Contrordine, il Bayern Monaco non è in crisi. Se le prestazioni recenti, dopo la pausa invernale, avevano fatto storcere il naso, dubitando dello stato attuale della squadra di Guardiola, battuta sonoramente dal Wolfsburg e fermata in Coppa dallo Schalke, il pomeriggio di Bundes cancella ogni quesito sull'undici campione di Germania. Il Bayern c'è e fa paura. L'Amburgo subisce un'impressionante lezione di calcio, travolto dal possesso palla di Pep e da interpreti meravigliosi. Veder giocare, insieme, Robben, Goetze e Muller è un piacere per gli occhi. La palla scorre, veloce, non c'è un momento di noia, di quiete. All'intervallo è 3-0, ma la corsa è lunga, perché nella ripresa Robben mette subito la seconda firma, poi c'è gloria per altri, da Lewandowski a Ribery. 

Il modello Guardiola, a rischio visto il contratto pendente con il Bayern, ammalia la folla. Si diverte il pubblico, e Pep sperimenta, studia, sprona i suoi, tacciati di scarsa applicazione nelle scorse giornate. Un rilassamento naturale in un campionato finito da tempo. In settimana torna la Coppa, lì il Bayern punta al riscatto, dopo la scoppola rimediata lo scorso anno dal Real. 

Il biglietto da visita sull'aereo che porta all'Europa è fragoroso e fa il giro del Mondo. Ottovolante Bayern, un uomo, Robben, alla guida di un gruppo, un calcio propositivo, mai banale, una rapidità nell'esecuzione che inibisce ogni tentativo di interruzione. Bello il Bayern, concreto. I sorrisi, i cenni d'assenso raccontano di una consapevolezza immediatamente ri-acquisita. Sulla Bundesliga resta poco da dire, se non raccontare della clamorosa vittoria del Wolfsburg per 5-4 a Leverkusen, con Dost, 4 reti, al 93, ma al Bayern interessa poco, è su una nuvola più in alto, quella che accoglie chi a calcio insegna divertendosi.