La lunga attesa volge finalmente al termine: l'11 giugno si accenderanno i riflettori sull'evento che tutti gli amanti del calcio Sudamericano aspettano con ansia: la Copa America. Per non arrivare impreparati alla grande giostra del fútbol, abbiamo preparato una guida, con tutto ciò che è da sapere sulle Nazionali che prenderanno parte alla competizione in Cile.

Dodici Selezioni, divise in tre gruppi da quattro squadre ciascuno. Passano ai quarti di finale le prime due classificate di ogni girone e le migliori due terze.

Gruppo A:

CILE - Il Paese ospitante della Copa America 2015 si affaccia alla competizione con un grande carico di responsabilità e aspettative. Dopo un grande Mondiale, terminato con la sfortunata sconfitta ai calci di rigore contro il Brasile, ma con la soddisfazione di aver scherzato i campioni in carica della Spagna e superato il girone di ferro con l'Olanda, per la Roja è il momento di riconfermare quanto di buono mostrato negli ultimi tempi. Oltre allìonere e onore di poter ospitare la manifestazione e, di conseguenza, poter giocare circondati dallo sfrenato supporto dei propri tifosi (già calorosi in Brasile), il Cile sta godendo di una delle migliori generazioni della storia del movimento calcistico: Alexis Sanchez, Arturo Vidal, Claudio Bravo, Edu Vargas e Jorge Valdivia. Tanto talento al servizio di uno dei migliori allenatori del Subcontintente: Jorge Sampaoli. Bielsista dichiarato e praticante, schiera il suo Cile con le varianti del 3-3-1-3 del Loco. 4-3-3, 3-4-3 e soprattutto 3-4-1-2, per valorizzare le giocate di uno degli ultimi "10" rimasti, el Mago Valdivia. I dogmi del tecnico argentino sono il pressing asfissiante ai difensori avversari, la linea difensiva alta, un gioco ragionato che passa spesso per gli esterni e prevede talvolta due registi, di cui uno alto e uno basso. La disciplina tattica di Sampaoli, unita al grande talento di alcuni singoli alla grinta del gruppo, ha dato vita a una delle realtà calcistiche più affascinanti del calcio odierno, che proverà l'assalto alla Copa davanti ai propri tifosi.

MESSICO - La "grande assente" della Copa America. El Tricolòr disputerà la competizione senza aver incluso nella lista dei convocati i suoi migliori talenti, come il Chicharito Javier Hernandez, il portiere Ochoa, la mezzala Herrera e la stella Giovani Dos Santos. Questa scelta si deve alla decisione della Federazione di dare la priorità alla Gold Cup, trofeo che vedrà impegnato il Messico contro le maggiori Nazionali di Nord e Centro America, immediatamente successivo alla manifestazione in Cile. Impossibile aspettarsi quindi la qualità della selezione che ha messo in serie difficoltà l'Olanda agli ottavi di finale di Brasile 2014, ma tra i convocati del Messico possiamo trovare qualche profilo interessante, come Marco Fabian del Guadalajara, dotato ottime doti offensive, Javier Aquino, esterno del Rayo Vallecano e Raul Jimenez, attaccante di proprietà dell'Atletico Madrid. Questa sorta di Nazionale B sarà a disposizione di un altro interessante personaggio del continente: Miguel Herrera. Tecnico di maggior successo tra i Lavolpisti, i seguaci del guru del calcio messicano Ricardo La Volpe, propone un 5-3-2 fedele alla dottrina del maestro: possesso palla costante, achique, ovvero la superiorità numerica nei pressi del pallone, e il grande apporto in fase offensiva degli esterni. Non poter godere del Messico al completo delle forze è una grave perdita per la competizione, ma un'occasione da sfruttare per le altre squadre del Gruppo A.

