Il giorno tanto atteso, il giorno in cui comincia ufficialmente la fase finale della competizione per club più ambita: la Champions League, dopo la fase preliminare, entra nel vivo. Oggi alle 17.45 al Grimaldi Forum di Montecarlo, come d'abitudine, Gianni Infantino presenterà i sorteggi per la fase a gironi. Ieri sera i preliminari ci hanno restituito le quattro fasce, con solamente due italiane protagoniste e il nuovo sistema che prevede otto campionesse nazionali in prima fascia.

IL REGOLAMENTO

Partecipano alla fase a gironi: 12 prime classificate dei paesi dal 1° al 12° posto, 6 seconde classificate dei paesi dal 1° al 6° posto, 3 terze classificate dei paesi dal 1° al 3° posto, la detentrice dell'Europa League, 10 squadre qualificate dai play-off.

Le 32 squadre saranno suddivise in otto gruppi di quattro squadre ciascuno, con la restrizione che in uno stesso gruppo non ci possono essere due squadre provenienti da una stessa federazione. Per il sorteggio, le squadre sono inserite in quattro urne secondo i seguenti principi (introdotti a partire dalla stagione corrente): nell'urna 1 vengono inseriti i vincitori dei campionati delle prime sette federazioni secondo il coefficiente UEFA per nazioni 2014. Poiché la squadra detentrice del titolo (Barcellona) è anche la vincitrice del campionato di una delle prime sette federazioni, i campioni in carica della federazione posizionata all'ottavo posto vengono inseriti nell'urna 1 (Articolo 13.05 del regolamento). Nelle urne 2, 3 e 4 vengono inserite le rimanenti squadre, posizionate secondo il loro coefficiente UEFA per club del 2015.

In ogni gruppo, le squadre giocano l'una contro l'altra sia in casa che in trasferta, usando il formato del girone all'italiana. I primi due classificati di ogni gruppo avanzano agli ottavi di finale, mentre le squadre classificate terze nei vari gironi accedono ai sedicesimi di finale della UEFA Europa League 2015-16.

Le partite della fase a gironi si terranno nelle seguenti date: 15–16 Settembre, 29–30 Settembre, 20–21 Ottobre, 3–4 Novembre, 24–25 Novembre e 8–9 Dicembre 2015.

LE SQUADRE

BARCELLONA - C'è poco da dire riguardo agli alieni catalani. Sono i campioni in carica, sono probabilmente la squadra più forte d'Europa, o meglio, lo saranno da Gennaio in poi, quando anche Aleix Vidal e Arda Turan potranno essere utilizzati. Fino a quel momento la coperta potrebbe essere un po' troppo corta, specialmente in avanti dopo la partenza di Pedro. L'inizio di stagione ha spaventato, troppi gol subiti e poca fluidità in attacco, un po' il contrario dell'anno scorso nel periodo in cui era stato inserito Suarez. Ma vien difficile pensare che con il tempo tutti questi piccoli difetti non saranno sistemati da Luis Enrique, sempre in attesa di poter schierare i due nuovi acquisti estivi. Intanto vedono e provvedono i marziani già presenti in rosa.

CHELSEA - L'eliminazione dello scorso anno per mano del PSG è stata un puro caso, probabimente rigiocando quella partita altre 10 volte il Chelsea di Mourinho la rivincerebbe sempre. 12 mesi fa ai nastri di partenza i Blues erano candidati ad arrivare fino in fondo, oggi non è così certo, specialmente viste le varie titubanze dell'avvio di stagione e soprattutto un mercato che ha portato troppo poco, solo Pedro (benissimo) e Falcao (non benissimo), in attesa di scoprire Baba, che non dovrebbe comunque essere un vero e proprio fattore, e forse Stones. Mourinho è corso ai ripari dopo un agosto difficile. Ma è pur sempre agosto...

BAYERN MONACO - La squadra che più si avvicina al Barcellona, o meglio, che più si dovrebbe avvicinare. Douglas Costa è un innesto pazzesco per qualità e anche quantità, Vidal lo conosciamo bene e si sa quanto vale, anche se non avrà un impatto immediato. Ma davanti non c'è problema, tutti quei fenomeni il modo di giocare insieme lo trovano. Le perplessità che potrebbe sollevare la squadra di Guardiola riguardano la tenuta difensiva e la mediana, apparsa accessivamente sicura nelle prime uscite stagionali, aspetto che è costato vari gol subiti. Inoltre gli infortuni non aiutano e i bavaresi potrebbero tornare sul mercato alla caccia di un rinforzo. Ma sono solo difetti da limare, l'armata di Guardiola prepara l'assalto alla coppa.

