Match di altissimo livello, all'Estadio Metropolitano di Barranquilla, tra Colombia ed Argentina: novanta minuti validi per Russia 2018 nonché già crocevia per due formazioni costrette ad inseguire Ecuador e Cile, rispettivamente prima e seconda del girone sudamericano con 9 e 7 punti, a differenza delle protagoniste della gara ferme a quota 5 e 3. Ventisette i precedenti, l’ultimo a favore degli ospiti, vincitori per 1-0 (rete di D. Diaz) l’ultima volta che tale sfida ha avuto modo di essere giocata. Colombia che si schiera con un 4-3-1-2, a cui fa da contraltare il marchio di fabbrica azulblanco, il 4-3-3. Partenza bloccata da parte di entrambe le formazioni, con Lavezzi particolarmente pimpante assieme al compagno di squadra e di nazionale Di Maria. La prima occasione della gara è al 12’, con Higuain, imbeccato da Di Maria, che calcia alto davanti la porta di Ospina. L’Argentina gioca meglio e piano piano alza il proprio baricentro, arrivando al gol con Biglia al 20’ dopo un azione iniziata e rifinita dallo stesso laziale. Brutto colpo per i padroni di casa, che difficilmente riescono a proporsi pericolosamente in avanti nonostante un eccellente potenziale offensivo. La partita è però fiacca e solo Di Maria, il più vispo dei suoi, si affaccia in maniera preoccupante al 41’, mettendo però inspiegabilmente a lato. Termina così un primo tempo blando e al di sotto delle tante aspettative pre-gara: Colombia assente e tremenda dietro, Argentina abile a giocare di rimessa. 

Seconda frazione che non cambia l’inerzia del match: Argentina avanti con Banega al 50’ e Colombia costretta alla difesa. Il palleggio degli ospiti, poi, innervosisce i centrocampisti colombiani, spesso richiamati dal direttore di gara per falli di frustrazione. Da registrare, inoltre, l’inoperosità di Romero fino alla tre quarti di gara. Prima vera occasione colombiana infatti solo al 66’, quando Muriel calcia alto dopo un’azione ben manovrata ma ugualmente confusionaria da parte dei cafeteros. Il tiro dell’attaccante della Samp non sveglia però i suoi, sempre più nervosi ed imbrigliati nel palleggio calmo degli argentini. Le uniche chance dei padroni di casa si esauriscono in sterili tiri da fuori, mentre l’Argentina rischia di passare in vantaggio con Dybala al minuto ottantadue, ma un millimetrico fuorigioco nega la gioia all’attaccante juventino, su ennesimo passaggio a buon fine dell’eccezionale Di Maria. Ultima occasione di rilievo: il palo del pimpante Dybala al 90’. La partita non si sblocca fino alla fine, con gli ospiti che si limitano a controllare senza offendere, dimostrando un predominio di gioco e di uomini. La Colombia non ha nemmeno un’occasione e Romero molto probabilmente non si farà nemmeno la doccia dopo novanta e più minuti di inoperosità totale. Argentina che si rialza andando a quota 6, Colombia che invece scivola giù, restando ferma a 5 punti.

Non una bella partita, poche occasioni e solo una rete, ma bellissima Argentina: gli undici di Martino, infatti, dialogano a memoria, creando e sprecando numerose occasioni. La rosa ospite è di sicuro la formazione più tecnica del girone nonché la prima candidata al primo posto. Bocciatura completa, invece, per la Colombia: per carità, le assenze importantissime di Cuadrado, Guarin, Falcao e tanti altri pesano, ma giocare novanta minuti senza un tiro in porta è inammissibile per una formazione tanto brillante agli scorsi mondiali brasiliani. Migliore in campo per la Colombia, nessuno, per l’Argentina in evidenza Di Maria rispetto a tutti gli altri, per quanto non ci sia alcun bocciato.