ECUADOR - Nel raggruppamento di Cile e Messico troviamo anche l'Ecuador di Gustavo Quinteros. Il tecnico argentino naturalizzato boliviano guiderà una Tricolòr priva di uomini fondamentali come Antonio Valencia, Angel Mena e Felipe Caicedo, tra i giocatori più quotati dell'intera Nazione, ma non mancheranno l'estro e la potenza fisica, in pieno stile Ecuador: a guidare l'attacco ci sarà la punta Enner Valencia, esplosivo centravanti del West Ham, supportato sul fronte offensivo da Jefferson Montero, ala 26enne in forza allo Swansea. Il 4-4-2 del Ct della Trì può cambiare in corsa in un 4-2-3-1, anche grazie alla presenza in rosa di uno dei migliori talenti del campionato Argentino: Juan Cazares, trequartista del Banfield, ceduto al Taladro dalla florida scuola del River Plate. Bruciante nello scatto e nell'accellerazione, il brevilineo centrocampista coniuga queste caratteristiche a un buon dribbling in progressione. Forse un po' acerbo sotto porta, ma a soli 23 anni vi sono ampi margini di miglioramento. Oltre che di senatori come Ayovì e Noboa, la rosa è irrorata dei migliori giocatori dell'EMELEC, squadra campione d'Ecuador proprio sotto la guida di Quinteros, di cui il più in forma è Miller Bolanos, miglior marcatore del club di Guayaquil nell'edizione attuale della Copa Libertadores. Nel girone tecnicamente più debole della competizione, questa potrebbe essere l'occasione per la Tricolòr di essere la rivelazione del torneo.

BOLIVIA - Per la Verde le prospettive di passare il turno sono davvero poche, anche se il fùtbol si è sempre dimostrato imprevedibile. Il commissario tecnico della Bolivia, Mauricio Soria, tencico vincente in patria e con un buon passato da portiere, schiererà molto probabilmente un 4-2-3-1, con Marcelo Moreno come punta di diamante. Sulla trequarti il gioco passerà per i piedi di Martin Smerdberg-Dalence, centrocampista svedese del Goteborg, naturalizzato boliviano per le origini paterne. La maggioranza quasi assoluta dei convocati di Soria gioca nel campionato boliviano, tranne poche eccezioni come l'attaccante esterno Lizio, in forza ai cileni dell'O'Higgins e l'elemento che i tifosi italiani osserveranno con più attenzione: il centrocampista classe '97 Sebastian Gamarra, del settore giovanile del Milan. Il tasso tecnico della squadra è piuttosto povero e la speranza della Verde è di far prevalere le caratteristiche tipiche dei giocatori boliviani, ovvero la grinta e gli inossidabili polmoni, forgiati ad altitudini sempre sopra i 3000 m.

GRUPPO B:

ARGENTINA - A circa un anno dal Mondiale disputato in Brasile, la Selecciòn Albiceleste parte come favorita alla conquista della Copa. I vice-campioni del Mondo cercheranno di riportare il trofeo contintentale sotto il Sol de Mayo, dove manca da 22 anni, e per prevalere sulle altre potenze del Subcontinente, l'AFA si è affidata a Gerardo "El Tata" Martino, ex tecnico di Newell's Old Boys e Barcellona. L'interrogativo ricorrente ad ogni manifestazione internazionale a cui prende parte l'Argentina è lo stesso: riuscirà il miglior giocatore del mondo, Leo Messi, ad esprimersi ai suoi livelli anche in Nazionale? La sconfitta in finale contro la Germania ha concesso nuovi argomenti ai detrattori della Pulga, che, dal canto suo, ha sfoggiato pezzi di bravura anche in terra brasiliana, come nel caso della rete contro l'Iran. Il dato di fatto, convenendo con la maggior parte dei tifosi argentini, è che Diego era fenomeno e leader, mentre Messi è soltanto fenomeno. E il fatto che non sia cresciuto in Argentina non fa che aumentare questa percezione agli occhi dei suoi connazionali. Oltre allo straripante talento del Pallone d'Oro, el Tata potrà contare sull'uomo più in forma dello scorso mondiale, Angel Di Maria, su un parco attaccanti con campioni del calibro di Higuain, Aguero e Tevez (preferito al genio tattico di Palacio), e sullo sceriffo d'Argentina, Javier Mascherano, l'uomo che dà sicurezza a un'intera Nazione. Tra le convocazioni più discusse quelle di Facundo Roncaglia e Fernando Gago, ultimamente poco in forma tra le file di Genoa e Boca Juniors, ma che difficilmente godranno di un buon minutaggio, visto l'altissimo tasso tecnico della rosa. Martino giocherà con il 4-3-3 che ha sempre caratterizzato la sua carriera, con rapidità di passaggio e pressing, come vuole la tradizione Sudamericana. Per l'Argentina l'obiettivo è la vittoria finale, e i mezzi per ottenerla ci sono.

