Un PSG tutto cuore stoppa il Barça, infortunio per Messi

Bella partita al Parco dei Principi, con il Barça avanti per due volte e incapace di mantenere il vantaggio, finendo sempre rimontato. Il 2-2 finale è però decisamente favorevole agli uomini di Villanova, che possono guardare al ritorno con serenità. Nota stonata della serata, l'infortunio patito da Messi: per l'argentino guai muscolari, secondo i primi accertamenti stará fuori tre settimane.

Un PSG tutto cuore stoppa il Barça, infortunio per Messi
Zlatan Ibrahimovic, buon impatto dello svedese stasera (photo: web)
Ale85bovisa
Di Alessandro Gennari

Tante stelle in campo, una cornice mozzafiato e fin dalla vigilia tante premesse e promesse di spettacolo: alla fine il tabellino recita 2-2, un risultato che premia nettamente gli uomini di Villanova (oggi di nuovo in panchina), che così possono guardare al ritorno in casa con serenità, anche se fa riflettere l'incapacità dei catalani di gestire una situazione a loro nettamente favorevole, specie dopo il rigore del 2-1 siglato da Xavi proprio allo scadere dei minuti regolamentari. Ma nel recupero, il bolide di Matuidi deviato da Bartra spiazza Valdes per il definitivo pareggio. In precedenza erano stati Messi e Ibra (in netto fuorigioco) a mettere il loro nome a referto. Nota stonata della serata, l'infortunio occorso proprio a Messi, per il quale si parla di lesione muscolare alla coscia con conseguenti tre settimane di stop.

Incroci del destino - Sono tanti i temi della vigilia. Ancelotti a centrocampo non può contare sulle geometrie di Motta, e per questo fa affidamento sul piede sempre vellutato del buon vecchio David Beckham, schierato titolare a scapito del bimbo d'oro Marco Verratti. In attacco Ibra è chiamato a liberarsi una volta per tutte da quel luogo comune che lo perseguita fin dall'inizio della sua carriera, ovvero la sua incredibile capacità di eclissarsi dalle zone calde del campo proprio nel momento in cui c'è più bisogno di lui: e quale occasione migliore se non il rendez-vous con Messi e i suoi ex compagni di squadra del Barça? Ma non è solo Ibra a essere chiamato all'appello, è tutta la corazzata francese che deve dimostare di essere squadra vera e non solo una costosa raccolta di figurine. I catalani invece riabbracciano in panchina il suo condottiero Villanova, tornato da New York dopo aver combattuto un tumore: un Villanova che con i suoi è stato perentorio, ordinando che non si ripeta la pessima partita di San Siro poi persa contro il Milan. Difficilmente al ritorno si potrebbe ripetere la remuntada portata a termine contro i rossoneri e contro una formazione dal tasso tecnico stellare come quella guidata dall'ottimo Ancelotti, è sempre meglio non scherzare troppo col fuoco. Perdipiù c'è da fare i conti con le pesanti assenze di Puyol e Pedro.

Messi chiama... - Malgrado la partenza a rilento dei Villanova boys, ben presto si capisce che l'unica cosa che lega il Barça di Milano alla sua versione parigina è l'improbabile tenuta di gioco mandarino e limone, sfoggiata anche stasera in barba alla scaramanzia e alla sobrietà. Ma bando alle dissertazioni cromatiche e spazio alla partita: si parte subito a ritmi elevatissimi e sono i padroni di casa che prendono in mano il pallino del gioco. Minuto 4: magia di Pastore, che libera Lavezzi a tu per tu con Valdes con un sontuoso assist di petto. La palla, non si sa se colpita dal Pocho o da un tentativo alla disperata di Busquets, si stampa sul palo, con Valdes già pronto a chianrsi per raccogliere la palla in fondo al sacco. Dieci minuti dopo è un altro prodotto del nostro campionato, Javier Pastore, a provare a far male al portiere catalano, ma il suo tiro viene controllato in due tempi da quest'ultimo.

Presto si capisce che l'unica cosa che lega il Barça di Milano alla versione parigina è l'improbabile tenuta di gioco

Al minuto 16 è il Barça che mette fuori la testa, con El Ilusionista Iniesta che prova a tenere fede al suo nome lasciando partire un destro a girare da fuori area che si spegne alto. Sul ribaltamento di fronte, Ibra coglie in castagna la difesa blaugrana e solo un'intervento dell'ave maria di Piquè evita il peggio per la squadra, mentre per il numero 3 del Barça arriva un sacrosanto cartellino giallo. Punizione per il PSg e cannonata dello svedese, con Valdes che devia in angolo.

