Come spesso accade tra paesi limitrofi, i rapporti non sono ottimi, ma tra Perù e Cile, fin dai tempi della Guerra del Pacifico, proprio non corre buon sangue. Questa notte le due Nazioni si incontrano sul campo da calcio per la semifinale di Copa América. Il Cile è la favorita, ma la pressione e l'imprevedibilità sono due fattori sempre ifnfluenti in una Copa América disputata in casa. Il Perù, invece, scenderà in campo con la mente libera, senza nulla da perdere e tutto da guadagnare.

CILE - Il solo pensiero di non vincere non è ammesso dalla RojaSampaoli deve sopperire alla mancanza di Gonzalo Jara, squalificato per tre turni dopo la provocazione a Edinson Cavani: probabile l'inserimento di Miiko Albornoz nella linea difensiva a quattro. A centrocampo vengono confermati i titolari fissi di questa Copa América, con Diaz davanti alla difesa ad innnescare le due mezze ali con il vizio del gol: Arturo Vidal e Charles Aranguiz. Sulla trequarti, come al solito, agisce il Mago Valdivia, con tutta la sua classe e imprevedibilità, ad innescare Alexis Sanchez ed Edu Vargas. L'atteggimento della Roja sarà super-offensivo, come di consueto, e Sampaoli proverà a spostare tutta la mole di gioco nella metà campo Inca, tenendo alta la linea difensiva e giocando di fraseggi e pressing altissimo, per logorare gli equilibri difensivi del Perù. Quando la Blanquirroja si farà vedere in attacco, il Cile avrà l'occasione di rendersi pericoloso in contropiede con le sue due frecce. I temi tattici sono molti, ma tutti inseriti in una mentalità vincente e aggressiva, quella del Cile, che cercherà in tutti i modi di inseguire il sogno della prima Copa América.

Cile (4-3-1-2) - Bravo; Isla, Alborinoz, Medel, Mena; Aranguiz, Vidal, Diaz; Valdivia; Sanchez, Vargas. Allenatore: Sampaoli.

PERU - La chiave tattica della gara del Perù l'ha lasciata intendere Paolo Guerrero, uomo chiave della Nazionale Blanquirroja e delle ultime partite: "Il Cile lascerà molti spazi". La linea altissima può da un lato essere un accorgimento per pressare gli Inca, ma dall'altro un boomerang che i contropiedisti peruviani possono sfruttare: Cueva, Farfan e Guerrero possono trasformare in oro ogni pallone perso a difesa non schierata. Inoltre, Pizarro, Guerrero e Zambrano possono rendersi pericolosi sulle palle alte con la loro attitudine al gioco aereo, dimensione poco contemplata dalle caratteristiche fisiche del Cile, con difensori brevilinei e probabimente il solo Vidal in grado di rendersi pericoloso di testa. Il Tigre Gareca schiererà il consueto 4-4-2 ordinato e frizzante, confermando la linea difensiva formata da Advincula, Zambrano, Ascues e Vargas. A centrocampo rientra dalla squalifica el Taliban Ballon, che farà coppia con Lobaton. Fase offensiva totalmente in mano ai fantastici quattro di questo Perù: Cueva, Farfan, Pizarro, ma soprattutto Paolo Guerrero. El Barbaro, autore di tre reti nel clasico delle Ande contro la Bolivia, è l'uomo più atteso della Blanquirroja e potrà finalizzare al meglio le palle gol del suo Perù, confermandosi trascinatore degli Incas a quattro anni dal terzo posto della Copa Amèrica dell'Argentina. Oltre alla tattica, l'aspetto emotivo: la rivalità tra le due Nazioni è viscerale e il calcio, che è lo specchio dei popoli, rifletterà un match figlio di questa acredine: nessuno si darà per vinto, tutti lotteranno per la loro bandiera, in uno dei match più attesi di questa Copa América.

Perù (4-4-2) - Gallesi; Advincula, Ascues, Zambrano, Vargas; Cueva, Lobaton, Ballon, Farfan; Pizarro, Guerrero. Allenatore: Gareca.

PRECEDENTI - Cile-Perù è un match che tradizionalmente sorride alla Roja: negli ultimi dieci scontri diretti ha vinto nove volte, ma il precedente più recente sorride alla Blanquirroja. Il Perù, inoltre, ha vinto due volte la Copa América, traguardo mai raggiunto dal Cile. Jorge Sampaoli per definire l'importanza del match ha detto semplicemente: "Es Perù". Non serve altro per descrivere una gara del genere.