Il Paris Saint-Germain prosegue la propria corsa nel Girone A espugnando la Donbass Arena: 0-3 in casa dello Shakhtar Donetsk, decidono le reti di Aurier, David Luiz e Zlatan Ibrahimovic.

Blanc propone il consueto 4-3-3 con Zlatan Ibrahimovic al centro del'attacco, affiancato da Di Maria e Cavani. A centrocampo Thiago Motta ricopre il ruolo di regista, affiancato da Matuidi e Verratti. Lucescu risponde con un 4-2-3-1 in odore di Brasile, come impone la tradizione recente del club: alle spalle della punta Gladskji, il trio Alex Texeira-Marlos-Taison rende imprevedibile l'azione offensiva dei padroni di casa.

La gara inizia fin dai primi minuti su ritmi elevati: dopo una buona partenza dei padroni di casa, è il PSG a passare in vantaggio con un colpo di testa di Serge Aurier su cross dalla sinistra di Maxwell. Il difensore ex Lens segue l'azione e converge in area con i tempi perfetti, portando i suoi in vantaggio al minuto 7. Gli uomini di Lucescu non subiscono il contraccolpo emotivo e continuano ad attaccare a viso aperto, mostrando un gioco rapido e basato sugli scambi tra i tecnicissimi fantasisti d'importazione. Il Paris Saint-Germain, però, vanta una quantità di talento straordinaria e si fa vedere con insistenza nella metà campo avversaria, sfiorando il raddoppio al 15', quando Ibra colpisce un pallone di testa su un cross di Aurier totalmente bucato in uscita da Pyatov. La manovra dei francesi parte quasi sempre da Thiago Motta, che attiva a sua volta i compagni a centrocampo, dando il via alla sistematica ricerca della profondità con la verticalizzazione: al 21' Cavani è sul filo del fuorigioco e viene lanciato solo contro Pyatov. L'uruguayo controlla male, si defila, la mette in mezzo per Di Maria che impatta ma trova il calcio d'angolo. Il pallone viene messo in mezzo dal corner e David Luiz, con un improbabile colpo di coscia, insacca il gol del raddoppio. PSG superiore, ma lo Shakhtar non si fa mettere i piedi in testa e al 41' va vicinissimo al gol con un'azione confusa e rocambolesca: Alex Texeira guadagna il fondo dalla sinistra e rientra, provando a battere Trapp con l'esterno, ma il pallone schizza in mezzo, dove un allucinante flipper di occasioni si materializza per poi scomparire al momento del tiro alto di Rakitsky.

La prima metà di gioco entra in archivio con il risultato di 0-2, un punteggio difficile da recuperare contro una corazzata come il PSG, ma gli uomini di Lucescu scendono in campo con il giusto piglio. Alex Texeira semina il panico sulla corsia di sinistra, supportato da Marlos e Taison, talentuosi e veloci, che si spingono in avanti per creare occasioni da gol. Le occasioni ci sono, ma l'imprecisione sotto porta dei padroni di casa è un limite non indifferente: l'assenza di Luiz Adriano si fa sentire, soprattutto a partire dal minuto 78, quando Alex Texeira, finissimo trequartista, non trova la rete all'interno dell'area di rigore dopo essersi liberato con una finezza del difensore avversario. Un minuto più tardi, è lo stesso Texeira a colpire la traversa, tutto sotto gli occhi di un PSG calmo, quasi attendista, che nel finale di gara trova la rete del definitivo 0-3 con Zlatan Ibrahimovic, pescato in profondità da Javier Pastore. Il tocco dello svedese è deviato dal suo marcatore, e il pallone si insacca su primo palo. Il PSG porta a casa altri tre punti.

Una gara più che piacevole, interpretata da due squadre tecnicamente virtuose e organizzate, nonostante qualche sbavatura difensiva si sia palesata da entrambe le parti, come l'incertezza di David Luiz nel retropassaggio a Trapp o qualche errore nello spostamento della linea difensiva dello Shakhtar per effettuare la trappola del fuorigioco. La prima rete è frutto dell'organizzazione dei parigini, che mandano in gol il terzino, inseritosi con dei tempi perfetti, mentre il raddoppio di David Luiz è da considerarsi a tutti gli effetti un episodio.

Lo Shakhtar avrebbe senz'altro meritato un gol, vista la mole di gioco sviluppata, soprattutto nel secondo tempo, ma l'assenza di un killer d'area si è fatta sentire. Il terzo gol del Paris è la naturale conseguenza di una ripartenza nel finale gestita da una squadra tecnicamente aristocratica: il punteggio finale è ingeneroso nei confronti dei padroni di casa, ma la concretezza del PSG è stata premiata. I francesi mettono a referto la seconda vittoria su due in questa Champions League, uguagliando il Real Madrid a 6 punti. Per lo Shakhtar, capitato in un girone sfortunato, si apre la porta per la corsa al terzo posto nel girone, che vuol dire Europa League: il valore tecnico della squadra è schiaciante rispetto a quello del Malmo, che salvo sorprese cederà il passo a questo ottimo Shakhtar Donetsk.