JUVENTUS - Ricostruire è stata la cosa più saggia, questo nuovo nucleo può dare molto di più rispetto a quanto avrebbe dato quello dello scorso anno. Insomma, dopo una finale di Champions raggiunta e svariati trofei conquistati vengono a mancare le motivazioni ad alcuni elementi, e le cessioni lo dimostrano. La dirigenza ha fatto la scelta più giusta, quella di ripartire dai giovani. Ma non per questo i bianconeri vanno sottovalutati in ambito europeo. Certo, ripetere quanto fatto lo scorso anno è pressochè impossibile, ma tra le migliori otto d'Europa questa squadra ci sta eccome.

BENFICA - I campioni del Portogallo sono una squadra abituata a stare in prima fascia, quindi non stupisce vederli lì. Sono un po' meno abituati ad avere una squadra così debole rispetto alle abitudini. Preciso, la squadra non è affatto malvagia, ma è sicuramente inferiore rispetto a quella che ha raggiunto la finale di Europa League nel 2013 e nel 2014. Tante novità, a partire dalla panchina, dove siede Rui Vitoria e non più Jorge Jesus, ma anche in campo. La squadra sta attraversando una sorta di ricambio generazionale, ma restano due certezze, sulle fasce: Salvio e Gaitan. Se questi due sono in giornata, i compagni seguono senza problemi. Se non lo sono, la faccenda si fa complicata. Certo, a chi sta nelle fasce inferiori andare al Da Luz non dispiacerebbe...

PARIS SAINT-GERMAIN - L'ennesimo investimento di Al Khelaifi. L'ennesimo assegno sganciato, stavolta in direzione Manchester, intestato allo United. In cambio, Angel Di Maria. Quindi abbiamo Ibrahimovic, il Fideo, Cavani, Lucas, Lavezzi, Verratti, Matuidi, Pastore, Thiago Silva e gli altri. A vedere i nomi quasi non ci sarebbe partita, già quel tridente d'attacco vale a tratti tanto quanto quello del Barcellona. Eppure la maledizione che pende sulla testa del PSG fa pensare che ancora una volta sarà un anno fallimentare in Europa, senza un apparente motivo. Ma è il PSG, un po' come i Clippers in NBA. Certo, magari se non trovasse sempre il Barcellona qualche chance in più ce l'avrebbe. Da osservare con attenzione, anche perchè nessuno vorrebbe incontrare un attacco così.

ZENIT SAN PIETROBURGO - Parlavamo di un Benfica indebolito, ma lo Zenit se possibile sta facendo ancora peggio. Oltre a convincere poco sul piano del gioco, anche il mercato ha lasciato svariate perplessità (dando già come scontata la partenza di Witsel), in primis la cessione di Rondon per far spazio a Dzyuba. La difesa è l'unico reparto rimasto intatto, ed è anche un gran reparto se ci fosse una degna spalla di Garay, visto che Lombaerts è un buon giocatore, ma non un centrale da prima fascia. Da rivedere il centrocampo, l'attacco come già detto ha perso un pezzo fondamentale, dopo aver perso anche Danny (fisicamente c'è, mentalmente no): il suo talento sembra svanito di colpo. Hulk non può fare miracoli da solo, non ne è in grado. Insomma, non la migliore avversaria, ma quasi.

PSV EINDHOVEN - La classica squadra che tutti sperano di incontrare. Il nuovo modo per decretare la prima fascia ha generato questa sorta di miracolo calcistico, più che altro una specie di manna dal cielo per le squadra in seconda, terza e quarta fascia. Ma attenzione. Se c'è una cosa che in Champions League non va fatta, è sottovalutare. E sottovalutare il PSV non è difficile, specialmente se ne facciamo un fatto psicologico son tutti felicissimi di incontrarlo, viste le altre avversarie. Ma la squadra di Cocu è ostica, solida dietro, con un centrocampo dai piedi buoni e un attacco tutto fantasia e velocità. Sanno andare uno-contro-uno, sanno saltare l'uomo e hanno tanto talento. Dovessero fare strada non sarebbe una novità, anche perchè, al contrario dello Zenit, vederli giocare è divertente.

