Fino a una settimana fa, pensare che una potenza europea del calcio avrebbe avuto difficoltà a raggiungere le semifinali sarebbe stata quasi follia. Oggi però è tutto diverso, perchè con una prova di forza strepitosa il Porto è riuscito a battere per 3-1 il Bayern in casa, mettendosi in gioco per un posto in semifinale che a inizio stagione sembrava quasi insperato. Due squadre in due momenti contrapposti: i lusitani sulle ali dell'entusiasmo, i bavaresi nel momento peggiore della gestione Guardiola, reduci da una settimana di inferno, culminata nelle dimissioni dello staff medico. Ora però tutti gli affari che non sono di campo vanno messi da parte, perchè saranno i 90 minuti di stasera che daranno il verdetto definitivo: il Bayern in cerca di vendetta contro un Porto che vuole continuare a sognare e che arriva alla prova del nove all'Allianz Arena. E in gioco c'è una semifinale di Champions League.

NUMERI E PRECEDENTI - Porto e Bayern si sono affrontate per la prima volta nel 1987, in finale, e la partita si risolse nel quarto d'ora finale, quando le reti di Madjer e Juary ribaltarono il risultato, che fino a quel punto era fissato dal gol di Kogl. Quel giorno i lusitani conquistarono la prima Coppa dei Campioni della loro storia, e si ripeteranno nel 2004, con Josè Mourinho in panchina. Queste formazioni e video della finale del 27 maggio 1987:

Porto: Młynarczyk, João Pinto, Celso, Eduardo Luís, Inácio (António Frasco 66'), Quim (Juary 46'), Jaime Magalhães, Sousa, André, Madjer, Futre.
Bayern: Pfaff, Winklhofer, Nachtweih, Eder, Pflüger, Flick (Lunde 82'), Matthäus, Brehme, Hoeness, Rummenigge, Kögl.


Ci sono altre due occasioni nelle quali le due squadre si sono trovate l'una di fronte all'altra in Champions League, ed entrambe le volte sono stati i tedeschi a uscirne vincitori: nel 1991 (1-1 in casa e vittoria per 2-0 in trasferta) e nel 2000 (1-1 in trasferta e 2-1 in casa, arrivato con la rete nel recupero di Linke). In entrambe le occasioni, si trattava di un quarto di finale.

Dalla parte del Bayern c'è un dato molto favorevole: nei precedenti con squadre portoghesi ha raccolto 13 vittorie, 8 pareggi e due sconfitte, arrivate nella finale del 1987, giocata a Vienna e nella gara di 6 giorni fa. In casa però non ha mai perso: ben 8 vittorie e soli due pareggi. Il Porto, in Germania, non ha un trend molto positivo, visto che conta 3 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte.

LA GARA D'ANDATA - Definire la sfida di sei giorni fa una sorpresa sarebbe quasi riduttivo: in Baviera, il giorno del sorteggio, si sono visti senza dubbio molti sorrisi, e non tanto perchè il Porto non fosse un avversario da rispettare, ma perchè si potevano temere scontri molto più pericolosi, con Real Madrid o Barcellona ad esempio. La squadra di Lopetegui non si è però scomposta, ha lavorato con la sua filosofia ed è arrivata in eccellenti condizioni il giorno della partita, contro un Bayern rimaneggiato ma comunque fortissimo. L'allenatore spagnolo ha scelto di schierare dal primo minuto Quaresma (in sostituzione di Tello) e Jackson Martinez, che non metteva piede in campo da oltre un mese. Risultato: doppietta del primo, gol del secondo, e rete di Thiago Alcantara che pesa solo per il computo delle reti segnate in trasferta, ma alla fine il risultato è 3-1, e i protagonisti sono proprio il portoghese ex Inter e il colombiano, quest'ultimo in particolare autore di una partita di sacrificio clamorosa, da 9 in pagella. Ecco gli highlights della sfida del Dragao:

