Messi era lì, tenuto in panchina in via precauzionale da Vilanova, come un'arma da usare in caso di necessità. La necessità di uno che aggiustasse la partita si è sentita eccome. Con il PSG in vantaggio e momentaneamente qualificato alle semifinali, il tecnico blaugrana non ci ha pensato su più di tanto. "Entra e fai quello che sai fare", gli avrà detto Vilanova. Messi non ha segnato, ma dato il via alla splendida combinazione Villa-Pedro che ha consegnato il pass per il passaggio del turno nelle mani dei catalani. I transalpini, che escono imbattuti da questo doppio confronto contro la squadra più forte del mondo, salutano la Champions a testa altissima. Ancelotti, vecchio marpione, ha già fatto un'impresa: prendere una squadra piena di campioni, assemblarla a sua immagine e somiglianza e portarla ad un passo dalla semifinale. Bene anche Ibrahimovic, che gioca un'ottima partita; voto in più per il fantastico assist a Pastore. C'è una sola differenza: il Barcellona ha Messi. Basta questo.

Parigini arrembanti - Che il PSG fosse un boccone difficile da digerire lo sapevamo, ma che i parigini dominassero per tutto il primo tempo, questo proprio non poteva aspettarselo nessuno. Neanche il tifoso più ottimista. D’altronde, alla vigilia Ancelotti aveva detto: “Abbiamo poche chance per vincere, ma le abbiamo e sappiamo come sfruttarle.” Il PSG gioca meglio dei blaugrana, e Ibrahimovic sembra essersi svegliato dal torpore europeo che annualmente gli fa steccare le partite da dentro o fuori. I francesi concedono una punizione pronti via, ma il pallone calciato da Xavi regala solo l’illusione del gol ai 90.000 del Camp Nou. Dopo, sarà quasi esclusivamente un monologo parigino. Triangolazioni e i dai e vai porteranno il PSG a creare numerosi grattacapi a Valdes e alla difesa di Vilanova, orfana di Mascherano. Assenza pesantissima, e si è sentita. Al 4’ è subito Ibra a far filtrare per Lavezzi, ma il Pocho inciampa sul pallone facilitando il recupero di Piquè. Il Barcellona, come forse non aveva mai fatto gli anni precedenti, mette in scena un tiqui taca fine a se stesso, quasi lezioso. Il Psg dimostra di aver preparato alla grande questa gara; due conclusione alte di Fabregas è tutto quello che i blaugrana riescono a creare in 45’. Per contro, il PSG dimostra di non essere venuto in Catalogna a fare la vittima sacrificale e inizia a prendere coraggio e consapevolezza dei propri mezzi. Ibra-Lavezzi-Lucas danno spettacolo dalla trequarti in sù: Jordi Alba non riesce mai a contrastare gli sprint del brasiliano, che a malapena riesce a prendergli la targa talmente è veloce sulla corsia destra. Al 23’ Lavezzi ha la grande occasione per sbloccare il punteggio, ma Valdes si salva con i piedi.

Non basta Pastore, c'è super Messi - Nella ripresa, il Barça inizia con il piglio giusto, ma sono gli ospiti a trovare il vantaggio. Ibra, che da prima punta si trasforma in assist-man, serve un pallone geniale a tagliare in due la difesa per Pastore, che non se lo fa ripetere due volte e con lo scavino beffa Valdes senza colpe. Settimo assist vincente in quest'edizione della Champions League per lo svedese e ospiti avanti meritatamente 1-0. La difesa del Barcellona, questa sera, è peggiore del solito. Troppo ingombrante per Adriano l’assenza di Mascherano. Il PSG trova quindi la strada spianata per vie centrali; Pastore calcia fuori un’altra intuizione geniale dello svedese. Vilanova capisce che deve alzare il ritmo per sorprendere l’attenta e compatta difesa dei parigini. Nel calcio, soprattutto a questi livelli, serve il fenomeno in grado di risolvere la partita da solo. E così rischia e manda a scaldare Messi, seppur non al top. Al 61’ entra l’argentino al posto di Fabregas, e la partita cambia. Re Carlo ordina ai suoi di chiudere gli spazi centrali, perché proprio lì è più facile per la Pulce far breccia. La retroguardia a 4 formata da Jallet, Thiago, Alex e Maxwell non fa nemmeno in tempo a prendere le contromisure che gli Alieni pareggiano. Messi si appropria della sfera al limite, tallonato dai due centrali. Il quattro volte pallone d’oro fa filtrare per Villa che intelligentemente scarica per Pedro che arrivava a rimorchio come un tir. Bam, 1-1 con il mancino al 70’. Ieri Iniesta aveva detto in conferenza stampa: “Non ci sono dubbi che questa squadra sia Messi-dipendente.” Stasera ne abbiamo avuto la conferma; spento e senza idee nel primo tempo, vivace e propositivo dopo l’ingresso dell’argentino. Il PSG più che la stanchezza fisica –che ne aveva caratterizzato i secondi 45’ al Parco dei Principi- accusa la mazzata psicologica. Il PSG accarezza per 21’ il sogno della semifinale, ma esce a testa altissima, senza aver mai perso contro la squadra più forte del mondo. Il Barcellona ha dimostrato di essere grande ancora una volta, la squadra del tecnico italiano sta studiando per diventarlo. E per quanto visto in queste due partite, è sulla buona strada.

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