Le emozioni di una notte di Champions, per molti l'ultima. Siamo alla sesta tornata, al giro di boa, quello che preclude a tanti il cammino. Si divide il plotone, tra chi continua nel paradiso del calcio e chi invece è costretto ad altri lidi, nel purgatorio di Europa League o addirittura all'inferno, laddove la Coppa non è di casa. La Juve si aggrappa a Buffon e respinge le iniziali mire dell'Atletico. Il pari dello Stadium porta agli ottavi bianconeri e spagnoli, condannando l'Olympiakos, vittorioso per 4-2 contro il Malmoe - bravi gli svedesi a rimontare per due volte lo svantaggio - ma comunque terzo e retrocesso. 

Lo spettacolo più bello e allo stesso tempo tragico ad Anfield. Il Liverpool, obbligato a vincere, attende il Basilea. Frei rovina la festa in rosso e Markovic, subentrato nella ripresa, viene cacciato per una manata accentuata. In 10, Rodgers si affida al cuore pulsante di Liverpool, capitan Gerrard. La punizione della speranza è meravigliosa, accarezza il palo e scuote un pubblico al solito straordinario. L'arrembaggio finale è da cuori forti, ma non basta. Teste basse, eliminazione, applausi. Chi esulta è invece il Basilea che, secondo, entra tra le migliori 16 d'Europa, alle spalle del carrarmato bianco. Il Real fa sei su sei e supera tre a zero il Ludogorets, col centro n.72 di CR7.

Nel Gruppo D, il Borussia conserva la prima piazza. Basta un punto con l'Anderlecht ai ragazzi di Klopp. Segna Ciro Immobile, perfetto nel liberarsi a centro area, mettere a sedere con una finta il centrale in recupero e scagliare col destro alle spalle del portiere. L'Arsenal si accoda ai tedeschi e riversa un'altra goleada sui malcapitati turchi del Galatasaray. Non basta cacciare un allenatore per rilanciare un progetto. L'addio di Prandelli non porta i risultati sperati e per il Gala ecco un pesante 1-4, segnato dal gioiello di Ramsey. L'unico squillo casalingo è un piazzato d'autore di Wesley Snejider. In Europa League va l'Anderlecht.

Le maggiori sorprese nell'equilibrato gruppo C. Saluta ogni competizione il Benfica, fermo a cinque punti in fondo alla classifica. Al comando il Monaco, ridimensionato dai problemi del patron Ryboblev, ma vincente in Champions. I monegaschi superano in uno scontro da dentro-fuori i russi dello Zenit, grazie alle reti di Abdennour e Fabinho. Chiude in seconda piazza il Leverkusen.   

Restano otto partite, nodi da districare, sentenze da firmare. Un posto libero nell'urna delle prima delle classe. Il duello è regale e va in scena a Barcellona, nel tempio del Camp Nou. Messi aspetta Ibra, notte di stelle. La Roma vive la situazione più intricata. Deve battere il City, per evitare calcoli e spettri russi. Sporting e Schalke si giocano invece un posto alle spalle del Chelsea nel Gruppo G.