Bayern, il trasformismo di Guardiola non convince la stampa tedesca

La terza Supercoppa di Germania persa consecutivamente dal Bayern Monaco di Pep Guardiola riapre il dibattito sulle prospettive del tecnico catalano in terra tedesca.

Bayern, il trasformismo di Guardiola non convince la stampa tedesca
Bayern, il trasformismo di Guardiola non convince la stampa tedesca
Andrears
Di Andrea Russo Spena

Il day after è forse ancor più amaro per Pep Guardiola. Sconfitto con il suo Bayern Monaco per la terza volta consecutiva in Supercoppa di Germania, il tecnico catalano sembra sempre più lontano dal modo di intendere il calcio dei tedeschi. La gara di ieri sera con il Wolfsburg si è tramutata in una vera e propria beffa, decisa dagli undici metri, dopo il pareggio nel finale dei regolamentari firmato da Nicklas Bendtner.

Una sorta di maledizione per Guardiola, sempre a secco nella Supercoppa nazionale dal 2013 ad oggi. Due sconfitte nette con il Borussia Dortmund e il deludente finale della Wolkswagen Arena il bilancio dei bavaresi negli ultimi tre anni. Ma i numeri, le statistiche, persino l'albo d'oro, contano fino a un certo punto nella vicenda Guardiola. Il catalano ha schierato ieri un 4-3-3 spurio, con Lahm ancora una volta più esterno di centrocampo che di difesa, e con la linea arretrata spesso adeguatasi a tre, composta da Boateng, Benatia e Alaba. L'intento era probabilmente quello di cercare di avere superiorità numerica in mezzo al campo, con Thiago Alcantara ad affiancare Xabi Alonso, mentre Muller faceva da raccordo con l'unica punta Lewandowski, affiancato ai lati dal nuovo acquisto Douglas Costa e dal rientrante Robben.

Ne è scaturito un Bayern non sempre ordinato, che ha sacrificato la verve di Alaba costringendolo a giocare praticamente da centrale aggiunto, mentre Thomas Muller è stato impalpabile per tutto il corso del match. Dopo essersi salvati nel primo tempo dallo svantaggio - per gentile concessione di De Bruyne, che ha sbagliato a porta vuota dopo aver sfruttato un'incertezza di Neuer nella consueta uscita spericolata - i bavaresi sono passati in vantaggio a inizio ripresa con Robben, bravo e fortunato ad insaccare in mischia un pallone vagante nell'area piccola avversaria. La Supercoppa sembrava prendere dunque la via di Monaco, quando un paio di sostituzioni di Guardiola hanno nuovamente modificato l'assetto in campo. Dentro Rafinha e Gotze, fuori Lewandowski e Muller. Il tecnico catalano non ha resistito alla tentazione di giocarsi il finale di match senza punte di ruolo, inserendo schierando prima Muller e poi il discusso Gotze da falsi nueve, mentre Lahm tornava a centrocampo (evidentemente Guardiola non lo considera terzino).

A onor del vero il Bayern non ha rischiato granchè prima del gol fulmineo di Bendtner, ma i cambi di Pep non hanno sortito l'effetto sperato: l'ex Barça voleva probabilmente assicurarsi il possesso del pallone per evitare pericolosi assalti finali, ma il messaggio non è stato recepito dai suoi, arretrati pericolosamente e infine infilati allo scadere. L'errore di Xabi Alonso (remake di quello della semifinale di Coppa di Germania dello scorso anno contro il Dortmund) ha quindi consegnato la coppa a De Bruyne e compagni, riaprendo le polemiche sul gioco dei bavaresi. Lo stesso Guardiola aveva dichiarato alla vigilia di non essere certo di essere l'uomo giusto per guidare il Bayern: una riflessione che era sembrata una sorta di addio anticipato in vista del prossimo giugno, e che ora è tornata di stringente attualità sulla stampa tedesca. E' calcio d'agosto, ma forse un gioco meno sofisticato e più lineare potrebbe aiutare nell'ultimo anno di convivenza tra Pep e l'ambiente di Monaco di Baviera.