A un passo dall'obiettivo, ma su un campo molto difficile. Il Real Madrid si gioca contro la Juventus l'accesso alla finale di Champions League, la seconda consecutiva in caso di successo, dopo aver raggiunto per la quinta volta filata un posto tra le migliori quattro d'Europa. Un avversario di prestigio per i bianconeri, e con un gran fascino: i Blancos partono sicuramente con i favori del pronostico, anche se in conferenza stampa Carlo Ancelotti ha specificato che non ci sono favoriti in questo tipo di partite.

"Se la Juve è arrivata fin qua vuol dire che ha meritato, è stata la sorpresa ma non vuol dire che è la meno favorita, tutto può succedere... Abbiam tutte le stesse possibilità". Parole proprio dell'allenatore, ex di giornata, che poi si è anche guardato indietro, ai quarti di finale, confrontando gli avversari di ieri con quelli di oggi: "La qualificazione sarà giocata alla pari come anche ai quarti, la Juve è diversa dall'Atletico, ha caratteristiche differenti. Con l'Atletico abbiamo avuto molto possesso, la Juve tiene più palla. Ha caratteristiche diverse, e saranno partite diverse". Ancora più indietro c'è il suo passato sulla panchina bianconera, dal 1999 al 2001: "Ho allenato due anni trovandomi molto bene con una parte della tifoseria, con la società, imparando anche molto. ho avuto problemi con alcuni tifosi, ma in due anni qui sono cresciuto tanto".

La tradizione, per quanto possa contare, è sicuramente a favore dei bianconeri visto che il Real ha vinto una sola volta a Torino: "La Juve è sempre stata forte e competitiva, vincer qui non è facile. Detto questo, vogliamo realizzare un sogno dopo aver vinto la decima, vogliamo giocarci di nuovo una finale. Faremo di tutto per compiere questo obiettivo". Come si potrà rompere l'incantesimo che dura dal 1962, ultima vittoria delle Merengues contro la Juve: "La cosa importante sarà giocare il meglio possibile usando tutta la qualità di cui disponiamo, il fatto che io creda che si possono pareggiare due partite non c'entra. Vogliam dimostrare la nostra qualità attaccando, prepariamo queste due partite con un calcio d'attacco, ma dovremo anche difendere molto bene".

Non vuole sbilanciarsi comunque Ancelotti sul piano tattico: "L'idea dei tre dietro non la scarto a priori, ma la prepariamo con i quattro dietro, ho usato Ramos centrocampista e potrei utilizzarlo anche con la Juve. Gli undici di domani ce li ho ma non ve li dico... Stiamo bene, abbiamo avuto problemi in gennaio-febbraio, ma ora siamo in fiducia, abbiamo alcuni infortunati ma siamo stati capaci di rimpiazzarli molto bene". Uno dei giocatori più chiacchierati è sicuramente il Chicharito Hernandez, uomo qualificazione contro l'Atletico, che probabilmente sarà il sostituto di Benzema, assente di lusso: "L'assenza di Karim? Le difficoltà arrivano quando non ci sono buoni movimenti o buon possesso palla, non è assolutamente un giocatore che determina l'efficienza dell'attacco. L'esplosione di Chicharito non può essere un problema, tutti sono molto soddisfatti, ha giocato molto nelle ultime partite, se siamo qui è anche merito suo. Si è fatto trovare pronto nel momento in cui l'ho chiamato per giocare, sarà un aiuto importante come lo è sempre stato. Ad oggi ha una condizione fisica e mentale ottimale, può giocare dal primo minuto o entrare a partita in corso".

Insieme al messicano, in attacco ci saranno quasi sicuramente Bale e Ronaldo: "Gareth sta benissimo, ha avuto un piccolo infortunio ma gli abbiam dato il tempo per recuperare. Sta bene, ha giocato mezz'ora col Siviglia ma ha fatto bene, sta al 100%. Cristiano? Sta bene, penso... fino a sabato sera stava bene, fisicamente sta bene".

