Nessuno se lo aspettava, ma alla fine la Bolivia ha saputo smentire i pronostici che la vedevano come tradizionale squadra materasso della competizione, e si prepara ai quarti di finale, dove incontrerà il Perù, per un attesissimo clasico della Ande.

Il Loco Soria, come d'altra parte il Tigre Gareca, può ritenersi soddisfatto dell'accopiamento dei quarti: entrambe le selezioni andine sono riuscite a scampare le big e si daranno battaglia in un match tutto da seguire.

L'aspettativa della Verde era uscire dignitosamente dalla competizione, magari cercando il piazzamento da miglior terza in un girone tendenzialmente povero in quanto a tasso tecnico, e provare ad avanzare un turno in più, ma la grinta e la tenacia della formazione di Soria ha spinto questa squadra oltre ogni limite. Il cammino della Bolivia si è aperto con uno 0-0 contro il Messico, un pari che sarebbe anche potuto andar stretto, è proseguito con una vittoria inaspettata contro l'Ecuador, ed è terminato con un rocambolesco 5-0 incassato contro i padroni di casa del Cile, candidati a un posto in finale.

PUNTI DI FORZA - Il punto di forza della Verde è senza dubbio la solidità: nelle gare non sbilanciate totalmente (vedi Cile), la squadra ha saputo alternare delle sortite offensive efficaci e concrete a una copertura difensiva degna di guadagnarsi il quarti di finale. il 4-4-2 o 4-4-1-1 del Loco Soria è una veste tattica poliedrica, che ha permesso ai boliviani di coprire il campo nel modo migliore. Un'altra caratteristica da considerare è la tenuta atletica della squadra, forgiata alle alture delle Ande: dai 3600 metri di La Paz ai 2700 di Cochabamba, fino ai 4000 di El Alto. La Bolivia è vanta da sempre i calciatori più dotati a livello di polmoni, vista la rarefazione dell'aria a certe altitudini. Il vantaggio fisico non sarà sfruttato fino in fondo in questa competizione, visto che negli anni la Bolivia ha ben figurato nelle manifestazioni di cui è stata paese ospitante (vedi vittoria Copa América 1963).

PUNTI DEBOLI - Se le doti fisiche sono il punto di forza della Verde, quelle tecniche sono il tallone d'Achille. I fini dicitori del pallone sono pochi, nella selezione di Soria, e questo aspetto si traduce in una mancanza di qualità che spesso mette la Bolivia in condizione di non poter reagire al valore tecnico degli avversari se non attraverso una certa intensità difensiva. I singoli, in ogni ruolo, non sono eccelsi, e questo può condizionare i momenti decisivi delle gare.

GIOCATORI CHIAVE - L'individualità più decisiva delle ultime gare della Verde è stata Romel Quinonez, 22enne portiere del Club Bolivar, autore di ottime prestazioni e di una parata decisiva sul rigore di Enner Valencia. La sconfitta contro il Cile lo ha visto incassare ben cinque reti, ma la supremazia della Roja non va attribuita al povero arquero, che ha dimostrato ottime doti. Occhio anche a Smedberg-Dalence, l'oriundo svedese dal destro esplosivo che ha segnato e fornito un assist nella gara contro l'Ecuador. Infine, Marcelo Moreno, attaccante di origini brasiliane che gestirà l'attacco con la consueta qualità.

OBIETTIVO - Vincere il derby della Ande contro il Perù porterebbe la Verde a un traguardo storico ottenuto lontano dalle alture di La Paz e Cochabamba. In semifinale ci sarà la vincente di Cile-Uruguay, ma quanto fatto finora agli uomini di Soria è già un risultato eccellente.