La settimana delle Nazionali si è aperta con una sorpresa, e che sorpresa: la Croazia, prima avversaria dell'Italia nel proprio girone, viene bloccata sullo 0-0 da un sorprendentissimo Azerbaigian. Tanta grinta, tanta forza e volontà, oltre che un pizzico di fortuna, hanno aiutato la squadra di Prosinecki, bandiera della nazionale con la maglia biancorossa a scacchiera: un punto quasi miracoloso, ma meritato. Anzi, a dirla tutta i padroni di casa hanno anche avuto le loro buone occasioni. Alla fine se la sono cavata con un punto, un ottimo punto, che sorride anche agli azzurri.

LE SCELTE - Kovac decide di lasciar fuori uomini chiave quali Lovren, Olic e Brozovic, ma anche talenti del calibro di Kovacic. Assente anche capitan Srna, squalificato per l'espulsione rimediata nella gara precedente contro l'Italia. Terzini vanno dunque Vrsaljko e Pranjic, con Vida in mezzo. Spazio anche per Badelj in mezzo al campo e per l'interessantissimo Pjaca sulla trequarti. Prosinecki nella sua sfida del cuore sceglie il 4-1-4-1 molto coperrto, con l'obiettivo di difendersi con più uomini possibile per poi ripartire.

PRIMO TEMPO - Tutto come da pronostico, salvo per una cosa: i Croati non riescono proprio a trovare il gol in alcun modo. La porta pare sì stregata, ma la squadra di Kovac ci mette anche del suo, dato che i tentativi arrivano sì, ma sono spesso sbilenche o imprecise. Comincia Mandzukic, lo segue a ruota Perisic, ma i pali son lontani. Il possesso palla degli ospiti resta di grandissima qualità, gli Azeri accennano un pressing che si spegne bene o male abastanza presto, sui fraseggi guidati dalla classe di Modric e Rakitic. Ad essere pericolosi ci pensano quelli davanti, che al 27' chiamano alla prima risposta Agayev, in particolare con un destro di prima intenzione di Perisic in mezzo all'area servito dalla destra, su cui il portiere ha buoni riflessi. Ci prova anche un positivissimo Vrsaljko, stantuffo instancabile sulla fascia destra, venendo dentro al campo e poi calciando col sinistro da posizione ravvicinata: palla sul primo palo che il portiere riesce a deviare in corner.

SECONDO TEMPO - La ripresa restituisce un Azerbaigian propositivo e che va anche al tiro con Nazarov da posizione centrale, senza pressione, con un Subasic messo un po' in difficoltà dalla traiettoria ma che in qualche modo respinge. La risposta è pressochè immediata ed è affidata a Perisic, che al 48' va via sulla sinistra, cerca il cross ma trova una sorta di pallone velenoso che si stampa sulla traversa. Una prova di fiducia, ma c'è equilibrio, prima Gurbanov e poi Mandzukic cercano i gol di fino con due tocchi complicatissimi, mentre poi Ismayilov con la punta sbaglia il tocco facile dal limite. Ma un minuto prima la Bakcell Arena aveva tremato: numeri di Pjaca, che avanza senza pressione, tocco corto per Kovacic che di fatto tutto solo all'altezza del rigore apre troppo il piatto e la manda larga. L'errore ha un'influenza psicologica negativa sulla squadra di Kovac, che allora opta per le due punte di peso nel finale togliendo un Perisic esausto e inserendo il neo-viola Kalinic. Strategia che paga il giusto, perchè l'occasione arriva, con Kovacic che trova Mandzukic a centro area, ma la conclusione è troppo debole. Alla fine è 0-0, non c'è nulla da fare: la Croazia non riesce ad abbattere il muro azero.