Nella seconda amichevole di novembre, l'Italia non riesce ad ottenere una vittoria che all'88' sembrava scritta; ci ha pensato Andone ad annullare la rimonta guidata dal rigore di Marchisio e da Gabbiadini, che hanno risposto all'iniziale vantaggio rumeno con Stancu.

Conte ripropone il 4-4-2 già presente venerdi' scorso a Bruxelles, adottando 3 cambi: El Shaarawy per Candreva, Soriano per Parolo e Barzagli per De Sciglio. Modulo speculare per la Romania di Iordanescu, che presenta nella propria formazione due giocatori "italiani": Tatarusanu, portiere titolare della Fiorentina, e Chiriches, poco utilizzato però nel Napoli di Sarri.

L'entrata in campo delle due squadre sul terreno del Dall'Ara di Bologna è accompagnata dalle note della Marsigliese e da un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati a Parigi del 13 novembre; squadre naturalmente provviste anche di lutto al braccio. L'Italia deve riscattare la sconfitta con il Belgio di 4 giorni fa, la Romania confermare le buone impressione dimostrate nel cammino delle qualificazioni a Euro 2016.

Passano soli 8 minuti e un pasticcio difensivo fra Barzagli e Darmian genera un rimpallo che permette a Stancu di piazzare all'angolino basso il vantaggio rumeno. Nella prima metà della prima frazione la squadra di Conte appare troppo bloccata dall'organizzazione degli avversari e si affida quasi esclusivamente alle sgroppate sulla fascia sinistra di El Shaarawy, senza però mai impegnare realmente Tatarusanu in determinate occasioni. Da valutare un contatto nel finale fra Eder e Grigore in area (il rigore poteva starci).

L'Italia rientra in campo più agguerrita e dopo 10 minuti il direttore di gara Jaccotet assegna un rigore ai padroni di casa (atterrato ancora Eder), sul dischetto si presenta Marchisio che infila all'incrocio dei pali il pareggio azzurro. Il ct Conte apporta vari cambi, fra cui l'inserimento di Gabbiadini, che al 65' incorna un cross di Marchisio e sigla il sorpasso dei padroni di casa. L'Italia amministra senza particolari problemi fino a due minuti dal 90', quando una punizione battuta al centro dalla Romania è decisiva per il pareggio avversario: Sirigu respinge malamente e Andone in tap-in insacca. Un'Italia sottotono nel primo tempo e abbastanza distratta nel secondo regala un pareggio ad una Romania compatta, cinica e anche fortunata; serve sicuramente un cambio di passo a Conte e agli azzurri per poter impensierire i propri avversari quando in palio ci saranno degli obbiettivi concreti. Il tempo c'è, ma per ora tutti rimandati a marzo.