Per un tempo e oltre, l'Argentina regala spettacolo. Martino schiera un undici offensivo, predica calcio d'attacco e l'Albiceleste travolge il Paraguay. Messi e Aguero indirizzano la partita, l'undici guidato dalla Pulce nobilita il ruolo della vigilia. L'Argentina guida il plotoncino delle favorite, un passo avanti a Brasile, Colombia e Cile.

Il rovescio della medaglia nella ripresa, perché l'Argentina, superiore in tutto, si perde nelle giocate di sublime tecnica dei suoi funamboli e lascia al Paraguay uno spiraglio. Haedo Valdez e Barrios firmano l'incredibile rimonta, una squadra compatta, di carattere, com'è quella di Ramon Diaz, non lascia il campo nemmeno con due gol da recuperare.

Un punto a testa, con l'Uruguay che si gode il momentaneo primato. La forza dell'Argentina è tangibile, ma le pause, in una competizione come la Copa America, sono pericolose e il passato è pronto a bussare alla porta del Tata.

 "E' stata una partita dai due volti. Abbiamo controllato il gioco per almeno 50' prima di andare in difficoltà e perdere il controllo. Le occasioni per chiudere il match ci sono state ma quello che dobbiamo rivedere sono anche gli altri errori".

"Tuttavia il nostro approccio alle partite non deve cambiare perché questa per larghi tratti l'abbiamo dominata. Dobbiamo ripartire da tutto ciò che abbiamo fatto nel primo tempo. Oggi è stato davvero un peccato chiudere la gara con un pareggio. Avremmo potuto vincere 5-2 con tutte le palle gol create, invece abbiamo pareggiato 2-2".