Non basta nemmeno la Roma, versione europea, sgargiante e propositiva di Garcia, la Roma che torna nel calcio delle grandi, che torna, dopo la sciagurata notte di campionato contro il Sassuolo, ad assaporare il terreno dell'Olimpico, nella notte dei gladiatori. Novanta minuti, che valgono un pass per gli ottavi di Champions, in barba ad un girone di ferro che pareva aver sancito la condanna già a fine agosto, col Bayern e i Citizens di Pellegrini. Tutto in una notte, tutto nei novanta minuti dell'Olimpico. Quella che doveva essere una favola, per la Roma si trasforma in un incubo, il finale più amaro fa calare il sipario sui sogni dell'Olimpico. La Roma incrocia il City, e parte fortissimo, dando vita ad un match spettacolare ed equilibrato, che si chiude con il tragico epilogo dell'eliminazione servita a domicilio a Totti e compagni.

Al quarto minuto, è subito Holebas a chiamare in causa Hart, che, da pochi passi, salva in uscita sul greco, imbeccato meravigliosamente da Totti, che firma la prima poesia della partita. Ma il City è venuto all'olimpico per giocarsela, e al minuto 20, De Sanctis risponde presente sul tentativo di Milner, che fortunatamente per i giallorossi non angola abbastanza il tiro. Al 21°, è uno scatenato Gervinho ad impensierire Hart, concludendo con un diagonale velenoso sul quale l'estremo difensore mette una pezza. Il City continua a spingere, e, al 25°, trova la rete con Navas, ma è tutto fermo per un fallo di Dzeko su Holebas. Protestano invano gli inglesi, è ancora 0-0 all'Olimpico. Al 38°, Maicon libera il destro da fuori, la palla è centrale e Hart interviene in due tempi. Al 42° è ancora Gervinho che regala l'ultimo sussulto ai giallorossi. L'ivoriano va via da solo, ma viene fermato da Mangala un attimo prima del tiro. Protesta Garcia, come tutta la Roma, ma è tutto regolare, e all'olimpico si va negli spogliatoi senza recupero.

Sono le 21.46, quando si parte per i secondi 45, ed è al minuto 60 che arriva l'anatema che stronca i giallorossi. La condanna che viaggia sui piedi di Nasri, che da venti metri fa partire un missile che scheggia il palo e fa secco De Santis. È notte fonda a Roma, con la Roma che adesso ha bisogno di due gol. Ci prova Nainggolan con un bolide dalla distanza, neutralizzato da Hart, Ljajic con una serpentina che ubriaca Zabaleta ma si conclude con un tiro alto quanto basta per spezzare le speranze dei suoi, e Manolas che trova il palo sulla propria zuccata. Ma al minuto 85, è ancora City. Con uno splendido Nasri che buca centralmente per Zabaleta, che, da pochi passi, cala il colpo de KO su una Roma che sbatte forte contro i propri limiti, che vanno cercati nella mente oltre che nel fisico.

Finisce così all'Olimpico, con gli applausi della sud. Finisce male, malissimo, la favola piccola-grande Roma.