REAL MADRID - Fa effetto vedere il Real Madrid inserito nella seconda fascia, e pensare che questa sia una seconda fascia fa ancora più effetto. Le Merengues pagano il fatto di non essere campioni nazionali, ma una squadra del genere non rischia certo di rimanere fuori almeno dai quarti. Già solo a leggere i nomi della rosa vengono i brividi. Per tanti versi è la stessa dello scorso anno, con un paio di aggiunte importanti come Danilo e Kovacic, i due colpi della dirigenza, che quest'anno ha puntato sul talento e non solamente al nome, come fatto per Bale e James. Per carità, non che siano scarsi, tutt'altro, però 100 e 80... In ogni caso sono una credibilissima candidata ad arrivare fino in fondo. Si potranno trovare diversi difetti a Benitez, ma non che non sappia come si vince in Europa.

ATLETICO MADRID - I cugini Colchoneros hanno rinnovato parecchio, spendendo tanto ma anche vendendo svariati pezzi pregiati. La merce sul banco di Simeone però è di un talento incredibile, specialmente dal centrocampo in su. Gli uomini chiave sono due: Koke, che quest'anno giocherà in mezzo al campo e dovrà dettare i ritmi, e Jackson Martinez, l'uomo che dovrà segnare valanghe di gol (ed è nelle sue corde) e guidare l'attacco con il suo carisma. Al suo fianco, libertà massima all'uomo di punta, ovvero Griezmann. Difficile pensare che si possa ripetere già quest'anno un'impresa pari a quella del 2014, ma chi affronterà questo Atletico non avrà vita facile.

PORTO - Squadra molto rinnovata, che ha perso quattro uomini chiave: Danilo, Alex Sandro, Jackson Martinez e Casemiro. Questi erano di fatto i perni del Porto che lo scorso anno ha spaventato il Bayern. Quella di quest'anno è una rosa molto nuova, ancora tutta da rodare e che probabilmente non farà bene da subito, nonostante la sagacia di Lopetegui e i tanti talenti che sono comunque a disposizione. La questione riguarda proprio il talento: sarà sufficiente per ripetersi, arrivando tra le migliori otto d'Europa? Difficile. Il Porto resta una squadra comunque ostica, ma tra quelle di seconda fascia è senza dubbio la più abbordabile.

ARSENAL - Altra abitudinaria della prima fascia, vittima del nuovo sistema. Le ultime campagne europee hanno però fatto pensare tutto tranne che i Gunners siano una papabile testa di serie. L'eliminazione dello scorso anno subita dal Monaco è ancora lì a testimoniarlo. Quest'anno per ora non è cambiato moltissimo, se non il portiere: Cech aiuta molto, certo, anche John Terry ha detto che con lui tra i pali in campionato si hanno almeno 12 punti in più. Ma davanti a lui ci son sempre gli stessi, con tutti i dubbi del caso. Non è da escludere che Wenger riesca nel miracolo, gli uomini ci sono, ma vale anche il discorso del PSG: non è una squadra vincente, almeno negli ultimi 8 anni, ma è una squadra che nessuno vorrebbe comunque incontrare.

MANCHESTER UNITED - I Red Devils sono tornati dove meritano di stare, ovvero nella massima competizione internazionale. Dopo un anno di assenza, liquidata la pratica Club Brugge ai preliminari (vittorie 3-1 e 0-4) è arrivata la qualifcazione. Ed ora lo United vuole dire la sua. Le carte in regola per farlo ci sono, la difesa ha trovato equilibrio e solidità, il centrocampo fa paura solo a guardarlo e anche la trequarti è ricchissima di talento. Il dubbio vero è legato al portiere: De Gea o non De Gea? Per ora sta giocando Romero, sintomo che l'ex Atleti potrebbe vestire il Merengue presto, ma Van Gaal ha detto chiaramente che non è intenzionato a venderlo. Situazione a dir poco bizzarra. Se De Gea restasse, lo United sarebbe candidata a vincere. Senza De Gea c'è qualche riserva in più.

VALENCIA - Fino a una settimana fa poteva essere una credibilissima outsider non solo per far la sua bella figura, ma anche per pensare a una mezza impresa (semifinale?). La cessione di Otamendi ha però lasciato un enorme vuoto al fianco di Mustafi che un Ruben Vezo qualsiasi, per quanto potenziale abbia il ragazzo, non può colmare ora come ora. Dunque alla caccia del centrale difensivo. Centrocampo e attacco sono completi, l'unico buco resta proprio quello lasciato centrale argentino. Manca ancora un pizzico di esperienza internazionale, in particolare al tecnico Nuno Espirito Santo, tra i migliori "emergenti" in circolazione.

