GIRONE D

GEORGIA - SCOZIA 1-0 (ore 18)

38' Qazaishvili

Georgia (4-1-4-1): Revishvili; Lobjanidze, Kverkvelia, Amisulashvili, Navalovskiy; Kashia; Okriashvili (71' Merebashvili), Ananidze (82' Daushvili), Kankava, Qazaishvili; Mchedlidze (90+3' Vatsadze). All.: Tskhadadze.

Scozia (4-4-1-1): Marshall; Hutton, Martin, Mulgrew, Robertson (59' Hanley); Naismith (60' Forrest), Brown, Morrison, Anya (75' Griffiths); Maloney; Fletcher. All.: Strachan.

La giornata si apre con una grandissima sorpresa: la Scozia cade rovinosamente sul campo della Georgia, capace di giocare una partita specialmente difensiva ma facendo malissimo in ripartenza e non lasciando giocare la decisamente più quotata compagine britannica. A decidere la gara è Qazaishvili con un sinistro da fuori a non molto dal termine del primo tempo, diagonale incrociato che non lascia scampo a Marshall, preso anche in controtempo. La Scozia spreca un'enorme occasione per guadagnare punti sulle due di testa e soprattutto viene raggiunta e superata dall'Irlanda. La sfortuna la assiste: il portiere Revishvili in apertura di ripresa compie un miracolo su Naismith e Maloney cinque minuti dopo trova un palo clamoroso.

GERMANIA - POLONIA 3-1

12' Muller, 19' e 82' Gotze, 36' Lewandowski

Germania (4-2-3-1): Neuer; Can, Boateng, Hummels, Hector; Schweinsteiger, Kroos; Ozil, Muller, Bellarabi (53' Gundogan); Gotze (90+1' Podolski). All.: Low.

Polonia (4-3-3): Fabianski; Piszczek (43' Olkowski), Szukala Glik, Rybus; Maczynski (63' Blaszczykowski), Krychowiak, Jodlowec; Milik, Lewandowski, Grosicki (84' Peszko). All.: Nawalka.

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GIBILTERRA - IRLANDA 0-4

26' Christie, 49' e 51' (r) Keane, 79' Long

Gibilterra (4-4-1-1): Perez; Garcia, Barnett, R. Chipolina, J. Chipolina; Sergeant (85' Guilling), Walker, Bardon, K. Casciaro (61' Gosling); L. Casciaro; Duarte (74' Yome). All.:Wilson.

Irlanda (4-4-2): Given; Christie, O'Shea, Clark, Hendrick; Hoolahan (77' McGeady), McCarthy (70' Quinn), Whelan, Brady; Walters, Keane (71' Long). All.: O'Neill.

L'Irlanda fatica per un tempo, la sblocca con un po' di fortuna e dilaga nella ripresa grazie soprattutto al suo capitano. Nel primo tempo Gibilterra non solo resiste, ma attacca anche. Bisogna comunque aspettare che la squadra di O'Neill la sblocchi con Christie, il terzino destro del Derby County: azione personale dalla sua fascia di competenza chiusa con un tiro di mezza punta che beffa Perez, immobile, ma che aveva salvato i suoi dopo pochi minuti su una punizione mancina di Whelan. Andata sotto nel punteggio, Gibilterra ci mette l'orgoglio e ci prova, sfiorando il pareggio soprattutto con Walker, Given però se la cava. A inizio di ripresa sale in cattedra Robbie Keane: prima è un gioco da ragazzi appoggiare nella porta sguarniata un pallone finito lì dopo un rimpallo sul palo e sulla schiena di Perez, poi ci vuole la freddezza dal dischetto (fallo netto su Brady). Trova il gol anche Shane Long, subentrato al capitano dell'Eire e bravo a metter la testa sul cross di Hendrick, anche se la difesa di Gibilterra ci mette del suo.

GIRONE F

FAR OER - IRLANDA DEL NORD 1-3

12' e 71' McAuley, 36' Edmundsson, 75' Edmundsson

Far Oer (4-1-4-1): Nielsen; Naes,Nattestad, Faero, Sorensen; Benjaminsen (87' Baldvinsson); Vatnhamar, Olsen (83' Bartalsstovu), Hansson, Holst (76' Justinussen); Edmundsson. All.: Olsen.

Irlanda del Nord (4-4-2): McGovern; McLaughlin (69' Magennis), Evans, McAuley, Brunt (83' Ferguson); Davis, Baird, Norwood, Dallas; McGinn, Lafferty (78' McNair). All.: O'Neill.

NOTE: espulso Edmundsson al 65' per doppia ammonizione.

