11 ottobre 2000. Olanda-Portogallo 0-2. Da quel giorno, gli Oranje non persero più nessuna gara di qualificazione all'Europeo tra le mura amiche. Fino a stasera, fino a quando all'Amsterdam ArenA è arrivata la sorprendentisima Islanda, una squadra che viaggia da mesi sulle ali dell'entusiasmo e vola in classifica verso la prima storica partecipazione all'Europeo, dopo aver fallito di poco quella al mondiale. Il punteggio è il minimo indispensabile, un semplice 0-1 soffertissimo, con il portiere Halldorsson impegnato fino all'ultimo, ma presente per respingere tutti gli attacchi. Il resto lo fa l'Olanda, con la collaborazione della sfortuna: Robben si fa male dopo mezz'ora, al 33' Martins Indi si fa espellere, al 50' van del Wiel stende Bjarnason. Sigurdsson dal dischetto manda gli Oranje all'inferno.

LE SCELTE - Blind esordisce sulla panchina Oranje mettendo in campo una formazione che ispira ben poca fiducia in fase difensiva: Martins Indi al centro della linea a quattro, con due centrocampisti offensivi come Wijnaldum e Klaassen dietro ai fantastici quattro davanti. Non c'è però van Persie, visto che gli viene preferito Huntelaar: il nuovo capitano è Robben. Assenze pesanti anche nelle file negli ospiti, su tutti il veronese Emil Hallfredsson, infortunato. Rimangono in panchina sia Finnbogason che Gudjohnsen, davanti ci sono Sigthorsson, che fino all'anno scorso giocava con l'Ajax proprio all'Amsterdam ArenA, e il veterano Gudjohnsen.

PRIMO TEMPO - L'Olanda iperoffensiva soffre clamorosamente la pressione, nonostante il buon possesso palla. Dopo 7 minuti arriva la prima ghiottissima occasione, ed è per l'Islanda: Gudmundsson chiude una perfetta azione sviluppata sulle fasce col cross centrale per Bodvarsson, il quale solo a meno di un metro dalla porta manca il tocco decisivo. Scampato il pericolo, i padroni di casa si affidano a un vivacissimo capitan Robben, che tra le altre cose si guadagna anche una punizione dal limite che lui stesso calcia, mandando fuori di pochissimo la sfera. La sfortuna continua però a tormentare l'ala del Bayern, che intorno alla mezz'ora esce per infortunio, lasciando posto a Narsingh. Con i suoi già in difficoltà, al 33' Martins Indi decide di mettere la frittata sul fuoco: manata da terra a Sigthorsson (duello Ajax-Feyenoord) e rosso diretto. Blind, dopo essersela vista brutta con i suoi in difficoltà su un pericolosissimo flipper in piena area, opta per l'inserimento di Bruma al posto di Huntelaar, passando al 4-3-2 con due ali in attacco.

SECONDO TEMPO - Il masochismo dell'Olanda continua anche nella ripresa, dopo cinque minuti è van der Wiel a farla grossa: entrata in scivolata sconsiderata in area su Bjarnason (tutt'altro che necessaria), Mazic indica il dischetto e Gylfi Sigurdsson batte Cillessen, che aveva intuito la traiettoria, ma senza fermare la palla. Sotto di una rete, i ragazzi di Blind si affidano ai loro leader, in particolare a Sneijder, che comincia a prendersi più responsabilità in campo, trovando abbastanza poco riscontro dai compagni e l'opposizione di una difesa Islandese benissimo organizzata e un pronto Halldorsson tra i pali. La grande occasione in realtà arriverebbe sui piedi di Narsingh, servito proprio dall'ex Inter in piena area, ma da posizione defilata l'ala del PSV svirgola clamorosamente. Blind ci prova con la disperazione, ma non inserisce Robin van Persie per il finale, bensì Promes, anche se è il solito Sneijder a provarci, ancora dalla distanza, trovando il gran tuffo di Halldorsson, bravo anche a bloccare un sinistro piazzato rasoterra di Klaassen a tre dal termine.

Nel recupero non succede nulla, le espressioni dei giocatori dell'Olanda parlano da sole: dopo un anno dal terzo posto dei mondiali, la nazionale è irriconoscibile, van Gaal o non van Gaal. E la classifica ora preoccupa, visto che arriva la Turchia.