URUGUAY - E poi ci sono loro, i migliori al mondo a rovinare le feste altrui. Quelli che sanno dare il meglio quando sono con le spalle al muro, gli eterni sfavoriti, gli eredi dei Charrua. La Copa America 2015 sarà una grande sfida per la nazionale di Oscar Wasinghton Tabarez: i campioni in carica dovranno fare a meno di due degli uomini più importanti degli ultimi anni di storia Celeste: il capitano Diego Forlan, ritiratosi recentemente dal giro della Nazionale, e Luis Suarez, che sconta la squalifica per il morso a Chiellini di quell'Italia-Uruguay, costato caro agli Azzurri. Il cambio generazionale parte da un'assonanza: Diego Rolan, attaccante 22enne del Bordeaux, in grando di ricoprire più ruoli sul fronte offensivo. Tabarez chiama anche Cristian Stuani dell'Espanyol, Jonathan Rodriguez del Benfica e Abel Hernandez dell'Hull City, cambiando gli interpreti che affiancheranno Edinson Cavani, unico attaccante titolare supersitite. Tra le sorprese troviamo anche il fantasista del Cruzeiro De Arrascaeta, classe '94 dalle ampie prospettive. Con questi innesti e le solite certezze, come el Tata Gonzalez, Lodeiro, Arevalo Rios e Diego Godin, Tabarez proporrà il solito uruguay compatto e pugnace, con una veste tattica tra il 4-3-3 e il 3-4-3 e l'obiettivo di passare il turno senza troppi problemi, perchè dalla prima gara secca in poi, è zona Uruguay.

PARAGUAY - Il terzo incomodo del Gruppo B è il Paraguay di Ramon Diaz. L'ex attaccante dell'Inter dello Scudetto dei Record guiderà la Nazionale Guaranì a difendere il prestigioso secondo posto ottenuto quattro anni fa in Argentina. Tanti veterani nella rosa del Paraguay, a partire dal portiere Justo Villar, eroe nell'eliminazione ai calci di rigore del Brasile nelle semifinali della scorsa edizione. In attacco vengono riproposti Roque Santa Cruz e Nelson "Haedo" Valdez, eterni centravanti dell'Albirroja, affiancati dal giovane Derlis Gonzalez del Basilea campione di Svizzera. Il reparto offensivo è sicuramente quello più affollato, vista la presenza di Lucas Barrios e Raul Bobadilla, che aumenteranno la scelta a dispozione di Diaz, con l'ultimo favorito per una maglia da titolare. Esclusione eccellente quella di Oscar Cardozo, centavanti del Trabzonspor e colonna Albirroja. Non parteciperanno alla Copa America neanche Cristian Gomez e Victor Ayala, interessanti profili del Lanùs, rispettivamente un difensore centrale e una mezzala. Mancherà all'appello anche uno dei migliori di Argentina 2011: Marcelo Estigarribia. Diaz disporrà i suoi con un 4-4-2 e proverà a centrare una qualificazione complicata, vista la qualità delle rivali.

GIAMAICA - La Nazionale più curiosa che prenderà parte alla Copa America 2015 è la Giamaica di mister Winni Schafer. I reggae boyz, come sono soprannominati i giocatori della Nazionale giamaicana, sono prevalentemente tesserati di squadre delle serie minori inglesi, con qualche atleta della MLS. Tra i giocatori più importanti troviamo Adrian Mariappa, difensore centrale del Crystal Palace e Gareth McCleary del Reading, esterno di centrocampo. Il Ct, il tedesco Winfried Schafer, è reduce da una Coppa D'Africa vinta con il Camerun nel 2002, ma quest'avventura giamaicana sulla carta appare molto più complicata. Totalmente senza speranza.

GRUPPO C:

BRASILE - Dopo l'umiliazione di un Mondiale perso in casa nell'incubo del Mineirao, sotto la pioggia di reti della Germania, l'occasione per la Selecao di rialzarsi e tornare a vincere è proprio questa Copa America. Il successore di Felipao Scolari è Carlos Dunga, che torna sulla panchina della Verdeoro dopo il Mondiale del 2010. Le convocazioni del Ct Pentacampeon si discostano molto dalla rosa dell'ultimo Mondiale e hanno fatto parecchio discutere: tra i pali, al posto di Julio Cesar, ci sarà Jefferson, a centrocampo troviamo una vecchia conoscenza del Brasileirao, Everton Ribeiro, centrocampista dell'Al-Ahly, Elias del Corinthians e Casemiro del Porto. Tanti colpi di scena anche in attacco, dove tornano Robinho e Diego Tardelli e spunta Roberto Firmino. Fa scalpore l'esclusione di Dani Alves, a beneficio di Danilo. Dunga potrebbe schierare i suoi uomini con un 4-3-2-1, con i tre volantes che poco piacciono a un pubblico abituato ai 5 numeri dieci del Mondiale del '70. Due trequartisti, da scelgiere tra Douglas Costa, Coutinho, Robinho e Willian, e davanti, l'unica vera perla di questa generazione brasiliana: Neymar Da Silva Santos Jr. Interrotto sul più bello dall'intervento killer di Zuniga, che gli ha precluso la possibilità di cambiare la sventurata sorte della sua Nazionale in semifinale contro la Germania, il fuoriclasse ha saputo infrangere i record in stagione con il Barcellona e si prepara a coronare la propria stagione con il ritorno in Verdeoro, per condurre alla rivalsa il Brasile. Il valore tecnico dei 23 di Dunga non è neanche da paragonare a quello delle tante formazioni vincenti della storia della Selecao, ma la fame di questa Nazionale ci impone di considerare i Verdeoro come l'incognita del torneo.

