Non può bastare. Anche in un periodo di evidente stagnazione tecnica, l'Italia deve mostrare un abito migliore. Le scorie maltesi si insinuano, pericolosamente, nel cammino che conduce all'impegno domenicale. La Bulgaria rappresenta un ostacolo di fattura più consistente, se non altro per tradizione e storia. Il pari recente di Sofia suona da campanello d'allarme, e Conte ben conosce gli attuali limiti strutturali e di organico del suo gruppo. Non a caso, l'esultanza plateale al gol fortunoso di Pellè. Si prende il massimo, in attesa di tempi migliori.

Incapaci di raggiungere la meta attraverso una precisa idea di calcio, facciamo leva sul maggior tasso individuale e raccogliamo tre punti che ci portano a un passo dall'Europeo. Brutti, sporchi e cattivi in sostanza. Di carattere, per riassumere un concetto che identifica l'Italia con il credo contiano. La scarsa concretezza fa imbufalire un pragmatico come Conte, soprattutto ora che occorre chiudere in fretta, limitando il rischio.

Il 3-5-2 proposto in allenamento è un velo che copre le reali intenzioni del Ct. Conte sperimenta, senza offrire certezze. Le scelte proposte al cospetto di Malta accendono punti interrogativi diffusi, da qui l'impressione di un repentino cambio di rotta. Gabbiadini, malconcio, lascia spazio a Candreva. Questa Italia non può prescindere dall'apporto dell'esterno biancoceleste. Candreva spinge e copre, dribbla e sprinta, crossa e crea, quel che serve al lunghissimo Pellè per mettere a frutto fisico e stazza.

D'obbligo un ragionato turnover, le energie sono in divenire, alcuni accusano la fatica. Vazquez punta a conquistare una maglia, Eder lotta per confermare lo status di primo attore.

In mediana, conferma per la coppia Pirlo - Verratti, qualità offuscata dalla scarsa condizione del primo. Bertolacci, al via con Malta, è ai box e apre quindi a un nuovo innesto. Parolo, per caratteristiche, è il naturale sostituto. In panchina, siede Daniele De Rossi. Il centrocampista della Roma, reduce da una splendida prestazione nella difesa a quattro di Garcia, ha i requisiti per alterare le attuali gerarchie di Conte.

Bonucci e Chiellini, infine, rappresentano la collaudata coppia centrale, in attesa del miglior Barzagli. L'inizio difficile della Juve si riflette nei passaggi a vuoto dei due. Buffon chiude la porta, Darmian garantisce corsa e opportunità a destra, Criscito insidia Pasqual sulla corsia mancina.

Serve un'altra Italia, qualcosa si può fare.