Carlo Ancelotti si presenta in conferenza stampa alla vigilia della sfida di ritorno contro la Juventus, nell'aria la sensazione di un esame senza ritorno, un futuro da scrivere in 90 minuti. A Madrid, Ancelotti non gode dei favori del Presidente, Florentino ha un'idea di calcio tutta sua, che non collima con quella del tecnico italiano. A unirli i successi, Ancelotti è l'uomo della Decima e Perez non può cacciarlo, almeno fin quando a Madrid arrivano trofei e apprezzamenti.

Quest'anno, il rischio di chiudere senza tituli è a un passo. Fuori dalla Coppa del Re, con la Liga in mano al Barcellona, il Real è appeso alla Champions, da difendere dopo il successo dello scorso anno. Si riparte dall'1-2 di Torino, la qualificazione è possibile, vista la forza del Real probabile, ma lo spogliatoio è una polveriera, qualche acciacco, malumori mal celati, il Real attende la partita della verità scosso nelle sue fondamenta.

Non a caso Ancelotti continua a seguire il suo filone, calma e tranquillità, da trasmettere all'ambiente e alla squadra. Parole che riconducono tutti a più miti consigli. Testa e gambe, la forza scenica del Bernabeu, tutto deve remare dalla stessa parte, per conquistare la finale e regalarsi un altro derby spagnolo.

"Vedo la squadra concentrata, con voglia di vincere, con il desiderio di vincere una gran semifinale e avere l'opportunità di giocare un'altra finale. Stiamo cercando di scrivere un'altra pagina di storia, perché nessuno ha mai giocato due finali di Champions di fila (cosa non vera, in realtà mai nessuno ha VINTO due Champions di fila, ma ci sono squadre, come la Juventus ad esempio, che di finali di Champions consecutive ne hanno giocate anche tre, ndr). Le storia non sta dalla nostra parte, però faremo tutto il possibile per vincere. I fischi del Bernabeu? Tutti sentono quando i tifosi fischiano un giocatore. Mi dispiace, è chiaro, però so che Casillas ha molta esperienza ed è preparato. Queste situazioni lo motivano ancora di più".

Si passa poi ai singoli. Il dubbio, sul fronte Real, riguarda Benzema. Il francese pare aver smaltito i problemi al ginocchio, resta da valutarne l'impiego, se al via o a partita in corso. Hernandez è in ottima forma e punta alla riconferma, per Benzema, fuori omai da diverse settimane, possibile quindi uno scampolo di gara nella ripresa.

"E' disponibile al 100%. Ha avuto più tempo per recuperare e adesso è pronto. Può giocare dall'inizio oppure dalla panchina. In queste ultime partite contro Siviglia e Valencia la squadra ha giocato bene. Domani dovremo evitare di perdere concentrazione nei dettagli e giocare con intensità".

Chiusura per Bale, uno dei più criticati nella stagione del Madrid, sempre in campo per imposizione presidenziale.

"Ha fatto una buona stagione. L'anno scorso ha segnato nelle finali di Coppa del Re e Champions League, quindi in momenti importanti. Siamo contenti di lui. Tanta gente parla troppo, forse. Il suo agente parla senza aver mai visto un allenamento, non conosce il nostro ambiente. Nessuno ha mai avuto problemi con lui nello spogliatoio".

Una nave in tempesta, il Real, scaramucce tra stelle, la paura del fallimento, Ancelotti tiene le redini e scruta l'orizzonte, è sull'orlo del baratro, ma non è la prima volta.