Parole anche per gli avversari di domani sera, una squadra in costante crescita secondo Ancelotti: "La Juve ha aumentato l'esperienza in Champions negli ultimi anni, sono in fiducia avendo vinto lo scudetto, e han giocatori di grandissima qualità. L'importanza è di tutta la squadra, temiamo Tevez, Pirlo, Vidal, Buffon, come la difesa della Juventus e tutti gli altri". Uno in particolare però è Alvaro Morata, ex canterano e non solo, anche campione d'Europa in carica: "Dobbiamo tenerlo in considerazione, ma non sarà un solo giocatore a esser decisivo". Sarà piacevole anche la reunion tra il tecnico e Andrea Pirlo: "Ha detto che se vince si ritira? Io spero che lui continui a giocare anche l'anno prossimo, ho letto che mi considera come un padre, ma io lo considero come un fratello".

Dal punto di vista tattico, Ancelotti non sa che Juve aspettarsi, se a tre o a quattro dietro, ma è certo di una cosa: ciò non influenzerà la sua squadra."La Juve è una delle poche squadre che fa entrambe le difese senza problemi, è un dubbio che abbiamo ma non cambia le nostre idee. Dobbiam cercare di imporre il nostro gioco e la nostra identità". Parole anche per il collega Allegri: "Ha fatto un ottimo lavoro, ha avuto buon senso e ha dato equilibrio e ha messo le sue idee in una squadra che aveva già fatto grandi cose".

Infine, un po' di filosofia, sia per quando riguarda i suoi giocatori che gli avversari: "Non servono motivazioni per vincere al Real, soprattutto quando possiam giocarci una finale di Champions. Sappiamo sarà davvero davvero difficile, ma siamo davvero davvero vicini. Non so cosa noi abbiamo in più della Juve, son due squadre diverse con caratteristiche diverse, e ognuno vuole imporre le qualità. chi riesce a fare questo vincerà. Queste sono le semifinali: se hai coraggio vinci, se hai paura perdi".

Ad affiancare il tecnico in conferenza c'era anche il centrale Pepe, uomo chiave e leader dello spogliatoio Madridista, che ha parlato della pressione, che non sente, sulla sua squadra: "Non sentiamo pressione, sappiamo quanto sarà complicata la partita e la difficoltà che impone giocando qui. Siamo sereni, in questa fase della champions non siamo favoriti. Se non vinciamo non è un fallimento, rispettiamo chi ci affronta e sappiam che non è facile, dobbiam vivere appieno la giornata di domani. Quest'anno abbiamo speranza di difendere il titolo, e non importa chi gioca, bisogna difendere i colori del Real Madrid".

Una settimana, tra Siviglia, Juventus e Valencia, che potrebbe decidere la stagione del Real: "Non solo adesso, ma anche il mese scorso abbiam vissuto qualcosa di simile. è positivo perchè vuol dire che siamo in corsa su tutte le competizioni, questo fa si che la grandezza del club ne guadagni". Gran parte del merito è anche del suo allenatore, e ne canta le lodi: "Per me è un privilegio poter ogni giorno imparar qualcosa con Ancelotti, ogni giorno e ogni minuto al suo lato cresco professionalmente. Gli piace lavorare nel calcio, ha giocato e come allenatore conosce benissimo i nostri bisogni. E' una persona fantastica come uomo e come allenatore". Un commento anche sulle scelte del tecnico: "Ramos ha molta qualità, è forte nelle situazioni di calci da fermo, ci sta dando una stabilità buona e si sacrifica molto della squadra giocando a centrocampo. Conta quello, per vincere sempre".

Che partita si aspetta Pepe? "Sarà dura, una partita caratterizzata dal tipico gioco italiano di una squadra che cercherà fortuna con gli attaccanti. Siamo fiduciosi di poter conquistare un risultato importante per noi". Due attaccanti che probabilmente saranno Tevez e Morata, di cui il portoghese ha parlato: "Tevez è un giocatore di qualità, non perde palloni, lotta molto e ne recupera molti, combatte dentro al campo. Questa è una cosa positiva perchè affrontiamo grandi giocatori, non solo Tevez ma anche Llorente e Morata. Per me sarà bello giocare contro Alvaro, è un ragazzo che ha debuttato con me quando era nel Real, per me è un ragazzo speciale, sarà bello incontrarlo. Lui ha molto affetto per il Real ma quando inizierà la partita le cose buone si lasciano da parte".