BAYER LEVERKUSEN - I carnefici della Lazio si presentano ai nastri di partenza con una squadra che presenta un netto squilibrio tra il reparto arretrato e quello avanzato, troppa la differenza tra un attacco da brivido e una difesa che fa venire i brividi. Tah è un 1996, troppo giovane per pensare di essere titolare subito (e i difetti si sono visti) e Papadopoulos non sembra ancora essere sicuro. Certo, manca ancora Toprak, giocatore fondamentale, ma anche i due terzini non paiono all'altezza della Champions League. Dal centrocampo in su però è tutta un'altra storia, e come detto, chiedere alla Lazio per maggiori informazioni...

MANCHESTER CITY - Ecco, avete presente quel discorso che stavamo facendo con il Valencia, riguardo al buco lasciato da Otamendi? Rigiratelo, esattamente all'opposto con il City. Avevano una perplessità, cioè la difesa, e con l'argentino l'hanno sistemata. Il City è per certi versi assimilabile al PSG, e soprattutto appare difficile pensare che Pellegrini possa riuscire a dare una mentalità davvero vincente a questa squadra, ricchissima di talento e che ha cominciato a giocare un calcio eccezionale. Ma per vincere la Champions League, obiettivo degli Sky Blues, non basta. Intanto bisogna pensare ad arrivare almeno tra le migliori otto, poi si vedrà. Certo, se Aguero resta sano è tutta un'altra storia...

SHAKHTAR DONETSK - Non sarà il solito Shakhtar che siamo abituati a vedere. E come potrebbe esserlo senza Douglas Costa e Luiz Adriano? Gli ucraini terribili erano di fisso l'outsider, ma da quest'anno la musica cambia. Probabilmente tra le squadre di terza fascia sono addirittura la più abbordabile, anche se a disposizione di Lucescu sono rimasti uomini chiave come Alex Teixeira e Fred, oltre a un Bernard alla ricerca di se stesso.

SIVIGLIA - La squadra di Emery arriva rinnovatissima ai nastri di partenza, in particolare nel reparto offensivo. La difesa è rimasta più o meno quella e anche la mediana non dovrebbe subire variazioni, ma l'addio di Bacca pesa molto, altrettanto quello di Vidal. Si sta puntando su giocatori diversi, in cerca di riscatto o di esperienza (Llorente). Ma se gli andalusi ci hanno insegnato qualcosa è che, anche cambiando tanto, restano sempre una squadra pericolosissima. E il back-to-back in Europa League lo dimostra.

LIONE - Finalmente, verrebbe da dire. Dopo diversi anni di assenza il Lione è riuscito ad aprire ufficialmente un nuovo ciclo, grazie alla solita programmazione sui giovani seconda a pochi in ambito europeo. A tratti Fournier potrebbe schierare una formazione composta solo da giocatori cresciuti nel settore giovanile. Questo basta e avanza per fare capire il talento e soprattutto la mentalità di un gruppo più unito che mai. E lo scorso anno in campionato hanno fatto tremare il PSG...

DYNAMO KIEV - Un'avversaria che è meglio non trovare, la Dynamo di Rebrov. Un tasso tecnico e qualitativo pazzesco, una squadra diversa dallo Shakhtar per filosofia, ma che ha veramente le carte in regola. Fuori Lens, dentro Derlis Gonalez: operazioni da club di medio-alta classifica di Bundesliga, per dirne una a caso. Il dubbio è sempre lo stesso, l'amalgama che negli ultimi anni è mancata. Se Yarmolenko decide di restare però si fa dura per tutti...

OLYMPIAKOS - Ogni anno un cambiamento, sempre puntualmente piuttosto massiccio, ma con gli stessi risultati: un avversario ostico e compatto, in particolar modo alle mura amiche. Basti vedere i nove punti conquistati in casa nella scorsa campagna europea. La squadra del Pireo riparte dall'esperienza di Cambiasso, con il solito obiettivo di ben figurare, come gli sta riuscendo negli ultimi anni.

CSKA MOSCA - Con il figliol prodigo Doumbia è tutta un'altra storia, e lo testimonia la grande prestazione ai preliminari. Una vittima illustre come lo Sporting Lisbona di Jorge Jesus per una squadra che l'anno scorso si è trovata in un girone impossibile, con Roma, City e Bayern. Non proprio vita facile. Con un pizzico di fortuna, raggiungere gli ottavi è tutt'altro che impossibile.

