Pizarro al Santiago Wanderers: Pek di nuovo a casa

David Pizarro ha firmato con la squadra del proprio cuore, il Santiago Wanderers. Dopo Tevez e Saviola, anche il Cile ha il proprio grande ritorno.

Pizarro al Santiago Wanderers: Pek di nuovo a casa
Pizarro al Santiago Wanderers: Pek di nuovo a casa
Federico-Raso
Di Federico Raso

Il fútbol sudamericano è irrorato da un forte senso di appartenza alla propria squadra. Anche da parte dei calciatori. E' per questo che anche i più forti calciatori del subcontinente, dopo una carriera di successi europei, decidono di tornare nella squadra che li ha lanciati, formati, accolti o che in molti casi loro stessi tifavano. E' successo a Diego Milito, tornato a guidare al titolo il maledetto Racing Club, recentemente a Tevez e Saviola, da giovanissimi protagonisti rispettivamente dei successi di Boca e River. E' successo a Maradona, di nuovo al Boca nei momenti più difficili della sua carriera, a Forlan, tornato al Peñarol, soltanto per citarne alcuni. Il legame con la prima squadra, quella dell'adolescenza dei pibes sudamericani, è profondo. Oggi il ritorno a casa che si celebra è quello di David Pizarro, tornato al Santiago Wanderers.

El Pek, libero dopo la scadenza del contratto che lo legava alla Fiorentina, ha firmato con la squadra del suo cuore, il simbolo della città porteña di Valparaiso, che ha dato i natali allo stesso Pizarro. Il debutto nel 1996, la retrocessione dell'anno successivo, la presenza di compagni del calibro di Claudio Borghi, personaggio di culto in Sudamerica: il Pek diventa un idolo dei panzers, i tifosi dei Wanderers, e totalizza 41 presenze e 3 gol. Nel 1999 si mette in luce con la maglia della Roja Sub-20 nel Campionato Sudamericano di categoria, e viene notato dall'Udinese, che lo porta in Italia. In bianconero, dopo il periodo di adattamento e il prestito alla U. de Chile, diventa un giocatore chiave. Poi il trasferimento all'Inter e alla Roma: in giallorosso diventa idolo della tifoseria, impresa non sempre semplice dalle parti della capitale. Un regista dai piedi dolcissimi, a stento sfiora il metro e settanta, fisico tarchiato e grande tenacia. Radar incorporato, un elemento aggiuntivo per ogni squadra che ha bisogno di ordine. La sua aventura in Italia prosegue a Firenze, dove diventa il metronomo di Montella, dopo una fulminea esperienza dal Manchester City

In patria è riconosciuto come uno dei migliori giocatori della storia del fútbol chileno, un idolo assoluto per i tifosi del Santiago Wanderers, secondo solo a Elias Figueroa, probabilmente la più grande leggenda cilena, a cui è dedicato lo stadio di Valparaiso, dove il Pek tornerà a giocare la prossima stagione. 

L'ennesima favola sudamericana tutta da scrivere.