Si astiene il primo round del derby madrileno tra Atletico Madrid e Real Madrid. Al Calderon non è andato in scena uno spettacolo luccicante come le stelle in campo, ma come dalle attese la partita è stata molto tirata ed intensa, soprattutto dal punto di vista agonistico. Molto meglio il Real nella prima frazione, dove avrebbe meritato certamente il vantaggio, che Oblak - il migliore in campo - ha impedito due volte a Bale e James. Nella ripresa nervi tesi tra Mandzukic e Ramos, che se le sono date di santa ragione. Nel finale di partita non è bastato il forcing dell'Atletico, svegliatosi troppo tardi dal torpore del primo tempo. Il risultato finale dunque, non rende tranquillo ne Simeone, ne Ancelotti, che parte con un leggero vantaggio, ma che al ritorno dovrà stare attento a non subire gol dai cugini. 

Simeone si affida alla formazione più collaudata ed affidabile, con Gabi e Mario Suarez a protezione della solita difesa a quattro con Juanfran, Miranda, Godin e Siqueira. Arda e Koke ad inventare sulla corsie esterne, Greizmann e Mandkukic, in crisi di gol preferito a Torres. Ancelotti, invece dopo le rotazioni effettuate nell'ultimo turno di campionato fa scendere in campo i migliori undici a disposizione, preferendo James a Isco, con Varane confermato al centro della difesa dopo i recenti problemi occcorsi a Pepe. Al centro dell'attacco con Ronaldo si ricompone la BBC con Bale e Benzema.

Nella bolgia del Calderon è il Real a partire con la parsonalità delle grandi squadre. Oblak è subito decisivo nel respingere una conclusione ravvicivata di Bale, ben imbeccato dopo una lunga azione corale. I primi minuti passano con il pallone tra i piedi dei blancos, attivo soprattutto con Carvajal le cui sortite offensive però, non producono più di un paio di corner. Greizmann, prova a caricarsi la squadra sulle spalle cercando di scuotere i suoi compagni in evidenti difficoltà, ma il Real resta in controllo del match, anche senza accellerare i ritmi. La punizione di Ronaldo allo scoccare del ventesimo sbatte su Miranda, mentre dall'altra parte, la coppia Koke - Greizmann prova seppur inutilmente ad accendere la miccia nell'attacco Roji-Blanco. Bale è ispirato, Oblak però, lo è di più, e lo dimostra volando per respingere il bolide scagliato dal Gallese. Il pubblico di fede Atletico, prova a scuotere la squadra, ma è ancora il Real con James Rodriguez ha calciare in porta, Oblak però si fa trovare ancora pronto. Poi ci prova anche Modric, ma il risultato non cambia. L'unica conclusione degna di nota per i cholchoneri arriva al 40' con Greizmann, tra i più attivi in campo. Il primo tempo si avvia sul binario della parità, soprattutto dopo l'ennesimo intervento di un brillantissimo Oblak ancora una volta decisivo sul diagonale di James Rodriguez. 

Si va negli spogliatoi sullo 0-0 grazie all'ispirazione di un Oblak perfetto nell'opporsi alle ripetute minacce delle merengues. 

La seconda frazione si apre con una botta al volto per Mandzukic, costretto a farsi medicare a lungo per un brutto taglio rimediato all'altezza dell'arcata sopracigliare. La partità sale di agonismo ed intensità, ma lo spettacolo ne risente in negativo. L'Atletico è più sciolto e meglio piazzato in campo, ma non riesce in nessun modo ad impensierire Casillas praticamente inoperoso nel corso del match. Torna a bussare dalle parti di Oblak il Real, che invece, cerca di innescare un Cristiano Ronaldo visibilmente sottotono. Ancelotti, allora prova a mescolare un po le carte, modificando l'assetto del Real con l'ingresso di Isco per Benzema. Anche il Cholo corre ai ripari, richiamando Griezmann per Raul Garcia, e Torres per Koke, anch'esso in ombra. L'ultimo quarto di match vede il ritorno dell'Atletico, che più con il cuore che con la testa cerca di vincere il match. Arda Turan si infiamma in un paio di occasioni, ma non basta, Modric poi fa correre un brivido a tutto il Calderon con una conclusione bellissima, che termina di poco alta sopra la traversa. Gli ultimi dieci minuti però regalano un susseguirsi di grandi emozioni, soprattutto per merito dell'Atletico cresciuto alla distanza. La squadra di Ancelotti, dopo aver speso molte energie nella prima parte si rintana all'indietro favorendo l'avanzata dell'Atletico. Torres prova ad anticipare Casillas, ma il portiere della Nazionale c'è e sventa anche il tentativo di rovesciata provato da Mario Suarez. Il Calderon canta il nome della propria squadra, ma ciò non basta per cambiare il destino del match che si chiude sullo 0-0.

Ora si cambia campo, con il Real leggermente favorito, ma la storia di questo doppio derby di Madrid è ancora tutta da scrivere. Appuntamento alla prossima e decisiva sfida, tra otto giorni, al Bernabeu.