GALATASARAY - Replicare i quarti di finale raggiunti nel 2014 è impensabile, anche perchè la squadra è ben diversa rispetto a quella. Vale lo stesso discorso fatto con l'Olympiakos, ovvero che si cercherà di ben figurare, cosa riuscita solamente a tratti negli ultimi anni. Sneijder guida un gruppo giovane, ma con tanta esperienza. Occhi puntati su Burak Yilmaz, alla caccia di una definitiva conferma a quasi 30 anni.

ROMA - Dei giallorossi conosciamo pregi e difetti già abbastanza bene, e non manca nulla per pensare di arrivare almeno agli ottavi, se non la fortuna. Ed essere in terza fascia, con le prime due così ricche di talento, non aiuta sotto questo punto di vista. Di contro, le squadre che stanno sopra, dovendo scegliere un avversario da evitare in terza fascia, farebbero sicuramente il nome della Roma. Ottima reputazione, ma tutta da verificare sul campo.

BATE BORISOV - Ormai i bielorussi sono una presenza fissa, fissa tanto quanto l'eliminazione al primo turno. Dovessero per caso arrivare fino agli ottavi per strane coincidenze astrali, parleremmo di un miracolo. Non la squadra più scarsa del lotto, ma quasi. La rosa è quella che è, ma va citato un nome: quello di Alexander Hleb, ex Arsenal e Barcellona. 34 anni e tanta voglia di far fare bella figura ai suoi.

BORUSSIA MOENCHENGLADBACH - La prima delle due squadre di quarta fascia da evitare assolutamente. Hanno perso un pezzo importante come Max Kruse, passato al Wolfsburg, oltre a Kramer, ma hanno rinforzato l'attacco con Drmic e la mediana con Stindl. Non sono nomi altisonanti, ma quelli del Borussia sono giovani con voglia di mettersi in mostra. E ce la possono fare.

WOLFSBURG - Puntualmente, ogni anno, c'è in quarta fascia una squadra che per talento dovrebbe stare in seconda. Questo è il turno dei verdi di Sassonia, capaci di fare faville in campionato, di portare a casa due coppe e di conquistare il secondo posto in classifica, oltre che a mettere in difficoltà il Bayern Monaco. Qual è il problema? Le eventuali cessioni di questi ultimi giorni. Perisic, De Bruyne, Dost: tre giocatori chiave che potrebbero lasciare il Wolfsburg. Hecking e la dirigenza faranno di tutto per trattenerli e, se dovessero riuscirci, auguri a chi se li ritrova nel girone.

DINAMO ZAGABRIA - Abituati a sfornare talenti, possono essere un avversario ostico. Anche perchè oltre che farli crescere, adesso hanno anche cominciato a valorizzarli: è il caso di Junior Fernandes e di Angelo Henriquez, il duo di cileni che con Soudani compone il tridente di questa pericolosissima squadra. A differenza delle altre papabili materasso, potrebbero portare via punticini importanti alle grandi. Da tenere d'occhio.

MACCABI TEL AVIV - I giustizieri del Basilea non hanno grandissime chances ne di passare il turno e nemmeno di strappare qualche punto, anche perchè di talento non ce n'è molto ad eccezione di Eran Zahavi, visto anche in Italia con la maglia del Palermo. Lui ha condotto fino a qui la squadra, riuscendo già in un'impresa.

GENT - La novità e la sorpresa, i campioni del Belgio in carica. Sono la classica squadra fiamminga: tantissima gioventù vogliosa di mettersi in mostra su un palcoscenico discretamente importante. Le reali chances di passaggio del turno rasentano lo zero, ma occhio alla rapidità e alla fantasia di questi ragazzi.

MALMO - Lo conosciamo abbastanza bene, visto che è stato avversario della Juventus lo scorso anno. Nei preliminari si è fatto la fama di outsider, avendo eliminato il Salisburgo un anno fa e il Celtic nei giorni scorsi. La squadra è un po' diversa rispetto a quella dell'anno scorso, negli elementi ma non nella filosofia. Discreta, ma difficile pensare che facciano punti.

ASTANA - Si è scritta la storia, il Kazakistan è arrivato in Champions League. Certo, l'obiettivo sarà segnare almeno un gol e prenderne il meno possibile. Di passaggio del turno non ne parliamo nemmeno. Però resta il fatto che quella ad Astana è una trasferta scomoda, quindi tutto sommato evitarla non dispiace a nessuno. Occhio al mediano Maksimovic, perno dell'under20 Serba e unico vero elemento di un certo valore della rosa.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]