L'Irlanda del Nord trova tre punti pesantissimi che la rilanciano di prepotenza in testa al girone. La gara è più equilibrata di quanto si possa pensare, specialmente per colpa degli ospiti, incapaci di mantenere un alto regime di attenzione. Al 12' il solito McAuley ci mette la testa, specialità della casa, abbandonato in piena area, idea piuttosto sciagurata per la difesa degli isolani. A restituire qualcosa ci pensa però Dallas, che in area aspetta troppo per spazzare via la palla e se la vede scippare: al centro è in agguato Edmundsson che riceve e gira in porta senza troppe difficoltà. Quando l'Irlanda spinge però non c'è partita, e il meritato nuovo vantaggio arriva al 71' ancora con McAuley, stavolta non abbandonato, ma che si va a prendere il gol in piena area piccola in tuffo di testa. La firma definitiva la mette Lafferty, pochi minuti dopo l'espulsione di Edmundsson, risolvendo una situazione complicata in area e scaricando il destro partendo quasi spalle alla porta. Vorrebbe trovar spazio sul tabellino anche Magennis in diagonale, ma il palo gli nega la gioia del gol.

GRECIA -FINLANDIA 0-1

75' Pohjanpalo

Grecia (4-2-3-1): Karnezis; Vyntra, Papastathopoulos, Papadopoulos, Holebas; Samaris (86' Tachtsidis), Tziolis; Aravidis (67' Kone), Fortunis, Karelis (77' Fountas); Mitroglu. All.: Tsanas.

Finlandia (4-4-1-1): Hradecky; Arkivuo, Halsti, Arajuuri, Uronen; Ring, Sparv, Toivio, Hetemaj; Hamalainen (64' Sadik) (81' Mattila); Pukki (67' Pohjanpalo). All.: Kanerva.

Non un grandissimo spettacolo quello proposto dalle due cenerentole del girone F, specialmente sotto il punto di vista tecnico. Alla fine i tre punti se li prende la squadra a cui potrebbero tornare più utili, ovvero la Finlandia, che lascia la Grecia con uno score agghiacciante di due pareggi e cinque sconfitte. Incredibile però è lo sviluppo della partita, visto che è veramente un dominio degli ellenici, dal primo all'ultimo minuto: caratteristica comune è però l'imprecisione che non aiuta la squadra di casa. La beffa è dietro l'angolo, non ne va una dritta: Pohjanpalo, attaccante del Fortuna Dusseldorf, si ritrova quasi per caso la palla sul destro a un quarto d'ora dal termine ed è freddo a battere il portiere Karnezis. 18 tiri a tre, ma la precisione favorisce la squadra di Kanerva, che ora si rilancia portandosi a cinque punti dalla terza, l'Ungheria. Difficile pensare di agguantarla, ma non impossibile.

UNGHERIA - ROMANIA 0-0

Ungheria (4-4-2): Kiraly; Fiola, Juhasz (24' Guzmics), Kadar, Leandro; Stieber (88' Priskin), Elek, Tozser, Dzsudzsak; Szalai, Nikolics (70' Nemeth). All.: Storck.

Romania (4-2-3-1): Tatarusanu; Papp, Grigore, Chiriches, Rat; Prepelita, Hoban; Popa (69' Chipciu), Sanmartean (78' Budescu), Torje (90 Maxim); Keseru. All.: Iordanescu.

La Romania perde il primato, non riuscendo a sfondare l'ottimo muro eretto dall'Ungheria di Storck, all'esordio in panchina dopo l'addio di Dardai, passato a tempo pieno all'Hertha Berlino. Kiraly viene chiamato in causa diverse volte, ma si fa trovare sempre prontissimo, anche se miracoli non ne deve mai davvero fare. La gara in generale è piuttosto tranquilla, la Romania non rischia mai troppo (un solo gol subito in sette partite, non un caso), e cerca di non subire piuttosto che segnare. Strategia che gli costa il primo posto, mentre l'Ungheria resta a distanza di 3 punti dalla zona che vale la qualificazione diretta.

GIRONE I

DANIMARCA - ALBANIA 0-0

Danimarca (4-3-3): Schmeichel; Jacobsen, Kjaer, Agger, Durmisi; Krohn-Dehli, Hojbjerg, Kvist (46' J. Poulsen); Sisto (46' Y. Poulsen), Bendtner, Jorgensen. All.: Olsen.

Albania (4-5-1): Berisha; Djimsiti, Cana, Ajeti, Agolli; Gashi (82' Roshi), Xhaka, Kukeli, Abrashi (64' Basha), Lenjani (63' Sadiku); Cikalleshi. All.: De Biasi.

