Al Monumental de Victoria va in scena il match tra Tigre e Newell's Old Boys. Le due squadre sono rispettivamente ottava e decima del torneo, separate da un solo punto. I padroni di casa partono con un 4-4-2 solido, capeggiato da un portiere d'eccezione: dopo l'infortunio di Garcia, prende il posto tra i pali l'ex Boca Juniors Sebastian D'Angelo. Potrebbe sembrare un fattore negativo, ma il fútbol ha in serbo trame differenti.

Nel centrocampo a doble pivote del Matador l'uomo da tenere d'occhio è il giovane Arzura, mentre in attacco spazio a Luna e Rincon. Dalle parti di Rosario, invece, Lucas Bernardi prova a dare continuità al suo Newell's dopo il debutto da sogno contro il Racing, nella vittoria per 3-0 della scorsa settimana. Il modulo è il classico 4-3-3 che da diversi anni costituisce l'assetto tattico della Lepra, e il tridente è formato da Tonso, Scocco e Maxi Rodriguez. Ancora assente Mauro Formica, mentre viene riconfermato il Pibe Mancini, giovane sorpresa della gara contro l'Academia.

Il fútbol espresso dagli uomini di Bernardi è spumeggiante e tecnico, ricco di fraseggi e scambi tra centrocampo e attacco, mentre i padroni di casa tendono a giocare in maniera più prudente. Nel secondo tempo il DT della Lepra prova a invertire la tendenza di una gara che non si schioda, inserendo l'ala Figueroa al posto di Daniel Mancini, per aumentare la trazione anteriore dei suoi, ma il Tigre risponde schierando le due linee di centrocampo e difesa molto compatte e rigorosamente al di sotto della linea della palla. Nel cuore della seconda metà di gioco, la sliding-door della partita: Ignacio Scocco viene lanciato solo contro il portiere. Nacho prova a saltarlo, D'Angelo prova a strappargli il pallone dai piedi ma non centra il pallone: Scocco a terra, ma l'arbitro ammonisce l'attaccante per simulazione. Il penalty a favore della Lepra sarebbe stato corretto. Al 29' la partita cambia nella direzione opposta: Hernan Villalba, già ammonito, atterra da dietro l'avversario al limite dell'area: secondo giallo ed espulsione, che lo terrà fuori nell'attesissimo clasico contro il Rosario Central. L'inerzia della gara sembra destinata a cambiare e Bernardi sostiuisce Maxi Rodriguez con un giocatore dalle caratteristiche difensive come Mateo.

Il Tigre, in superiorità numerica, sporge il naso oltre la metà campo, ma la qualità del Newell's è altissima e, nonostante l'uomo in meno, la Lepra continua a tenere palla e rendersi pericolosa. In questa fase cruciale della gara, si esalta l'outsider: Sebastian D'Angelo compie due grandi parate, la prima al 35' su un destro piazzato di Figueroa e la seconda al 39' su una botta di Caceres ben imbeccato tra le linee. Il Newell's ci prova in tutti i modi ma non riesce a portare a casa i tre punti: buona parte del merito è di Sebastian D'Angelo, il secondo portiere del Matador, che davanti ai microfoni della televisione pubblica argentina non trattiene le lacrime e dedica un pensiero alla madre, gravemente malata.

Il fútbol espone sempre gli spettatori a un estremo grado di empatia. Per quanto riguarda il campo, Bernardi ha mostrato nuovamente i frutti del suo lavoro, emerso fin dalla prima uscita del suo Newell's: controllo del gioco, fraseggio rapido ed efficace, sovrapposizioni dei terzini e tantissima qualità. Una Lepra godibile e soprattutto molto promettente per i prossimi mesi di campionato. Il risultato di oggi, nonostante l'inferiorità numerica, ha più rimpianti che soddisfazioni, ma il Tigre ha saputo dimostrarsi compatto e intelligente, una caratteristica che legittima i buoni risultati in campionato della squadra di Alfaro.