LA STRADA DEL PORTO - Percorso abbastanza agevole per la squadra di Lopetegui fino a questo punto: la vittoria nel girone con BATE Borisov, Shakhtar Donetsk e Athletic Bilbao è stata ottenuta senza problemi, con un totale di 14 punti. 4 vittorie, ottenute tutte contro gli spagnoli e bielorussi, mentre i due pareggi sono arrivati impattando contro gli ucraini (2-2 in trasferta e 1-1 in casa). I gol di Martinez e Brahimi sono stati fondamentali: ben 9 reti sulle 16 totali sono stati firmati dal duo d'attacco. Ottenuto il primo posto, agli ottavi è stato spazzato via il Basilea, avversario piuttosto agevole, ma che in casa era riuscito a ottenere un pareggio più che meritato per 1-1, con le reti di Derlis Gonzalez e Danilo. Al ritorno al Dragao però non l'hanno praticamente mai vista: 4-0 rotondo e senza appello e qualificazione ai quarti di finale da imbattuto, trend confermato anche nella gara d'andata.

LA STRADA DEL BAYERN - La squadra di Guardiola è arrivata ai quarti di finale con un percorso piuttosto pulito, vincendo il girone senza troppi problemi, nonostante il compito non fosse esattamente facile: la superiorità dei tedeschi è emersa subito, con la duplice vittoria per 1-0 contro Manchester City (in casa) e CSKA in trasferta, confermata poi con il clamoroso 1-7 dell'Olimpico di Roma; al ritorno i giallorossi limitarono i danni (2-0) i gli inglesi riuscirono a strappare un 3-2 vitale per la loro qualificazione, mentre i russi, perdendo 3-0, dovettero dire addio alle competizioni europee. Un altra avversaria in un clima piuttosto rigido agli ottavi: lo Shakhtar Donetsk. Dopo uno scialbo 0-0 all'andata in Ucraina, il Bayern ha dilagato in casa con un netto e rotondo 7-0, rafforzando la propria candidatura alla vittoria finale, anche se la sconfitta di 6 giorni fa ha aperto tanti dubbi sull'armata di Guardiola.

QUI PORTO - Sono state solamente tre le squadre a riuscire a battere i Dragoes in questa stagione: il Maritimo, il Benfica e lo Sporting Lisbona, queste ultime due addirittura in casa, in occasione di sfide sentitissime in Portogallo, soprattutto con le aquile, che comandano la Primeira Liga, mentre il Porto insegue a 3 punti di distanza. Nei giorni scorsi è arrivata la delusione dell'eliminazione dalla Coppa Nazionale, proprio contro il Maritimo, in semifinale, ma la squadra di Lopetegui si è comunque ripresa alla grande, ottenendo due vittorie di fila in campionato, 5-0 casalingo all'Estoril e 3-1 sul campo del Rio Ave, prima di esplodere definitivamente nella sfida contro il Bayern. Tra i protagonisti di queste vittorie c'è sicuramente Quaresma, uno dei leader dello spogliatoio, autore di 5 gol sugli 11 totali dei suoi. Il portoghese sta sostituendo degnamente il titolare, Tello, portando grande esperienza e quel pizzico di follia che ha sempre dimostrato di avere. L'uomo chiave resta comunque Jackson Martinez, e si è visto nella gara d'andata cosa significhi averlo in attacco: lotta, segna, corre,torna anche a difendere. Senza di lui il Porto non andrebbe lontano, almeno contro le grandi. Occhio anche a Brahimi, arma in più sulla fascia sinistra, e a Casemiro, che sta vivendo la stagione della consacrazione, e difficilmente l'anno prossimo il Real Madrid, che detiene il suo cartellino, farà a meno di lui...

QUI BAYERN, NEL BENE... - Parlare della stagione dell'armata tedesca appare superfluo: si aspetta la matematica per poter festeggiare un campionato già vinto da mesi, con una semifinale di coppa da disputare contro il Dortmund. L'obiettivo reale è però la coppa dalle grandi orecchie, come dichiarato anche da Guardiola e dalla società: le coppe in patria stanno diventando quasi una formalità, la testa dei bavaresi è tutta sulla Champions. Certo, ci si aspettava qualcosa di meglio in ogni caso, perchè alcune prestazioni sono state decisamente sotto tono, a partire dallo 0-0 sul campo dello Shakhtar; le prove di forza non sono comunque mancate, chiedere alla Roma. Guardiola si è, come sempre, divertito a fare ruotare i suoi uomini a piacimento, alternandoli nei vari ruoli e creando tanti moduli diversi, anche se ora deve fare i conti con un problema di infortuni che prima non si era mai trovato davanti, o per lo meno non così ampio, che sta creando problemi enormi, e non solo dal punto di vista dei risultati.

