Da un triplete ad un altro. Le due finaliste della Champions League hanno, chi in Spagna, chi in Italia, la possibilità, a Berlino il sei di giugno, di conquistare il triplete. La storica tripletta che prevede il titolo nazionale (La Liga o lo Scudetto), la Coppa Nazionale (Coppa del Re o Coppa Italia) ed ovviamente la Champions League. Barcellona e Juventus, a coronamento di una strepitosa stagione, avranno anche questo piccolo, ma grande onere, che potrebbe impreziosire ancora di più la bacheca stagionale di successi. 

A tal proposito, chi è esperto di triplete è sicuramente Gerard Piquè, che dopo quello conquistato con Guardiola proverà, assieme ai suoi compagni blaugrana il bis. Anche se il difensore spagnolo frena e analizza il momento della squadra pensando gara per gara: "Il triplete? A inizio stagione, ma anche a gennaio, nessuno poteva immaginarlo possibile, però non abbiamo ancora vinto nulla e quindi dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Intanto pensiamo a vincere prima possibile la Liga, poi vedremo".

"Questo Barcellona, rispetto a quello che centrò il triplete con Guardiola, è più maturo, siamo cresciuti nel gioco, non abbiamo più il 70-80% del possesso palla, ma siamo più diretti e più rapidi anche grazie alle qualità dei nostri tre attaccanti. Non ho mai visto un tridente come questo e sì che ne abbiamo avuti di grandi attaccanti, ma la qualità di Messi, Neymar e Suarez e l'intesa che hanno è qualcosa di unico".

Scongiurato il pericolo sciopero, già da questa domenica il Barcellona, che si trova a +4 sul Real Madrid di Ancelotti a 2 giornate dal termine, potrebbe festeggiare il primo dei tre titoli in palio vincendo il match contro l'Atletico Madrid al Vicente Calderon, assicurandosi il primato nella Liga Spagnola. Il condottiero della squadra è sicuramente Luis Enrique, sul futuro del quale Piquè non si sbilancia: "Non so cosa succederà, ma il mister ha detto più di una volta che questa è casa sua, che ha un altro anno di contratto e che è sua intenzione restare".

Dove invece si sbilancia, screditando l'opinione di molti addetti ai lavori è sulla finale di Champions League"La Juve ha meritato la finale e noi non ci sentiamo favoriti, abbiamo il 50% di chance a testa. E' una rivale molto difficile da affrontare, una squadra che ha una grande storia, giocatori di alto livello e che, anche se italiana, non gioca un calcio difensivo, come ha dimostrato al Bernabeu. Non vedo l'ora che arrivi questa finale così emozionante, ma prima dobbiamo pensare a chiudere il campionato e poi alla finale di Coppa del Re".

Piqué non nasconde un piccolo rimpianto tuttavia, quello di voler affrontare i galacticos in una finale di Champions: "prima del mio ritiro mi piacerebbe giocare la finale di Champions contro il Madrid, so che non è facile e che intanto mi devo godere questa finale perché non so se avrò un'altra occasione".