Nel giorno in cui i gironi della Champions League 2015/16 hanno preso forma, è stato assegnato anche il prestigioso UEFA Best Women’s Player in Europe per la stagione scorsa, in pratica il Pallone d’Oro continentale dedicato al calcio femminile. Nella lussuosa cornice del Principato di Monaco, è stata l’ex attaccante dell’FFC Frankfurt Célia Šašić ha ricevere il premio.

Continua quindi lo strapotere delle atlete tedesche nell’elenco delle vincitrici, dopo che le scorse due edizioni (il premio è nato nel 2013) sono andate a Nadine Angerer e a Nadine Kessler, quest’ultima vincitrice del Pallone d’Oro femminile FIFA a inizio anno.

Una soddisfazione, per la Šašić, ancora maggiore perché arrivato a fine carriera, dopo traguardi incredibili.

L’ex attaccante del Frankfurt e della Nazionale teutonica, infatti, si è ritirata a luglio dopo 22 anni di calcio giocato, iniziate nelle giovanili del TuS Germania Hersel e conclusa con il titolo di capocannoniere dell’ultimo Mondiale femminile in Canada,  della passata stagione di UEFA Women's Champions League, vinta dal suo stesso club, e della Frauen-Bundesliga.

Classe ’88, la calciatrice ha ricevuto 11 voti da parte della giuria di 18 membri, tutti giornalisti specializzati nel calcio femminile e selezionati dall'European Sports Media Group (ESM). Insieme a lei, sul “podio”, la compagna di squadra e Nazionale Dzsenifer Marozsán e la francese Amandine Henry, del Lione, con rispettivamente 3 e 4 preferenze.

Ricevendo il premio a Monaco direttamente dal presidente UEFA, Michael Platini, la tedesca natia di Bonn non si è dimenticata di chi l’ha aiutata ad arrivare fin lì: "E' meraviglioso – le sue parole - ma è un trofeo anche per le mie compagne, sia della nazionale che del Francoforte. Mi hanno dato ottimi palloni, quindi questo premio è anche per loro".

Il suo palmarès è a dir poco sfavillante: debutta in prima squadra nel 2004, con il Bad Neuenahr, dove giocherà 9 anni segnando 96 reti. Nel 2013 il passaggio alla città di Heidi, dove in due anni manderà la palla in rete 42 volte. Nel mezzo, la Frauen DFB-Pokal 2013/14 e la già citata UEFA Women's Champions League, entrambe con il suo ultimo club.

Tante, anche, le comparse in Nazionale, dove vi entrerà dalla formazione Under17 nel 2004, vincendo subito con l’Under20 il Mondiale di categoria in Thailandia, e l’anno dopo indosserà la maglia di quella maggiore, arrivando a 107 presenze e 62 reti. Con lei vincerà la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, oltre a laurearsi campione d’Europa nel 2009 in Finlandia, e nel 2013 in Svezia.

Il UEFA Best Women’s Player in Europe è quindi solo la ciliegina sulla torta per questa calciatrice, simbolo del sistema calcistico tedesco che da anni punta sul lato “rosa” del football. C’è solo da sperare che l’Italia prima o poi inizi a copiare, iniziando dalla mentalità dei suoi tifosi.