Finisce 0-0 una partita dominata dalla Danimarca, incapace però di trovare un varco nella difesa organizzatissima dell'Albania di De Biasi, che soffre e porta a casa un punto a dir poco pesante. Non è sicuramente un primo tempo di grande intensità e nemmeno di grandi occasioni, specialmente se escludiamo un colpo di testa di Cikalleshi, unica punta scelta da De Biasi, alzato sopra la traversa senza enormi difficoltà e paturnie da Schmeichel. Nella Danimarca da segnalare una buona prova di Sisto, 20enne all'esordio: tanti spunti, compreso un destro bloccato a terra da Berisha, ma poca concretezza. La difesa dell'Albania, orfana di Hysaj, soffre molto nella ripresa le offensive pericolosissime della Danimarca, che svariate volte arriva al tiro dalle parti del portiere della Lazio, cambiando anche gli uomini: Bendtner trova il gol ma è in fuorigioco, e poco prima era stato un enorme Cana a chiuderlo in area. Schmeichel resta inoperoso per tutto il secondo tempo, ma al secondo minuto di recupero deve prodigarsi in un grande intervento su Roshi. I due Poulsen, subentrati all'intervallo, hanno provato a dare la svolta alla squadra e ce l'hanno fatta dal punto di vista del gioco, ma non del risultato.

SERBIA - ARMENIA 2-0

22' Airapetian (aut.), 53' Ljajic

Serbia (4-2-3-1): Stojkovic; Tomovic, Ivanovic, Spajic, Kolarov; Brasanac, Matic; Zivkovic (59' Tosic), Ljajic (73' Fejsa), Kostic (84' Tadic); Mitrovic. All.: Curcic.

Armenia (4-3-3): Kasparov; Mkoyan, Arzumanyan, Andonian, Airapetian; Mkhitarian, Pizzelli (65' Koryan), Mkrtchyan; Ozbiliz (59' Hovhannisyan), Movsisyan, Ghazaryan (82' Simonyan). All.: Hovsepyan.

Vittoria di Pirro per la Serbia, tre punti che servono a riportare il punteggio in positivo (partiva da -3 per la penalizzazione dovuta ai fatti della gara contro l'Albania), e a eliminare matematicamente una Armenia che non ha convinto. Arrivata a Novi Sad con uno schieramento molto offensivo, ha pagato l'atteggiamento troppo spregiudicato subendo un gol per tempo. Il vantaggio degli uomini di Curcic arriva al 22': Kostic vola sulla corsia mancina e crossa sul secondo palo, c'è Zivkovic che ci arriva, ma l'ultimo tocco sfortunato è di Airapetian. Grande prova per la Serbia quella di Adem Ljajic che trova anche il gol da opportunista, sfruttando una grande discesa di Kolarov e una corta respinta di Kasparov sul tiro proprio di quest'ultimo. In precedenza ci aveva provato anche con l'azione personale, trovando pronto il portiere. Poca Armenia, poco Mkhitarian: solo un paio di conclusioni da fuori, poco pericolose.

AMICHEVOLE

PORTOGALLO - FRANCIA 0-1

85' Valbuena

Portogallo (4-3-3): Rui Patricio; Vieirinha (61' Cedric), Pepe, Ricardo Carvalho (27' José Fonte), Eliseu; Joao Mario (79' Danny), Danilo Pereira (87' Bernardo Silva), Adrien Silva (60' Miguel Veloso); Nani, Eder, Cristiano Ronaldo (67' Quaresma). All.: Santos.

Francia (4-3-1-2): Lloris; Sagna, Varane, Koscielny, Evra; Sissoko (80' Valbuena), Cabaye (46' Schneiderlin), Matuidi; Pogba; Benzema (74' Martial), Fekir (14' Griezmann) (88' Giroud). All.: Deschamps.

Non una partita tra le più entusiasmanti, poco ma sicuro, almeno secondo le aspettative. Le occasioni faticano ad arrivare, le manovre non sono rapide, ma lente e macchinose. Sugli scudi comunque Pogba, lontano fratello di quello incerto visto con la Juve nelle prime uscite stagionali. Le occasioni principali arrivano su punizione: Ronaldo trova Lloris, Benzema Rui Patricio. E allora ci pensa Mathieu Valbuena a pennellare con precisione. Spazio nella Francia per l'esordio dall'uomo da 50 milioni (+30 di Bonus) Martial, ma brutto infortunio per Fekir. Possibile interessamento dei legamenti del ginocchio.