COLOMBIA - Un movimento calcistico nel suo periodo più florido, di fronte a una delle ultime occasioni per mettere a frutto la straordinaria quantità di talento, vincendo un trofeo. La Copa America 2015 è infatti un appuntamento da non mancare per la Selecciòn Cafetera di Josè Pekerman, che conta troppa nobiltà calcistica per essere dispersa senza un segno nella storia. L'elenco dei convocati non si discosta molto da quello per il Mondiale, ma vede il vitale rientro di uno degli attaccanti più forti al mondo, nonostante le ultime stagioni travagliate: Radamel Falcao. Dopo un'annata opaca al Manchester United, per la punta classe '86 è giunto il momento di tornare tra le file della Cafetera, cercando di dimenticare il doloroso forfait di Brasile 2014. Affiancato nel 4-4-2 da uno tra l'attaccante del momento Carlos Bacca, e Jackson Martinez, Falcao cercherà di finalizzare una manovra impreziosita dai colpi del numero 10 James Rodriguez. Ritornano tra i convocati Luis Muriel e Victor Ibarbo, mentre resta a casa Fredy Guarin, dopo una stagione discontinua tra le fila dell'Inter. La Cafetera è tra le favoritissime ad alzare la Copa, ma sarà fin da subito interessante vedere in che modo si scontrerà contro i Verdeoro nel raggruppamento. La gara di cartello del Girone C è la contrapposizione di due modelli opposti: da un lato il Brasile, antica potenza assoluta del calcio mondiale, in un periodo di decadenza, contro la Colombia, giovane realtà in continua crescita. Al Mondiale hanno avuto ragione i Verdeoro, ma la Copa America della Cafetera promette spettacolo e colpi di scena.

PERU' - Gli Andini di Ricardo Gareca dovranno sudare sette camicie nel Girone C, un raggruppamento che indica come unica possibilità di passaggio del turno il posizionamento come terzi, sperando di essere all'altezza degli equivalenti nei primi due gironi. Oltre a una nutrita schiera di giocatori del campionato Peruviano, possiamo notare la presenza di qualche buon giocatore, che Gareca dovrà cercare di inserire al meglio nella propria idea di gioco, basata sullo schieramento di due attaccanti con un enganche alle spalle. L'uomo in forma della rosa è Andrè Carrillo, esterno offensivo dello Sporting Lisbona dotato di grande corsa, che dovrà supportare i veterani dell'attacco come Paolo Guerrero e Claudio Pizarro. Non mancano Jefferson Farfan e Juan Manuel Vargan, esterni di esperienza internazionle al servizio della Blanquirroja. In difesa l'uomo chiave è Carlos Zambrano dell'Eintracht Francoforte. Come detto, le pretese del Perù sono poche, ma nessuno vieta agli Andini di sperare in un piazzamento fra le migliori terze.

VENEZUELA - La Vinotinto si presenta in Cile con l'intento di difendere l'ottimo quarto posto ottenuto nell'ultima edizione della Copa America. Il commissario tecnico, el Chita Sanvicente, allenatore molto vincente in Venezuela, disporrà i suoi uomini secondo un 4-2-2-2 di stampo fortmente sudamericano, affidandosi alla sua punta di diamante, Josè Salomon Rondon. L'ariete dello Zenit è già andato in doppia cifra con la Vinotinto e cercherà di mettere a segno qualche rete pesante per la causa. La seconda punta sarà probabilmente Josef Alexander Martinez del Torino, mentre a fare il lavoro sporco in mediana sarà Tomas Rincòn. La rosa, nel complesso, è di livello piuttosto modesto, ma ha tutte le carte in regola per giocarsela con il Perù per un passaggio da miglior terza.