...E NEL MALE – L'incubo di settimana scorsa è culminato nelle dimissioni del medico sociale Hans-Wilhelm Müller-Wohlfahrt e di tutto il suo staff, dopo 39 anni di servizio: sin dai tempi di Beckenbauer e Gerd Muller, è stato un'istituzione al Bayern. La decisione è stata spiegata attraverso un comunicato: "Per motivi incomprensibili la colpa della sconfitta col Porto è stata attribuita allo staff medico. Un rapporto sano, basato sulla fiducia non è dunque più possibile". Insieme a Müller-Wohlfahrt si sono dimessi anche Kilian Müller-Wohlfahrt (figlio dello storico dottore dei bavaresi), Peter Ueblacker e Lutz Hänsel. Era stata soprattutto la stampa tedesca ad accusare lo staff medico del Bayern, che era arrivato arrivato all'importante sfida dell'andata senza Schweinsteiger, Alaba, Robben e Ribery su tutti. Guardiola è intervenuto cercando di stemperare la tensione e facendo mea culpa per la sconfitta: “Ero deluso, il medico non c'entra niente. Non è successo nulla tra noi, è stata una sua decisione e io la rispetto. Gli infortuni fanno parte del calcio, non è colpa dei medici. La responsabilità della sconfitta di Oporto è mia. In due anni i miei giocatori hanno subito un totale di 30 operazioni e abbiamo vinto campionato e coppa. Non possiamo vincere ogni partita 3-0 o 4-0 in questa situazione. È impossibile. Prima dello Shakhtar non abbiamo avuto infortuni, tre o quattro giorni dopo sì: così va la vita. E io resterò qui anche la prossima stagione". Markus Hörwick, responsabile dell'area comunicazione, è apparso alquanto basito: "Non ne sappiamo nulla, per noi è un fulmine a ciel sereno. Rimaniamo senza parole".

LE PROBABILI FORMAZIONI - L'emergenza per Guardiola continua e sembra essere quasi senza fine: sicuramente mancheranno uomini chiave come Alaba, Benatia e Robben, oltre a Javi Martinez e il terzo portiere Starke. Restano in fortissimo dubbio anche Schweinsteiger e Ribery, che non erano della partita nemmeno all'andata, e alla lista si è aggiunto anche Juan Bernat, che deve fare i conti con un problema alla caviglia e potrebbe non essere della partita. Con i giocatori più che contati, il tecnico ex Barcellona dovrebbe riproporre il 4-3-3, trasformabile in 4-2-3-1 a seconda della posizione di Thiago Alcantara, con Lahm che dovrebbe retrocedere sulla linea dei difensori, per occupare la corsia sinistra, con Rafinha a destra e al centro Boateng e Dante, anche se non è escluso l'impiego di Badstuber dal primo minuto. Nel caso giocasse il prodotto del settore giovanile, il capitano dovrebbe rimanere a centrocampo; in caso opposto, sarebbe Rode a trovare spazio dal primo minuto vicino a Xabi Alonso e appunto ad Alcantara. Davanti il tridente non cambierà: Muller, Lewandowski e Gotze. E ovviamente, tra i pali, Manuel Neuer.

