Alla vigilia Benitez aveva tuonato "se dovessimo uscire non sarà un fallimento". Beh, per come è arrivata l’eliminazione, forse di fallimento c’è da parlare. Il Napoli saluta la Champions, come l’anno scorso. Ma se nella passata stagione l’aveva fatto a testa altissima, questa sera torna a casa con la coda tra le gambe. 3-1 per il Bilbao a San Mames. Dopo il vantaggio, illusorio, di Hamsik, l’harakiri della squadra partenopea. Tre errori, uno più grave dell’altro. Il fallimento singolo e collettivo di un reparto difensivo da incubo. Quando la partita s’era messa sul binario giusto, con i baschi anche irretiti dal gol partenopeo, il disastro, sportivo, degli azzurri.

LAMPO IN TERRA BASCA – Primo tempo di totale marca spagnola. Un monologo, interrotto solo da un lampo di Higuain, da 30 metri di sinistro. Tre nettissime palle gol per i padroni di casa, che sprecavano da pochi metri con Laporte, Aduriz e Gurpegui. Passata la paura si va negli spogliatoi e dopo un primo tempo senza mai farsi vedere né sentire, Hamsik si prende il Napoli sulle spalle. Gela il San Mames dopo appena un minuto della ripresa. Lo fa con un sinistro favoloso che bacia il palo alla sinistra di Iraizoz e si insacca. Un gol che poteva, ed ha effettivamente piegato le gambe ai padroni di casa. Inesperti, s’erano visti crollare il Mondo ed il San Mames addosso. Una pentola a pressione che rischiava di scoppiare da un momento all’altro, dalla delusione. Ed invece, il Napoli ha messo su un piatto d’argento la qualificazione per i baschi dopo sedici anni.

TRE ERRORI FATALI – Di colpo, da un calcio d’angolo banalissimo, un blocco cestistico, altrettanto facile da arginare attraverso un cambio difensivo, stravolge il match. Maggio si perde Aduriz, Britos non segue il taglio ed il centravanti basco è solo, solissimo, al 60’ per insaccare alle spalle di Rafael il gol che ridà speranze ed affonda il Napoli. La possibilità di reagire ci sarebbe. Ma la squadra di Benitez crolla, inspiegabilmente. Quattro minuti dopo, l’errore che probabilmente nessuno si aspettava, soprattutto se viene dal miglior difensore in squadra. Albiol dimentica come si spazza un pallone in tribuna e, complice un’uscita altrettanto inspiegabile di Rafael, permette ad Aduriz di anticipare i due ed insaccare facilmente a porta sguarnita. Pasticcio assurdo, errore imperdonabile, forse di più. Il Napoli si scioglie, esce dal campo, mentalmente e fisicamente. Butta al vento una grande occasione, perché la possibilità di passare il turno, tra andata e ritorno, c’era. Il terzo gol è l’ennesimo pasticcio difensivo. Una linea ferma, immobile in attesa che il guardalinee alzi la bandierina. Alle spalle di Maggio, ne approfitta Ibai Gomez, in posizione regolare. 3-1 e San Mames in delirio. Sul gol c’è il dubbio della posizione di Aduriz, che parte in posizione irregolare, ma non interferisce nell’azione.

Nonostante i dubbi, l’Athletic ha meritato la qualificazione. Dimostrando, nell’arco del doppio confronto, di avere molta più condizione del Napoli ed anche migliore organizzazione difensiva. Confermando l’inespugnabilità di uno stadio che, rispetto a quello partenopeo, ha spinto la squadra per tutti i 90 minuti, anche nei momenti di difficoltà. Il Napoli recriminerà a lungo su questa eliminazione. Sulle occasioni dell’andata, sull’errore di Callejon (assente in entrambe le gare) come sugli errori difensivi di questa sera. Sulle condizioni, fisiche, mentali e della rosa con la quale si è affrontato un preliminare cosi importante. Il Napoli abbandona la Champions League e lo fa, nel modo peggiore possibile.