Un vero calciatore, come del resto anche un uomo nella vita di tutti i giorni, si vede nei momenti difficili. Quando tutto gira contro, quando niente riesce ad andarti per il verso giusto, nemmeno fare gol che lo scorso anno facevi ad occhi chiusi. E' il caso di Ciro Immobile, napoletano verace, che dopo l'esaltante e strabiliante stagione al Torino, finita con il titolo di capocannoniere in Italia, si trova in difficoltà nella sua nuova esperienza tedesca, al Borussia Dortmund. Oltre ai numerosi problemi che la squadra di Klopp si porta dietro, si è messa anche l'influenza che rischia di tenere Ciro lontano dalla sfida contro la Juventus di settimana prossima. E verrebbe da dire bene per la Juve, perchè Immobile ha dimostrato di segnare più in Europa che in Bundesliga, segnando 4 degli 8 gol complessivi realizzati finora. 

Le critiche non mancano, ma Ciro ha la scorza dura, come dicono dalle sue parti. L'eccessivo peso delle aspettative della stampa locale, che pensava che Immobile fosse già pronto a sostituire un certo Robert Lewandowski, sono state concause della sua mancata esplosione. Come spesso accade, però, non sempre "La gente ricorda quello che vuole ricordare, e quasi sempre le cose più recenti. Lewandowski, dopo quella prima stagione (segnò 7 gol in 33 partite. Si, avete letto bene), qui ha segnato e vinto tanto, e ha lasciato un buon ricordo. Chissà se a me verrà data la stessa opportunità". Testo e parole di Ciro Immobile in persona, ferito nell'animo, scalfito, ma non del tutto abbattuto. La Gazzetta dello Sport riporta l'intervista dell'attaccante ex Torino e Pescara al quotidiano SportWeek, dove Ciro ha parlato di tutto quello che gli è accaduto in questi mesi, a partire dall'ambientamento, al rapporto con i tedeschi, alla squadra e ai risultati. Ecco le sue parole. "Sono freddi, non c'è niente da fare. In 8 mesi che sono qua, nessun compagno di squadra mi ha mai invitato a casa sua a cena. "La Bild mi massacra, forse perché è un giornale di Monaco e non perde occasione per sparare a zero contro il Borussia". Litigi con Klopp? "Non è vero, come dicono qui, che non mi aiuta: mi parla tanto, mi incoraggia, soffre con me". Sulla situazione difficile della squadra, in piena zona retrocessione: "Dopo la vittoria al Mondiale qualcuno si è distratto un po' troppo. Il problema è che in partita fatichiamo a riprodurre le cose buone che facciamo in allenamento. Certo i problemi della squadra rendono più complicato il mio inserimento". 

Infine una presa di posizione, netta, sicura. Una decisione che sembra definitiva nonostante tutte le difficoltà. Una scelta da persona matura: "Ho preso una strada e voglio percorrerla fino in fondo. Rifarei questa scelta. Mi sento all'altezza del Borussia Dortmund". 

E allora forza Ciro, non mollare! 

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