E il Barça? Più volitivo sicuramente di quello visto a Milano, ma spesso troppo prigioniero di quel tiki taka che lo ha reso famoso nel mondo e a volte anche fumoso e inconcludente: è il caso di Messi, che prova a ubriacare Thiago Silva mulinando le sue gambette alla velocità della luce ma senza rimediare nulla, mentre due minuti dopo è l'intero attacco catalano a giggioneggiare senza costrutto dalle parti di Sirigu, mentre ben più pragmaticamente il ruvido Alex spazza via con un calcione che lancia Lucas in velocità: il brasiliano attraversa tutto il campo nemmeno avesse il motorino poi serve Ibra che calcia fuori. Al minuto 37 sale in cattedra Dani Alves, che fino a quel momento si era fatto notare più per la discutibile pettinatura biondo platino che non per meriti calcistici: la palla scucchiaiata di esterno a pescare Messi in area di rigore è una meraviglia da gustare e rigustare, così come il tiro al volo dell'argetino, lasciato libero di colpire e di insaccare l'1-0. Il PSG accusa il colpo e traballa, il Barça prova a chiudere il conto: scambio sublime ancora una volta fra Alves e Messi, l'argentino si accentra come piace a lui e fa partire un sinistro a girare. La palla finisce alta e la Pulce si infortuna, due brutte notizie in un'unica azione.

...Ibra risponde - La seconda frazione di gioco comincia con una novità nel Barça: fuori Messi, dentro Fabregas, mentre Ancelotti attende una buona ventina di minuti prima di cambiare le carte in tavola: dentro Menez al posto di Lavezzi per dare un po' più di vivacità all'attacco, mentre Verratti prende il posto di un Beckham fresco di ammonizione e un pochetto nervoso. Buona, ma niente di che, la prestazione dell'inglese, che ha comunque creato qualche grattacapo alla difesa ospite coi suoi cross sempre da manuale. PSg alla ricerca del pareggio, Barça che prova ad addormentare la partita non rinunciando ogni tanto a pungere: Sanchez ha due occasioni per bucare Sirigu, ma le fallisce entrambe dapprima perdendosi in qualche leziosità di troppo, la seconda passando praticamente la palla al portiere. E' forse questo il difetto del Barça di stasera, la mancanza di quel minimo di cattiveria necessaria per dare il colpo del ko a un avversario ormai alle corde, che in questo modo resta vivo e può dal canto suo giocare le proprie carte fino a trovare la meritata rete del pareggio. Accade tutto al minuto 79: punizione scodellata in area, Thiago Silva stacca imperiosamente ma il palo gli dice no; sulla ribattuta Ibra la butta dentro per l'1-1, che al replay appare nettamente irregolare: lo svedese era in netta posizione di off-side. Ma Stark convalida e si torna a centrocampo: è 1-1. Il Parc des Princes diventa una bolgia infernale, mentre i ragazzi di Ancelotti provano anche a vincerla, ma al minuto 89 il destino pare di nuovo avverso ai francesi: Sanchez si invola verso l'area di rigore, Sirigu lo stende e il rigore è inevitabile. Xavi va sul dischetto e fredda il poritere italiano con facilità disarmante.

Finita? Nemmeno per idea! Ci sono ancora i quattro minuti di recupero da giocare: Ibra al 92' la mette ancora, stavolta però il pool arbitrale tedesco si avvede del fuorigioco e giustamente annulla. Sembra la mazzata finale per gli uomini di Ancelotti, ma alla fine un pizzico di buona sorte ripaga gli sforzi finali: Matuidi calcia alla disperata, palla che incoccia in Bartra quel poco che basta per spiazzare Valdes e fare 2-2. E' l'episodio su cui si chiude la partita: fa festa il PSG, si arrabbia Messi e tutto il Barça che aveva accarezzato il sogno di poter giocare il ritorno in una situazione decisamente più tranquilla. Non che il 2-2 non lo sia, ma la partita di stasera ha fatto vedere che il PSG ha risposto presente a una delle sfide della serata: dimostrare di essere una vera squadra. Da questo punto di vista, mission accomplished. A Barcellona sarà dura, durissima, ma i francesi escono dalla sfida di stasera con la consapevolezza che si può tenere testa ai marziani di Catalogna.


VAVEL Logo
About the author
Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.