Al Libertadores de América, la tana dell'Independiente, si gioca la gara di ritorno dei sedicesimi di finale di Copa Sudamericana: il Rey de Copas, padrone di casa e forte della rete esterna segnata nella gara d'andata, sfida l'Arsenal de Sarandì, in cerca dell'impresa.

Dopo l'1-1 della prima gara del turno, Ricardo Caruso Lombardi schiera una formazione di titolari per assaltare la fortezza dei Diablos Rojos: 4-4-2 con Trelles e l'eterno Santiago Silva in attacco. Qualità a centrocampo con il fantasista Caneo, e tanta voglia di mettere i bastoni fra le ruote a una squadra dal tasso tecnico molto superiore. Pellegrino, DT dei padroni di casa, punta tutto sulla qualità: Martin Benitez e Matias Pisano partono titolari come raccordi del 4-2-2-2, a dare supporto alla coppia d'attacco formata da Vera e Lucero. Panchina per Albertengo, a digiuno di reti da due mesi.

L'Independiente parte forte fin dal primo minuto, con una progressione dalla destra di Matias Pisano, che si accentra e dispensa un passaggio illuiminante per Martin Benitez, attivo sul filo del fuorigioco. El Topo prova a servire Vera al centro dell'area, ma l'assist è fiacco e Andrada lo raccoglie senza problemi. Il gioco, nella prima fase di gara, è in mano al Rey de Copas, che al 9' cerca di entrare in area con un'interessante verticalizzazione del Marciano Ortiz: a raccogliere il pallone in profondità c'è Diego Vera, che cerca il primo palo con un destro di prima, ma spara alto. Il monologo Rojo termina presto, e quando il cronomentro segna circa 20 minuti di gioco, l'Arsenal sporge il naso nella metà campo avversaria. La manovra offensiva degli uomini di Caruso Lombardi verte principalmente sulle due prime punte, Trelles e Santiago Silva, con il guerriero uruguayo a lottare, sgrezzare lanci lunghi con sponde e trovare il collega colombiano, più mobile per il fronte d'attacco. Al 37', però, è l'Independiente a rendersi pericoloso: Martin Benitez riceve palla al limite dell'area, effettua una finta di destro e appoggia un pallone all'indietro per Mendez, con un tunnel.  Il centrocampista uruguayo calcia da fuori con potenza, ma Andrada non si fa sorprendere e mette in angolo. Le soluzioni offensive dell'Independiente non sono costanti e sempre brillanti, ma le individualità più attive nella prima metà sono senza dubbio Diego Vera, che si stacca dall'area per spaziare sulla fascia destra, e Matias Pisano, estroso e tecnico come sempre. Poco concreto Benitez, al di sotto dei propri standard, mentre è totalmente assente il centravanti Lucero

Nei primi minuti del secondo tempo si fa vedere l'Arsenal, ma il gioco espresso dagli ospiti è scadente e, nonostante qualche spazio lasciato dall'Independiente, le soluzioni offensive sembrano mancare. Mauricio Pellegrino, allo scoccare dell'ora di gioco, decide di accendere la luce. esce Lucero, assolutamente insufficiente, ed entra el Cebolla Rodriguez. Il tasso tecnico della manovra del Rojo impenna: l'uruguayo si posiziona sulla stessa linea di Pisano e Benitez, con la licenza di spaziare. Qualità, sinistro virtuoso, dribbling e capacità di aprire il gioco sulle fasce, il numero 10 della squadra di Avellaneda inventa subito una grandissima occasione: al 64' prende palla sulla trequarti, scarica sulla destra per Toledo, che procede fino al limite dell'area e serve in mezzo lo stesso Cebolla, smarcatosi dentro l'area. L'ex Porto appoggia a Matias Pisano, che impatta col mancino, ma Andrade smanaccia e Vera si allunga senza riuscire a segnare. L'occasione è nitida, uno dei pochi lampi di talento e organizzazione di una partita disordinata, in cui le due squadre, chi per limiti tecnico-tattici, chi per mancanza di concentrazione, hanno costruito davvero poco. Un minuto più tardi l'Arsenal risponde con Trelles, che cerca il primo palo con un tiro radente, terminato a lato. Al 70' termina la gara di Martin Benitez: tanto fumo, un paio di buone giocate, a testimonianza che  questo giocatore è un prospetto destinato a fare bene, ma zero arrosto. Pellegrino aggiunge una punta al suo posto, Lucas Albertengo, il goleador della squadra, da due mesi senza baciare la rete. L'ingresso del Flaco modifica leggermente lo scenario tattico: dentro una prima punta molto mobile, fuori una seconda punta di invezione. Un minuto più tardi Diego Vera si libera di un difensore con un dribbling nello stretto, liberandosi sull'ala sinistra nei pressi del lungo linea: assist in area per Cristian Rodriguez, che calcia addosso a un difensore. A dieci minuti dal termine, quando la gara è agli sgoccioli e per l'Arsenal si profila l'eliminazione in virtù del gol subito in casa, Caruso Lombardi si gioca il tutto per tutto: dentro il giovane attaccante Gonzalo Gonzalez e il nobile decaduto Cristian Chavez. I nuovi innesti, però, non portano bene al club ospite: 86' minuti sul cronometro, el Cebolla Rodriguez addomestica con la consueta maestria il pallone, per poi lasciarlo con i tempi giusti in consegna a Matias Pisano. Il fantasista mancino serve un pallone teso con il destro, su cui si avventa Albertengo, che con una zampata gonfia la rete e porta l'Independiente in vantaggio. Dopo un lungo digiuno, il bomber del Rojo decide una gara giocata male dal punto di vista della costruzione, illuminata a tratti dalle giocate di Pisano e Rodriguez, quanto basta per portare a casa la qualificazione agli ottavi di Copa Sudamericana. Dopo cinque minuti di recupero e l'occasione sciupata da Vera su assist di un guizzante Pisano, l'arbitro fischia tre volte: vince il Rey de Copas, che affronterà nel prossimo turno l'Olimpia Asuncion, un'altra grande del calcio sudamericano, un'istituzione in Paraguay. Il cammino in coppa dell'Independiente continua.