Una Copa America 2015 da non-protagonista. Soltanto all'apparenza. Leo Messi si presenta alla finalissima di Santiago con un solo gol all'attivo, segnato tralaltro su calcio di rigore alla prima giornata della manifestazione contro il Paraguay. Poi il buio? Macché. La luce di Messi abbaglia tutte le partite dell'Argentina ed anche se la sua firma non appare sul tabellino, la presenza di Leo in campo si sente eccome.

Dribbling, assist, Messi c'è. Si viene a prendere la palla a centrocampo, crea la superiorità sempre, saltando spesso gli avversari che provano a fermarlo davanti: uno, due, a volte anche tre, come nel gol di Di Maria del 4-1. Spezza raddoppi, apre per i compagni, inveta. Poco importa se sarà spuntato in zona gol, Messi è l'Argentina. Assieme certo a Di Maria, ad Aguero, al Flaco Pastore.

In conferenza stampa, Gerardo Martino si è detto poco preoccupato della vena realizzativa di Messi, chiosando così: "Se Messi entra nelle azioni decisive con dei passaggi che terminano in gol, non c'è alcun problema. La cosa importante è che risponda a cosa chiede lui la gara. Non mi preoccupa affatto. E' felice e se vinciamo lo siamo tutti. Non ha bisogno di un gol per esserlo".

A fare da eco alle dichiarazioni dell'allenatore dell'Albiceleste, c'ha pensato poi lo stesso capitano, che nonostante l'assenza dal gol ha collezionato tre assist (Pastore 2-1, Di Maria 4-1 e Higuain 6-1), ottenendo anche il premio come Man of The Match.

"Non sono affatto preoccupato del fatto che non abbia segnato. Abbiamo fatto una partita fantastica, mettendo in pratica tutto ciò per cui ci eravamo preparati. Abbiamo messo in pratica le nostre idee e la squadra ha fatto tutto ciò che doveva per raggiungere la finale. E' il primo obiettivo che ci eravamo prefissati all'inizio della competizione, e l'abbiamo raggiunto. Siamo davvero eccitati all'idea di poter diventare campioni".

La vittoria per 6-1 contro l'Albirroja di Ramon Diaz sancisce, dunque, l'ingresso in finale dell'Argentina di Messi che se la vedrà contro il Cile di Vidal e Sanchez, suo ex compagno di squadra al Barcellona.

"E' una finale e sono speranzoso di poter conquistare il trofeo. Abbiamo tutte le possibilità per farlo. Vincere la Copa America sarebbe un'emozione spettacolare. Voglio vincere qualcosa con la Nazionale, non vedo l'ora". ​

Nonostante la bellissima vittoria, c'è chi, nella rosa dell'Argentina non è ancora soddisfatto. Javier Mascherano non si sente favorito verso la finale di Santiago di sabato, anzi, e parla così della sfida contro la Roja: "Non possiamo fare passi falsi. Dobbiamo continuare a giocare in questa maniera. Stiamo andando a giocare una finale, non una guerra. Siamo nazioni gemellate. Non vedo un favorito assoluto. Chiunque farà la migliore partita e giocherà il miglior calcio senza errori e sbavature sarà il vincitore alla fine".

Adesso tocca all'Argentina compiere l'ultimo passo verso la Copa. Battere il Cile di certo non sarà facile, a Santiago, ma l'Albiceleste ha le capacità per alzare al cielo un trofeo che manca oramai da troppo tempo. Messi ci crede. L'Argentina ci crede. Per cancellare, un anno dopo, l'onta di una finale di un Mondiale che brucia ancora.