 e la fine dei giochi per i suoi.

Adivincula 7,5 – Uno dei migliori del Perù. Corsa incessante sulla destra, non molla un centimetro in fase di copertura. Dialoga con Carrillo, riesce ad arrivare più volte al fondo per crossare. Grande partita.

Ascues 7,5 – Un’altra rivelazione rojiblanca della notte. Argina Alexis Sánchez da veterano, difende gli attacchi cileni. Gran bel giocatore classe ’92.

Zambrano 5,5 – L’espulsione è severa, ma lui era già ammonito ed è sembrato da subito fin troppo nervoso cadendo nelle varie provocazioni di Arturo Vidal. Lascia i suoi in 10 dopo 20’ minuti complicando, di molto, la vita del Perù.

Juan Vargas 6 – Abulico. Si vede poco, è costretto a difendere più che attaccare dato il piano di gioco del match ma la difesa non è il suo forte. E si vede.

Ballón 6,5 – Partita in chiaroscuro. Il lavoro sporco gli riesce alla grande, e non era facile date le condizioni.

Lobaton 6 – Uno dei peggiori del Perù nonostante la sua prova sia ampiamente sufficienza per lo spirito d’applicazione messo in campo. Mezzo punto in meno perché perde il confronto con il centrocampo cileno, ma obiettivamente non gli si poteva chiedere di più (’73 Yotún S.v. – un quarto d’ora senza grandi fiammate né errori per lui)

Carrillo 6,5 – E’ in palla e si vede, fa passare momenti d’apprensione a tutto il popolo cileno soprattutto quando inizia ad alzare i ritmi dopo l’autogol di Medel. Esce stremato. ( ’73 Claudio Pizarro S.V. – entra su volontà di Gareca di alzare il baricentro per raggiungere il pari ma il Cile si difende bene l’ultimo quarto d’ora)

Cueva 6 – Troppo poco quello visto in campo. E’ lui il sacrificato per l’espulsione di Zambrano ( ’27 Ramos 6,5 – In coppia con Ascues forma il tandem che imbriglierà Sanchez e gran parte del Cile, però è in ritardo sulla marcatura di Vargas in occasione della prima rete.)

Guerrero 7,5 – Che partita. Da solo crea pericoli a tutta la retroguardia cilena. Manca il gol, anche per meriti di Claudio Bravo, ma quando sale palle al piede è imprendibile. Garra e tecnica, la sua squadra rimane in 10 ma lui compensa per tre. Il suo cognome riassume la partita del centravanti peruviano.

Farfan 6,5 – L’esterno dello Schalke 04 prende un palo dopo 7 minuti che fa gelare le coronarie di tutti i cileni presenti allo stadio. Quando si dice destino beffardo, la partita sarebbe potuta cambiare da subito. Nel complesso gioca una grande partita, la velocità è la sua caratteristica migliore. Si sacrifica arretrando più volte nel corso del match.