Borussia Dortmund-Arsenal, ormai un classico in Champions League.Sono state sorteggiate nello stesso girone tre volte nelle ultime quattro stagioni. L'anno scorso i Gunners espugnarono il Westfalenstadion con un gol di Ramsey, ma questa volta è tutta un'altra storia, senza antagonista, ma con un personaggio principale, Ciro Immobile. Il capocannoniere della scorsa Serie A ha l'occasione di dimostrare che non è lì per caso (non doveva partire dall'inizio) e lo fa nel migliore dei modi, segando e convincendo.

"Voglio una squadra determinata". Questo Klopp dichiarava ai microfoni durante la conferenza stampa. Detto fatto. Fin da subito i ragazzi del giovane allenatore tedesco, partono forti. Pressing e buona circolazione di palla tengono l'Arsenal per venti minuti nella propria metà campo e la prima vera occasione arriva al ventiseiesimo, quando, dopo un'azione travolgente, Aubameyang non riesce a conludere bene in porta. Se prima della partita aveste avuto dei dubbi sul "nuovo" 4-4-2 di Klopp, questa partita vi è servita per scioglierveli. Abituati al 4-2-3-1, il 4-4-2 non era mai stato proposto nelle prime apparizioni stagionali, eppure sembra ad hoc per questa squadra. Le due punte si muovono sinergicamente, Immobile pressa e in fase di possesso si muove continuamente, non solo creandosi diverse opportunità, ma aprendo gli spazi alle infilate di Aubameyang. Il centrocampo è equilibrato, Großkreutz e Mkhitaryan sulle fasce, collegano perfettamente la mediana con il reparto avanzato, mentre la difesa, anche in assenza di Hummels, questa sera, è quasi impeccabile (il Borussia Dortmund prima d'ora aveva sempre subito almeno un gol dall'Arsenal). Dopo un buon contropiede dell'Arsenal con Welbeck che non riesce a finalizzare incrociando malamente (sarà il solo tiro in porta di tutto il primo tempo), arriva al 45°, un azione travolgente di Immobile, che, partendo da poco prima della metà campo, infila in velocità la difesa dell'Arsenal e con un diagonale impeccabile non lascia scampo a Szczesny. Goal. Tutti in piedi per Ciro. Klopp applaude e sorridente si rimette seduto in panchina. Sorriderà anche Conte, che sicuramente avrà apprezzato. Pure noi.

Così finisce in bellezza il primo tempo, che si aprirà ancora meglio per i padroni di casa. Infatti al 47° Aubameyang conlude in porta una bellissima triangolazione con Grosskreutz, appoggiando in porta, dopo aver saltato Szczesny. Dopo il goal continua il monologo Borussia e continuano a fioccare le occasioni, prima con Immobile che cerca di piazzare col piatto destro, poi sempre con Aubameyang che colpisce la traversa. L'Arsenal è irriconoscibile. Forse troppo Borussia. Ma sicuramente è lontanissima parente della squadra che si è potuta ammirare in Premier contro il City. Davvero poche idee e poche soluzioni offensive. Da' seriamente l'impressione di essere stordita dai tamburi del "muro giallo" della curva del Borussia, che non manca mai nel dare spettacolo sugli spalti e supporto alla squadra per tutta la partita. "Ho molto rispetto per mister Klopp" ha detto Wenger. Forse troppo.

Uno spento Ozil che sulla fascia sinistra non sembra trovarsi al meglio, lascia spazio a Chamberlain, e Ramsey esce al posto di Santi Cazorla. Prova a cambaire qualcosa Wenger, ma il risultato è lo stesso. Anzi, il Borussia controlla sempre di più la partita, rallentando anche i ritmi di gioco e rischiando più volte il Tris. Solo l'ex Manchester United Welbeck prova ad impensierire Weidenfeller, provando una girata che però calcia alto da buona posizione. Wenger prova il tutto per tutto a 13 minuti dalla fine inserendo Podolski al posto di Arteta, ma è troppo tardi. Ma non lo è per l'ovazione che Klopp ha riservato all'attaccante della Nazionale Ciro Immobile, infatti all'85°, tutto lo stadio si alza per applaudire il loro nuovo attaccante, che lascia il campo al colombiano Ramos.

Finisce senza ulteriori importanti occasioni,un Borussia bello e divertente batte 2-0 l'Arsenal e conquista il primi tre punti della sua decima Champions League.

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Micael Caviglia
Scienze della Comunicazione, scrivo su Vavel di Calcio, approfondendo la Lazio, la Premier League ed il tennis. Lo sport è cultura. Su Twitter sono qui