Negli ultimi due match in programma della 4a giornata di Bundesliga il Borussia Dortmund vince faticosamente in trasferta contro un roccioso Eintracht Francoforte grazie a una doppietta del nuovo acquisto, l'armeno Mkhitaryan. Lo Stoccarda invece, dopo l'esonero di Labbadia, risorge alla Mercedes-Benz Arena travolgendo con una goleada un irriconoscibile Hoffenheim. Prima della sosta il Dortmund conquista dunque la vetta solitaria della classifica.

Stoccarda - Hoffenheim  6 - 2
Rüdiger (S) 12', Ibisevic (S) 19', Volland (H) 26', Maxim (S) 28', Ibisevic (S) 47', Maxim (S) 55', Ibisevic (S) 63', Firmino (H) 87'

Stoccarda (4-3-2-1): Ulreich; Sakai, Schwaab, Rüdiger, Boka; Gentner, Kvist (R. Khedira); Leitner (Harnik 73′), Maxim (Cacau, 68′), Werner; Ibisevic. All. Schneider
Hoffenheim (4-2-3-1): Casteels; Beck, Vestergaard, Abraham, Johnson; Polanski (Rudy, 59'), Strobl; Volland, Firmino, Elyounoussi (Herdling, 83′); Modeste (Schipplock, 58′). All. Gisdol

Dopo l'esonero di Bruno Labbadia, la partenza di Tasci dopo 14 lunghi anni, l'eliminazione in Europa League, fermi ancora a zero punti in campionato, questa per lo Stoccarda era un po' la partita della vita, "o si vince o si muore", e Schneider, attuale sostituto di Labbadia si è caricato con enorme senso di responsabilità questo pesante fardello sulle spalle riordinando le idee, ricostruendo la parte più debole dell'impalcatura del gioco dello Stoccarda (il centrocampo) e dando grande fiducia ai giovani. E così in questo suo esordio in Bundesliga, fuori Harnik e Traore (due che restano comunque da salvare della vecchia gestione) e dentro LeitnerMaxim e WernerBoka arretrato nella linea difensiva. Freschezza, gioco, semplicità, grande movimento dal centrocampo in su, questo è ciò che si è visto in Stoccarda - Hoffenheim, con una squadra che, certo, fa ancora fatica a trovare la giocata giusta, il movimento perfetto, la sintonia di squadra, ma è evidente che qualcosa di sostanziale è cambiato e lo Stoccarda viaggia a velocità doppia di quanto non facesse in precedenza. E la velocità è proprio ciò che pretende Schneider, unita a un dinamismo perpetuo.
L'Hoffenheim, forse spiazzato da questo Stoccarda con un Maxim e un Ibisevic imprendibili, forse anzi sicuramente incappato in una giornata no, non è capace di prendere contromisure efficaci. Lento, abulico, senza idee, non è l'Hoffenheim che conosciamo, decisamente non quello che Gisdol ha sudato a rifondare partendo da una mentalità umile ma coriacea, orgogliosa. Irriconoscibile dunque da questo punto di vista l'Hoffenheim perché la rapidità delle giocate da Kvist (grande recupero a centrocampo da parte di Schneider e che con Labbadia era finito nel dimenticatoio) a Werner, da Leitner a Maxim a Ibisevic, unita agli errori grossolani e spesso gratuiti commessi a centrocampo e soprattutto in difesa e alle praterie lasciate libere agli avversari, hanno messo in ridicolo la squadra allenata da Gisdol che nell'occasione ha mostrato pochissimo di quell'orgoglio che la contraddistingue e con il quale ha iniziato molto bene la stagione.

Eintracht Francoforte - Borussia Dortmund  1 - 2
Mkhitaryan (B) 10', Inui (E) 36', Mkhitaryan (B) 56'

Eintracht Francoforte (4-2-3-1): Trapp; Schröck, Celozzi, Zambrano, Anderson, Djakpa (Oczipka, 67'); Russ, Flum (Schwegler, 71'); Aigner, Rosenthal, Inui (Joselu, 83'); Kadlec. All. Veh
Borussia Dortmund (4-2-3-1) Weidenfeller, Grosskreutz, Subotic, Hummels (Papastathopoulos, 46'), Schmelzer; , Sahin, Bender; Blaszczykowski (Aubameyang, 71′), Mkhitaryan, Reus (Kehl, 86'); Lewandowski. All. Klopp

Il Borussia Dortmund conferma per tradizione l'Eintracht Francoforte come sua vittima designata, il club contro il quale ha vinto di più in assoluto in Bundesliga e prima della sosta, programmata in mezzo alle due partite di qualificazione della nazionale tedesca, conquistando l'apice solitario della classifica, visto che le dirette contendenti hanno perso o pareggiato. Però alla Commerzbank Arena non è stata proprio una passeggiata di salute per la Banda dell'Oro poiché gli uomini di Klopp hanno trovato un Francoforte agguerrito e tenace, consapevole di ciò che l' avrebbe atteso, accorto in difesa e pronto a ergere uno sbarramento a centrocampo con movimenti di contro-pressing efficaci nell'annullare il tipico predominio territoriale e di gioco da parte del Dortmund.
Assenti nello scacchiere dell'Eintracht pezzi significativi come Meier e Rode, usciti un po' malconci dal giovedì di Europa League. Il Borussia deve invece rinunciare ancora a Gündogan che ne avrà almeno per altre 5/6 settimane.
Che il Francoforte non intenda cedere di un millimetro al gioco degli avversari lo si intuisce dal primo pericolo portato da Inui alla porta di Weidenfeller, al quale Blaszczykowski rende subito pariglia concludendo una bella geometria iniziata da Mkhitaryan e Reus. È lo stesso Blaszczykowski che subito dopo approfitta di una palla persa malamente da Flum e innesca Mkhitaryan in area per il vantaggio giallonero. Primo gol in Bundesliga per il fuoriclasse armeno.
Al 15' la difesa francofortese evidenzia qualche problema: non sale al momento giusto lasciando Lewandowski libero d'involarsi in area, fortunatamente Trapp non si lascia dribblare.
La squadra di Veh però è compatta, può e sa reagire portandosi con frequenza in zona offensiva e creando dopo una bella verticalizzazione di Rosenthal un doppio pericolo con Kadlec alla porta di Weidenfeller andando vicinissimo al pareggio. 1 - 1 che si materializza dopo una classica azione di ripartenza con traversone e Inui che incoccia la palla di testa, è Kadlec a ribadire in rete dopo che il portiere del Dortmund aveva deviato sul palo.
Nella ripresa il ritmo del gioco è sempre molto sostenuto con l'Eintracht Francoforte che si dimostra all'altezza del Dortmund, difendendo meglio del primo tempo e producendo gioco.
È ancora Mkhitaryan che in gran forma si produce in un'azione individuale tutta in orizzontale lascia partire un sinistro poderoso che s'infila all'angolino basso della porta di Trapp. Il Borussia poi gioca d'esperienza rallentando un po' i ritmi e facendo circolare maggiormente la palla a centrocampo per addormentare un po' il gioco ma l'Eintracht è nettamente in partita cercando di rendersi pericoloso fino alla fine di un match portato a casa veramente a gran fatica dal Dortmund.

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