Scampato il pericolo di una prematura eliminazione alla fase a gironi della Copa America 2015, la Colombia del c.t. Pekerman attende di giocarsi le proprie chances in un match dal grande fascino come quello contro l'Argentina di Leo Messi, in programma venerdì 26 giugno a Vina del Mar. 

Le prestazioni dei Cafeteros sono state sinora al di sotto delle attese e delle potenzialità di una selezione in costante ascesa negli ultimi quattro anni. La sconfitta all'esordio contro il Venezuela ha complicato il discorso qualificazione, poi acciuffata in extremis come terza del gruppo C. I quarti di finale contro l'Albiceleste rappresentano dunque un test davvero probante per la Colombia, ansiosa di comprendere a che punto è il livello di maturazione di una nazionale abbastanza giovane nei suoi uomini cardine. In questo senso si inquadrano le dichiarazioni di James Rodriguez, direttamente dal ritiro cileno, secondo cui "la partita di venerdì è una grande occasione per noi, una sfida che non possiamo sbagliare. Tutti conoscono il valore dell'Argentina, ma non scendiamo in campo già battuti. Messi? E' di un altro pianeta, un giocatore unico".

Proprio il 24enne del Real Madrid, faro della nazionale di Pekerman, è chiamato al proscenio in una competizione in cui non ha al momento brillato. Talento purissimo, il mancino numero diez in maglia oro ha risentito anche delle scelte del suo commissario tecnico, incerto se schierarlo da trequartista o da esterno sinistro di centrocampo (addirittura da seconda punta in alcuni frangenti di gioco). Le note liete in casa Cafeteros vengono invece soprattutto dalle prestazioni del neo interista Murillo, splendido baluardo difensivo contro Brasile e Perù. Veloce e tosto nell'uno contro uno, Murillo compone con Zapata una linea difensiva di tutto rispetto, spesso costretta a fronteggiare i contropiede avversari con molto campo da coprire alle proprie spalle.

Se Cuadrado continua nell'altalenare gare di sola corsa ad altre in cui aggiunge al suo straripante atletismo un minimo di raziocinio, è il centrocampo il reparto colombiano maggiormente in difficoltà, con Sanchez e Mejia incapaci di offrire la giusta creatività in una zona nevralgica, nonostante siano agevolati dalle continue sovrapposizioni di Arias e Armero, vere e proprie ali prestate al ruolo di terzini. In vista della gara di venerdì Pekerman dovrà sciogliere il consueto dubbio circa lo schieramento offensivo. Detto della posizione di James Rodriguez, la stampa colombiana si attende uno tra Jackson Martinez e Carlos Bacca ad affiancare El Tigre Radamel Falcao. In realtà non è da sottovalutare l'ipotesi che sia nuovamente titolare Teo Gutierrez, attaccante di raccordo tra i reparti, non bellissimo da vedere ma ritenuto molto utile alla causa dal suo allenatore. Fuori dalle scelte di Pekerman invece Luis Muriel, altro talento della batteria di punte dei Cafeteros, finora sempre relegato in panchina anche a vantaggio di Victor Ibarbo, che garantisce maggiore copertura su una delle due fasce offensive.

La qualità complessiva non manca alla Colombia, al punto che molti appassionati hanno definito la sfida con l'Argentina una sorta di finale anticipata. Trattasi di esagerazione, ma che rende l'idea sulle aspettative riposte nei confronti dei Cafeteros, giunti a un bivio della loro storia recente. In questo senso, vincere contro Messi e compagni sarebbe molto più significativo che accedere alla semifinale della Copa America 2015.