Qualche preoccupazione in più ce l'ha anche Lopetegui, che nella gara d'andata aveva sorpreso tutti schierando dal primo minuto il rientrante Jackson Martinez, mossa più che azzeccata, mentre non si era fidato a rischiare Tello, non in perfette condizioni. Il tecnico si dovrà porre gli stessi punti di domanda anche per questa sfida, ma dovrà anche dare una sistemata alla difesa, perchè sulle fasce non potranno correre Danilo e Alex Sandro, entrambi squalificati. Problema non da poco, visto che il gioco del Porto passa molto dai piedi dei due terzini. Davanti a Fabiano la linea dovrebbe dunque essere composta da quattro centrali di ruolo, con Maicon e Martins Indi, i centrali di settimana scorsa, larghi sulle fasce, con Marcano, rientrante dalla squalifica, e Diego Reyes al centro. Dal centrocampo in su però non sono previsti cambiamenti, se non il solito ballottaggio tra Oliver Torres ed Evandro per affiancare Herrera e Casemiro. Davanti, difficilmente Martinez verrà lasciato fuori: il colombiano guiderà l'attacco con Quaresma e Brahimi.

LE PAROLE DELLA VIGILIA - "Lahm c'è, Schweinsteiger tornerà ad allenarsi solo oggi, Ribery credo non possa giocare". Il punto sugli infortuni non è sicuramente positivo, ma Pep Guardiola è fiducioso sul raggiungimento della qualificazione: "Sono ottimista al 100%: ce la faremo. Vivo per queste partite, ho visto come i miei giocatori lottino l'uno per l'altro, vinceranno di nuovo il campionato e sono sicuro che domani proveranno a sfruttare le loro opportunità. Qualunque cosa accadrà, questi giocatori resteranno i miei eroi. Dobbiamo lottare, solo così possiamo andare avanti, non ha senso andare in campo senza la volontà di ribaltare il risultato, e noi vogliamo ribaltarlo. Dovremo entrare immediatamente in partita ed essere connessi al 100%. Non c'è molto altro da dire. Se giocheremo al meglio delle nostre possibilità, sono certo che possiamo passare il turno".

Una fiducia che il tecnico ha trasmesso anche ai suoi giocatori, e che vuole diffondere anche il capitano Philipp Lahm: "Non c'è problema, posso giocare. Abbiamo novanta minuti per ribaltare il risultato: sono fermamente convinto che andremo in semifinale". Anche un'altra colonna portante della squdra come Thomas Muller appare sereno, e scherza anche, fingendosi anche l'addetto stampa di Lahm: "Non dobbiamo andare fuori giri. Dobbiamo giocare in modo saggio, non buttarci all'attacco come kamikaze. Crediamo in noi, ma non dobbiamo fare tanti errori. Attaccheremo in modo diverso, ma non voglio dirvi ancora come...".

Dal canto suo, Lopetegui non vuole tirarsi indietro, e vuole una squadra concentratissima: "Siamo concentrati sulla partita - ha detto l'allenatore dei Dragoes - dovremo fare esattamente tutto quello che abbiamo preparato. Sara’ un compito difficile, ma noi cerchermo di trovare risposte semplici. Ci piace l’idea di affrontare il Bayern, che e’ una delle squadre piu’ forti al mondo. Non possiamo pensare a cosa puo’ succedere, ci concentreremo solamente sulla partita e poi cercheremo di rispondere sul campo. Faremo di tutto per fare la nostra partita e creare occasioni: dobbiamo pensare esclusivamente a noi stessi. Dovremo offrire una grande prestazione".

Le squalifiche di Danilo e Alex Sandro peseranno nell'economia della gara: "Rispetto all'andata dovremo fare alcuni cambiamenti, deciderò domani cosa fare. Dovremo scendere in campo con il desiderio di avere sempre la palla, dobbiamo attaccare e recuperare subito il pallone quando sarà dei nostri avversari. Non è vero che Jackson Martinez nella prima partita ha giocato grazie a delle infiltrazioni, non avrei mai permesso una cosa del genere". Attaccare e segnare sì, ma di fronte c'è un Bayern a dir poco agguerrito: Lopetegui non se ne preoccupa però, vuole pensare solo alla sua di squadra. "Non spenderò energie per cercare di capire cosa faranno loro - ha continuato lo spagnolo - siamo totalmente concentrati su quello che dobbiamo fare noi. Siamo chiamati a competere con una grande squadra che sta facendo la storia, dovremo scendere in campo con la voglia di essere protagonisti".